Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1861 Casa dei padri della Missione
1749, dic. 11 * «— Il nob. — Giulio Pisenti1 — procuratore delli sigg. Francesco de fratello q. G.B. Rossi, espose esser in trattato detti — Rossi di vender due casette poste nella contrada di San Bernardino — di ragion feudale censuale; et sapendo non poter allienarsi tal natura di beni senza la publica permissione, come dispone la parte 1635, 14 ag., supplican — S.V. che si degni concederli facoltà di fare tale allienazione e di poter passar alla stipulazione dell’instrumento e prenderà la dovuta investitura —. L’ill.mo — luogotenente, letta la soprascritta istanza —, ha concesso al supplicante la licenza di poter passar alla stipulazione dell’instrumento —» (B.C.U., ms. 1328, Quaderno, f. 1r).
1749, dic. 15 * «Il nob. — Giulio — Pisenti —, come procuratore delli sigg. Francesco e — Giuseppe fratelli Rossi —, vende — al nob. e rev.mo — Giovanni Domenico q. — G.B. Zanolli — due case di detti — Rossi con cortivi due et orti due, poste — in contrada di S. Bernardino, la prima delle quali confina con la casa d’habitazione ed orto del nob. Zanolli acquistante e l’altra è quella coerente —. E ciò — fa detto — Pisenti —, perché — dall’antenominato Giovanni Domenico furono — numerati — d 1160 —, assumendosi l’antenominato — rev.mo — Giovanni Domenico — l’obligo di pagar — il dazio del laudemio per quanto fosse di ragione; quali case sono obligate in affitto di corte a prender a tutte le sue spese l’investitura e di pagar annualmente l’affitto medesimo all’ecc.ma casa Manini di L 10 all’anno2 —» (A.S.U., N., Pietro Lorio, II instr., f. 118r — 119r).
1750, genn. 31   Lettera dei deputati ad Andrea Memmo, con la quale dimostrano il loro gradimento all’idea del patriarca di fondare una casa dei Missionari presso il palazzo patriarcale (B.C.U., ms. 1328, Quaderno).
1750, apr. 20   Il cardinale Daniele Delfino viene investito di due casette acquistate con istr. 15 dic. 1749; d’una era stato investito il q. Antonio q. Andrea Rossi nel 1687 genn. 31, dell’altra i sigg. Francesco e Giuseppe q. G.B. Rossi nel 1721, dic. 11. La prima è posta «nella contrada di S. Bernardino con corte ed orto; confina a sol levado con l’horto e corte delli figli q. nob. — Enrico Valentinis, hora — Emilia e sorelle Valentinis, a mezodν casa e horto fu delli nob. — Bitussi poi delli heredi q. G.B. Rossi —, ponente strada pubblica et a tramontana le case furono di ragione del q. — Pietro Oliva, hora delli nob. — G. Domenico e nepoti Zanolli —. La seconda è annessa alla precedente; confina a levante orto Valentinis, mezzodν strada, sol a monte eredi q. Antonio Raimondi, ai monti casa soprascritta (B.C.U., ms. 1328, Quaderno..., f. 1v — 2r).
1751, apr. 3   Il patriarca Daniele Delfino cede al convento delle Missioni le due case ed «un pezzo d’orto con casette coerenti alle suddette — fu delli — coo. Girolamo, rev. d. Lodovico, Gianenrico e Francesco fratelli q. — co. Ettore Carlo — di Maniacco — acquistate — con istr. di man mia del — 30 apr. 1750» (A.S.U., N., Pietro Lorio, 8838, II instr., f. 145r — 147r).
1751 (?) * «Disegno topografico che dimostra la situazione ove fu eretta la casa detta Missione di Udine nell’anno del Signore 1751» (B.C.U., ms. 1310).
1754, sett. 16 * I pp. della congregazione dei Missionari insieme con alcune famiglie del borgo d’Aquileia, chiedono di poter derivare un filo d’acqua dal ruscello che scorre da porta Pracchiuso e attraverso l’orto delle Cappuccine (A.S.U., C.A., 1/II, n. 83).
1755, apr. 25   Il doge concede che le casette acquistate possano servire all’uso determinato (B.C.U., ms. 1328).
1756, genn. 25   I Missionari giungono ad Udine (ibid.).
1801 * Convento dei pp. Missionari (Nomenclatura, f. 12v).
1809   «Parte di questo convento è ad uso caserma militare» (Registro delli aloggi, f. 51v — 52r).
1810, apr. 25   Decreto di soppressione dei Missionari (Bollettino delle leggi del Regno d’Italia, decreto n. 77, 264-267). Tutto il locale viene ridotto a caserma.
1810, giu. 6 * «Proprietà, azioni, diritti e crediti di qualunque natura» della Casa della Missione sono devoluti alla cassa del demanio (A.S.U., C.N., 79).
1811, mar. 6   La Casa degli ex Missionari serviva di caserma della Guardia Nazionale. Il commissario di polizia informa il podestà di Udine: «Nella casa degli ex Missionari, che ora serve ad uso di caserma della guardia nazionale —, trovasi in stato d’imminente crollo la linda del coperto, che sovrasta sulla pubblica strada, venendo pericoloso a’ passeggieri il transito». Il podestà il 9 marzo scrive sull’argomento al direttore del demanio (A.S.U., C.N., 179/XIX).
1811, magg. 13 * Il demanio vende i resti della biblioteca del convento (A.S.U., N., Antonio Lorio, 10423, 425).
1824, febbr. 25 * Vedasi n. 1799.
1837, lugl. 31 * «Il — delegato provinciale — per conto dell’i. r. commissione di alienazione de’ beni e realità dello stato nelle provincie venete —, vende — all’i.r. comando militare, che per l’amministrazione militare acquista —, la — casa — situata — sulla contrada — dei Missionari, ossia adiacente alla caserma detta dei Missionari, coscritta col c.n. 1861, eretta da muri, coperta di coppi, consistente in due piedi di fabbricato, uno sulla contrada e l’altro attiguo sull’orto, con corte ed orto annesso ad uso d’erbaggi ortalicii, rinserato da muri con viti a spaliera, che tutto unito — confina a lev. contrada — delle Capucine e parte — Domenica Candussio ved. Brusadola mediante casa fu di questa ragione, a mezz. parte — Domenica Candussio ved. Brusadola e parte contrada — delle Capucine e parte il sig. ing. Malacarni con casa fu di questa ragione, a pon. la contrada dei Missionari e la caserma ed a tram. detta caserma ed il sig. Zanolli —, per il prezzo di austr. L 4200 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4821, 1965).
1841, febbr. 22 * «Accondiscesa la grazia dell’eccelso i.r. comando generale militare ad accordare in vendita all’ill.mo e rev.mo mons. Emmanuele Lodi, vescovo di Udine, kavaliere, commendatore di seconda classe dell’ordine austriaco della corona di ferro, una porzione di fondo del corpo del locale situato in Udine, denominato la caserma ai Missionari, giusta la di lui domanda 14 dicembre 1839 e successiva dichiarazione e proposizione 22 giugno 1840 n. 19490 e determinata già l’estensione del fondo da cedersi e rispettivamente acquistarsi, come pure fissato il prezzo relativo e le condizioni del contratto, a cui tutto aderivano la suprema decisione di data Vienna 14 novembre 1840, n. 3155, e relativa dell’i.r. comando generale di data Verona 30 detto novembre, n. 6814, e ne seguiva l’accettazione presa e riconoscente dell’ill.mo e rev.mo mons. vescovo —, manifestata nella sua dichiarazione 21 dicembre p.p., n. 533, relativa alla precedente 28 luglio n. 19357, — commissione —, agente per l’interesse del r. erario militare —, vende — all’ill.mo e rev.mo mons. vescovo di Udine — una porzione di fondo dal corpo dell’antico locale dei Missionari ed attualmente addetto alla i.r. caserma sotto tal nome in Udine. Il prezzo — è determinato in austr. — L 272,46 —. E ritenuto a carico — dell’acquirente la tacitazione della subaffittuale del fondo contrattato, Grazia Tommasini Basana —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4826, 3373).
1841, mar. 2 * «L’i.r. commissione della r. intendenza delle caserme in Udine, col contratto 26 dic. 1838 ha cesso in affitto — al sig. Sante fu Giovanni Moschini, possidente e negoziante in Udine —, una casetta eretta di muri e staleta con attiguo orto, detto la caserma de’ Missionari, con li vegettabili in esso orto esistenti —. Trovando il — Moschini di suo interesse il privarsi di quell’affittanza, e mons. Emmanuele Lodi — disposto ad accettare la cessione —, il — Moschini renuncia l’affittanza —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4826, 3402).
1852 * Caserma Missionari (Competenze, II, f. 12v).
     
NOTE 1 Per la famiglia Pisenti e i rapporti coi Manin: L. PALLADIO degli OLIVI, Cronaca, p. 211.
  2 Nel ms. della Porta viene riportata la seguente notizia, che non corrisponde all’atto Lorio sopra citato: 1749, dic. 15. Francesco e Giuseppe fratelli Rossi vendono al patriarca «due case — con cortivi due et orti due, poste — in — contrada di S. Bernardino, la prima delle quali confina con la casa — del nob. Zanolli — e l’altra a quella coerente —» (B.C.U., ms. 1328, not. Pietro Lorio).
     
STUDI INEDITI   FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 138r, f. 219r; M.A. di MONTEGNACCO, Note storiche, f. 21r.
     
BIBLIOGRAFIA   Archivum...Catastico , 1, 56, 57, 287, 325-326; BATTISTELLA, Udine nel secolo XVI, 138; BIASUTTI, Padre Luigi, 173-174; DE PIERO, Antiche parrocchie, 68; L. PALLADIO degli OLIVI-CAIMO DRAGONI, Memorie, 30, 36; della PORTA, Toponomastica, 134; de RUBEIS, Catalogo, 2 (1937), 19; 3 (1937), 10.
     
ICONOGRAFIA   MAJERONI-LEONARDUZZI, Città d’Udine, n. 41.