1801 |
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Domenico Zoletti, sua abitazione (Nomenclatura, f. 76v). |
1809 |
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Rosa Savio (Registro delli aloggi, f. 57v). |
1828, ag. 16 |
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È di Giuseppe Savio. Casa di un solo piano, con portone in pietra bugnato. Domanda di alzarla a due piani (A.S.U., C.A. I, 148/X, 3478 Orn. II C, con dis.). |
1831, febbr. 3 |
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È di Giuseppe Savio (A.S.U., C.A. I, 182/1831/V, 434 Orn. II C, con dis.). |
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Si tratta della richiesta del permesso per aprire una porta in luogo di una finestra. Il progetto è accettato; tuttavia la deputazione d’ornato invita a una riforma generale della facciata (ibid.). |
1838, apr. 1 |
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Giuseppe Savio presenta progetto per «alzare la rimanente porzione di fabbrica verso la contrada che dal borgo Acquileia mette nel borgo di Mezzo sotto il c.n. 2061 di cui erasi riservato nella sua istanza — del 18 ag. 1828». La deputazione approva con alcune modifiche. Il 20 genn. 1846 il proprietario subirà una multa per la mancata applicazione del cornicione e della grondaia. Un’ultima notizia della vicenda si registra il 19 dic. dello stesso anno, quando l’ingegnere municipale, in seguito al sopralluogo, riferisce che i lavori imposti sono stati eseguiti (A.S.U., C.A. I, 402/II, 1567 Orn. II C, con dis.). |
1839, sett. 30 |
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Vedasi n. 2060. |
1849, febbr. 2 |
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Nell’elenco dei pistrinai, venditori di pane e farina, compilato dal capo del secondo quartiere, a questo numero è segnalato Giuseppe Savia (A.S.U., C.A. I, 465, 142). |
1852 |
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Giuseppe Savia (Competenze, II, f. 17v). |
1853, giu. 27 |
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L’edificio appartiene a Giuseppe Savio che lo abita insieme con i nipoti. Pertanto la casa «esige per le spettanze rispettive delle riforme interne ed esterne». Presenta a tale scopo un progetto di riforma, che viene approvato (A.S.U., C.A. II, 66/1853, 4408 Orn. II C, con dis., firmato dal muratore Silvestro Bosa). |
1854, febbr. 13 |
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«Per le divisioni, seguite tra — Giuseppe Savio ed i nipoti — Malacrida e Savio, della casa in borgo Aquileia al n. 2061, non può aver luogo la riforma esterna che proponevasi dal detto — Giuseppe Savio, che si congiunge col n. 2027 verso la contrada Zoletti, e la parte di tramontana alli — nipoti sotto il n. 2061 —. Dovendo per tale motivo li — medesimi trasportare il loro negozio di salsamentaria nella parte propria di casa, gli è perciò necessaria la riforma esterna delle tre aperture di porte e finestrone al pian terreno, col ridurle a fillo muro ed a piombo sotto le tre finestre soprastanti —». La domanda, che viene accettata, reca le firme di Ottavio Malacrida e Caterina Savio Malacrida (A.S.U., C.A. II, 66, 1160 Orn. II C). |
1854, magg. 22 |
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Giuseppe Savio, «seguendo la riforma approvata da questo municipio li 28 febbr. 1854 — al prospetto della porzione di casa n. 2061 in borgo Aquileia, divisa colli sigg. Ottavio e Caterina Malacrida trova di fare pur egli due porte in corrispondenza nella seguente sua porzione di casa sul borgo, onde possa servirgli d’ingresso e l’altra per uso di scrittoio e bottega». Anche questo progetto viene approvato (A.S.U., C.A. II, 66, 3516 Orn. II C, con dis. firmato dal muratore Silvestro Bosa). |
1867 |
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È di Giuseppe Savio. Riforma la facciata (A.M., Orn. 1865-73). |
1876 |
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Pizzicheria di Pietro D’Orlandi. Nella parte marcata 2061 A, bottega del calzolaio Angelo Stipano (COSMI-AVOGADRO, 88, 110). |
1883 |
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Recapito del sensale di granaglie Domenico Vicario (AVOGADRO, 143). |
1945 |
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Distrutta da una bomba. |
1950 |
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Ricostruita ed allargato il vicolo. |
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BIBLIOGRAFIA |
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della PORTA, Toponomastica, 261-262; de RUBEIS, Catalogo, 6 (1938), 15-16. |