1801 |
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Nicolò Miconi (Nomenclatura, f. 71r). |
1805, giu. 5 |
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«— Il — co. Orazio Belgrado — di Udine — ha — allienato — alli sigg. Matia e Marieta Miconi iug. Cremesi — una fabbricheta e due porzioni di fabbriche — situate in borgo d’Aronco — assegnate a detto — co. Belgrado nella facoltà subordinata del q. Nicolò Micone —. E questo — fa — per il prezzo di d 200 —». Nella stima si specifica: «n. 3. Una caseta a pon. della descritta, di muri, coperta di coppi con fondi, che confina a lev. la casetta al n. 2, a mezz. la corticella, a pon. casa — di — Giuseppe Pontone ed a tram. androna —, tenuta ad affitto da Nicolò e Mariana iug. Ubervol» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4806, VI instr., 355, f. 525r — 529r). |
1809 |
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Mattia Cremese, falegname (Registro delli aloggi, f. 52v). |
1812 |
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Osteria “Al gattopardo” (Esercenti). |
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Gestione di Mattia Gramese (ibid.). |
1823, nov. 13 |
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Richiesta del capo del secondo quartiere G.B. Del Zuan alla congregazione municipale: «Dovendo dietro giornalieri reclami di questi cittadini domiciliati nel borgo di Mezzo e di Ronchi riportare a codesta congregazione facendogli conoscere essere indispensabile di apprendere n. 2 fanali di notte nella contrada che conduce al borgo di Mezzo, cosí detta Zoletti, nella crocera al n. 2006 casa Molinis e l’altro al n. 1905, cosí detta “cale longa del Cane”, quindi, per oviare ogni inconveniente e garantire i transitanti che colà passano —, supplica — per l’esaurimento» (A.S.U., C.A. I, 81/X, 4351 Pol. II). |
1832, ott. 4 |
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Marietta Cremese e figli vendono al barone Orazio Belgrado, per L 3560, «una casa composta di piú stanze in due piedi di fabricato, — situata — nel borgo di Ronchi, faciente parte del c.n. 1905 —; quale confina a lev. parte col borgo di Ronchi e parte restante casa di questa ragione, mezz. parimenti casa di questa ragione e parte — Marietta Miconi venditrice e parte Pontoni, a pon. Carlini Antonio ed a tram. parte la cale che mette in borgo di Mezzo e parte casette furono di questa ragione —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4817, 1356). |
1833, apr. 19 |
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La co. Margherita Antonini Belgrado vende a Lucia e Domenico Pugnali, per L 800, «una casetta eretta da muri, coperta di coppi, consistente in due stanze al pian terreno e due camere sopra, con corticella annessa, deritto d’ingresso e regresso per un sottoportico e corte a lev. di ragione della — venditrice; qual casetta, fondi e corte — fa parte del c.n. 1905 e confina a lev. con altra casa — della q. Marietta n. Miconi ved. Cremese e parte con corte di questa ragione, mediante muro di cinta compreso per quanto porta la corticella, a mezz. detta Marietta Miconi Cremese e parte Pontoni, a pon. Carlini Antoni ed a tram. Caligaris Lucca mediante spaltada di stangazzi divisoria la corticella e quella casetta, fa parte del n. 1159 del cattastro di Udine —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4817, 1397). |
1833, nov. 11 |
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Domenica Cremese Bolzicco e Antonia Cotola Iacolutti vendono a Teresa Bros, vedova Plaino, per austr. L 1028, la casa 1905, «ereta da muri, coperta di coppi, consistente in due stanze al piano terreno, camere sopra e granaro sopraposto, con fondi e — corticella per quanto porta li stilicido» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4818, 1453). |
1833, nov. 14 |
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Teresa ved. di Domenico Plain, domiciliata al n. 1905, «ha divisato di sostituire alle finestre di muro — quelle di pietra —». Il capomastro addetto ai lavori sarà Angelo Monaco. Il lavoro viene approvato con la condizione che «il portoncino sia alzato a livello del portone» (A.S.U., C.A. I, 206/I, 5171, Orn. II C, con dis.). |
1852 |
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È di Teresa Mondini Plaino, proprietaria anche del n. 1905 A; il 1905 B appartiene a Domenico Pugnali (Competenze, II, f. 13v). |