Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
2093
1801   Nob. Vincenzo Stainero (Nomenclatura, f. 78v).
  * Affittuale Domenico Plaino (ibid.).
1801, giu. 7 ° «Fabisogno per il riattamento della casa di ragione della nobile famiglia Stainero che servir deve per uso di caserma de’ cannonieri» (Arch. Munic., 1801 giugno).
1807, nov. 30   Il «nob. Vincenzo q. Giovanni Leonardo e Leonardo ed Alessandro padre e figli Stainero vendono — alli sigg. Pietro ed Antonio fratelli q. Simone Bearzi, oriundi di Oltris in Cargna, un sedime con fabriche coperte di coppi e parte di paglia, fondo, cortivo ed orto situato nel borgo di Mezzo — al c.n. 2093, tenuto ad affitto semplice da Simone e Domenico fratelli Plaino, nonché nove corpi di terra —. Questa — vendita hanno fatto — pel — prezzo — di ducati milleseicentoventiquattro lire cinque soldi due —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10583, 7).
1809   Pietro e fratelli Bearzi (Registro delli aloggi, f. 58v).
  * Nella casa abita l’agricoltore Domenico Plaino (ibid.).
1819, magg. 20 * Nel rilievo Bernardinis, Pietro del fu Simone Bearzi della casa n. 2093 è citato tra i possessori di fondi confinanti con le mura (A.S.U., C.A. I, 24/X, n. 95).
1832, dic. 9   I figli del q. Pietro Bearzi vendono per austr. L 8200 a Giovanni ed Angelo di Simone Plaino la «casa — n. 2093, composta di piú abitati, con innerenti fondi di cortivo ed orto — tra li confini a lev. parte — Francesco Mansutti, parte erredi q. Vallentino Del Bianco e parte Mattia Manin e mezz. fondi addetti alle pubbliche mura della città, pon. parte — fraterna di S. Nicolò, parte Tulio — Francesco, parte erredi q. Domenico Tomasoni e parte il — demanio ed alli monti il — borgo —. La — vendita viene fatta — per — austr. — L 8200 —» (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 637, 3443).
1833, genn. 7 * Giovanni Plaino produce disegno nell’intento di «ridurre porzione di faciata della casa di sua ragione situata — nel principio della calle Bertaldia, recinto del borgo d’Aquileia —, n. 2093 —». Il permesso gli viene concesso (A.S.U., C.A. I, 206/1833/I, 117 Orn. II C, con dis.).
1844, ag. 14   È di Angelo Plaino. Casa a due piani di cinque finestre piú a destra una trifora (A.S.U., C.A. I, 406/1846/II, 5401 Orn. II C, con diss., firmati da Valentino Driussi).
  * Il proprietario inoltra un progetto di riforma che viene giudicato «tollerabile» dalla deputazione d’ornato. Un secondo progetto, presentato il 9 settembre, prevede la trasformazione del portone del muro di cinta. Tuttavia il 19 dic. 1846 l’ingegnere municipale G.B. Locatelli redige una relazione dalla quale risulta che «le opere precettate ed a cui il Plaino si è obbligato, non sono ancora eseguite» (ibid.). Il 1846 è l’anno nel quale si assegnano multe per la mancata costruzione di cornicioni e grondaie (ibid.).
1852 * Il n. 2093 appartiene ai fratelli Plaino; il n. 2093 A ad Angelo Plaino (Competenze, II, f. 18v).