1705 |
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Casa Forni. «Casa di muro, copperta di coppi, posta nel borgo d’Aquileia; confina a lev. l’androna Bariglaria, mezz. casa della nob. — Catterina Bonecha et altri particolari, pon. — borgo, ed a tram. casa della — chiesa di S. Cecilia di Predemano». La facciata è lunga m 14,28. Vi è un balcone con parapetto in ferro “a sfogliame”. Nell’inventario dei mobili è citata una «camera fornita di razzi dipinti» (A.S.U., N., Teseo Sala, 8438, Civili, Allibramento Forni, f. 8r — 15v; stima dei mobili f. 22v — 24v). |
1801 |
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Eredi q. nob. Artico Casella (Nomenclatura, f. 77v). |
1809 |
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Lodovico Pelleatti (Registro delli aloggi, f. 57v). |
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Nella casa abita Domenico Zoletti (ibid.). |
1815, febbr. 16 |
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Inventario di mobili, libri ed altro di Caterina Casella, esistenti nella «casa in borgo d’Aquileia, coscritta con il n. 2076, con suo cortivo, il tutto affittato al sig. Giorgio di Capporiacco per it. lire — 300» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10302, 711). |
1832 |
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Alla congregazione municipale «il capoquartiere partecipa che nel borgo di Acquileia manca diversi quadrati del marciapiedi — sotto il n. 2076 e 2077 di ragione del sig. Peleatti Pietro —» (A.S.U., C.A. I, 193, 490). |
1833, ag. 27 |
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È di Carolina Peleatti Casella. Casa di due piani, di due finestre; al secondo piano, tra le finestre, vi è un balcone con ringhiera in ferro (A.S.U., C.A. I, 206/1833/I, 4026 Orn. II C, con dis.). |
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Teresa Percoto «desidera — di sostituire a due finestre, che ora sono di muro, due finestre di pietra nella casa — al n. 2076 di ragione della sign. Carolina Peleati Casella, da lei tenuta a pigione —» (ibid.). |
1840, sett. 7 |
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È dei coo. Nicolò e Francesco di Zucco (A.S.U., C.A. I, 315/VI, 5704 Orn. II C, con dis.). |
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I proprietari chiedono ed ottengono di rendere regolare una finestra (ibid.). |
1841, lugl. 28 |
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Federico, Claudio e Nicolò di Zucco vendono al nob. Nicolò di Zucco fu Francesco la case n. 2020, 2076, 2077, 2078 (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10500, 14211). |
1846, giu. 7 |
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È di Nicolò di Zucco. È di tre piani (A.S.U., C.A. I, 406/II, 3350 Orn. II C, con dis. firmato dal capomastro Giuseppe Bernardis). |
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Il proprietario chiede il permesso di «togliere il pericolo del crollante pergolo esistente». Il progetto viene approvato purché contemporaneamente si costruisca il cornicione e si applichi la grondaia. Tuttavia il 9 genn. 1846 lo Zucco sarà multato per la mancata esecuzione dei lavori prescritti (ibid.). |
1852 |
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Proprietà di Nicolò Zucchi (Competenze, II, f. 18v). |
1945 |
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Incendiata durante un’incursione aerea. |