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Vedasi n. 1861. |
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Nella pianta Lavagnolo non porta numero, mentre il n. 1862 è assegnato a parte del n. 1861. |
1755, mar. 26 |
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Stima del pubblico perito G.B. Glereani per le casa acquistate dal cardinal Delfino: «Un principio di casa dominicale sive con fianco della medesima posto in questa città erretto nell’angolo che guarda la v. chiesa di S. Bernardino con cortivo ed ortagla lavorati i solchi ad uso di campo con casetta colonicha nell’angolo opposto, confina tutto da tre latti colle pubbliche strade e dal quarto latto verso li monti colle case ed orto dei — pp. delle Missioni contigue al brolo dell’arcivescovado —». Dall’inventario allegato si deduce che la seconda è una modesta casa colonica (B.C.U., ms. 1328/Il testamento). |
1801 |
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Appartiene al convento dei pp. Missionari. Affittuale Tommaso Orca (Nomenclatura, f. 69v). |
1809 |
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Proprietà dei pp. Missionari. Inquilino l’impiegato Tommaso Orca (Registro delli aloggi, f. 51v). |
1835, apr. 30 |
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Il Governo vende a Francesco Malacarne, ingegnere, per L 3000, «la — casa — in contrada de’ Missionari al — c.n. 1862 — erretta da muri, coperta a coppi, avente corticella, tre stanze al pian terreno e sito delle scale, camerini a mezza scala, camera in primo piano e grannari sotto il tetto, fra li confini a lev. e tram. orto di questa ragione fu della stessa provenienza, mezz. strada che mette nel borgo de’ Ronchi ed a pon. contrada detta dei Missionari —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4820, 1622). |
1839, mar. 20 |
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Bartolomeo Malacarne vende la casa al vescovo di Udine Emanuele Lodi (vedasi infra). |
1839, ag. 22 |
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Richiesta del vescovo Emanuele Lodi al podestà: «Divisato di ristaurare e ridurre in miglior forma la casa acquistata dal sig. Francesco Malacarne n. 1862 B, mi onoro di rassegnare a codesta deputazione comunale d’ornato i due prospetti dimostranti l’ideato lavoro per la loro gentile e sollecita adesione onde non perdere il vantaggio della stagione» (A.S.U., C.A. I, 299/1839/XX, 4675 Orn. II C, con dis.). |
1841, magg. 15 |
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Il vescovo di Udine vende per L 10500 al nob. Alessandro del Torso «— una casa composta di tre stanze in piano, tre in secondo ed altre tre in terzo piano con corti-cella —; confina a lev. il r. errario militare ed il qui sotto indicato orticello, a tram. collo stesso orticello a mezz. e pon. colla strada —, che esso — vescovo acquistò dal sig. Francesco del fu Bartolomeo Malacarne con contratto 20 marzo 1839 rogato dal not. — Paolo Cominioli —, un orticello attiguo alla casa —. Il prezzo viene — determinato in austr. L 10500 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10499, 14000). |
1846, sett. 8 |
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Alessandro del Torso «desidera costruire sulla facciata del muro di cinta del fondo e casa al c. n. 1862 in contrada degli ex pp. Missionari un portone invece dell’attuale deforme» e presenta progetto, che induce la deputazione d’ornato a sollevare alcune obiezioni e a provocare un sopralluogo dell’ingegnere municipale G.B. Locatelli (A.S.U., C.A. I, 422/1847/IV, 6276 Orn. II C, con dis.). |
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Il disegno è firmato da «Osvaldo del Bianco». |
1852 |
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Proprietà di «Alessandro Torsi» (Competenze, II, f. 12v). |