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All’angolo della via Prefettura sorgeva una chiesa dedicata a S. Maria Maddalena, unita all’ospedale degli Esposti, che aveva sede in casette poste tra la chiesa e il n. 1850. Di ciò si ha notizia sino dal 1309. Si trova che questa chiesa ed ospedale nel 1329 erano soggetti alla giurisdizione del comune, che ne amministrava i beni. Nel 1331 è detta S. Maria dell’ospedale della plebe di Udine ed anche S. Maria del comune di Udine nel 1340. Il comune governò l’ospitale sino al 1452, anno nel quale l’amministrazione passò al Collegio dei notari, che la tennero sino al 1584, quando, non potendo sopportarne le spese, la ricedettero alla città che l’affidò all’ospitale di S. Maria dei Battuti. Dopo il 1584, la chiesa fu abbandonata e serviva ai giochi dei fanciulli. Nel 1643 i confratelli laici della Congregazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri, che avevano sede nella chiesa del Crocefisso, comperarono dall’ospedale chiesa e casette annesse con contratto 22 agosto 1643 atti nel not. *** ed andarono ad abitarle in comune. La confraternita laica fu eretta in Congregazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri con ducali 7 giugno 1650. Con contratto i giugno 1662 il conte Giuseppe de Pace, preposito della Congregazione, comperò dai coo. Camillo, Ermes e Curzio di Colloredo la loro casa (n. 1820) e vi stabili la sede dei padri. Nell’aprile del 1701 si atterrarono le casette su via Vittorio Veneto. Il 7 maggio fu posta la prima pietra dell’oratorio dell’Assunzione, dove la prima messa fu celebrata il 15 agosto 1702. La vecchia chiesa di S. Maria Maddalena fu riformata e ne fu posta la prima pietra il 24 aprile 1709, sopprimendo il portico che prima esisteva su la via. Il convento fu soppresso nel 1810. Piú tardi i pp. Filippini per concessione sovrana avevano potuto ritornare in Udine, senza però riavere i loro beni, e comperarono per loro abitazione la casa Daneluzzi (n. 1850). Nel 1856 fu costruita la nuova facciata della chiesa con elargizioni private, specialmente della co. Lucia Beretta Puppì. Soppressi di nuovo i Filippini nel 1866, tutti i loro locali furono dallo stato donati al comune. La chiesa divenne palestra di ginnastica, l’oratorio dell’Assunzione scuola di scherma, la casa (1850) scuola di musica, sede della Società dei Reduci e del comitato della Croce Rossa. Tutto ciò fu abbattuto nel 1921 per costruire il nuovo palazzo della Posta. |
1606-1607 |
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Copia di polizza per spese di fabbrica nella chiesa di S. Maria Maddalena: «Per tanti spesi sotto la cameraria di mess. Francesco Togna dell’anno 1606 et 1607. 1607, adí 15 genaro: per tanti spesi in far alcuni telari ed accomodar nella giesia di S. Maria Maddalena, dati a m. Cozut marangon L 10» (A.S.U., Coll. N.U., 16, XII/2, Processo contro... preti dell’Oratorio, f. 31v). |
1613, giu. 22 |
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Copia di polizza prodotta in processo: «Contadi a mess. Zuane Vangelusso, marangone, per sua mercede di aver menato per mano il coperto della chiesa di S. Maria Madalena, la cuala sacrestia parte dela casa che abita il Cison, et accomodato il campanil, mutado un filaro et tolle del tutto, fu stimado per il sig. Fabricio Stainero e mess. Zuan Battista Piruzzo in L 54» (A.S.U., Coll. N.U., 16, XII/2, f. 33r). |
1643, ag. 23 |
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«— Ottavio Del Merlo priore, — G.B. Capodagli cameraro, Fabio Forza, — Giacomo Antonini, Camillo Gorgo e G.B. Daneluzzi, proveditori — in nome del p. hospital maggiore di questa città —, hanno concesso a — Giovanni Francesco Romanetti superiori —, Carlo Soardo e Sebastian Gorgo, coadiutori della congregatione dell’oratorio di S. Filippo Neri —, a libero uso la chiesa di S. Maria Maddalena nella contrada del duomo di questa città, propria di detto hospitale, et di piú a ragion di semplice affitto per anni tre continoi le case annesse alla medesima chiesa col cortivo et horto parimente di ragione di esso p. loco, da principiarsi nel giorno che alli conduttori saranno consegnate le chiavi delle medesime case —, perché all’incontro i sudetti conduttori promisero — ogni anno durante la presente locatione corrisponder d’affitto — al sudetto — hospitale ducati disdotto —, con conditione che, finito il — trienio, non possano esser escomeati, se non con espressa parte del conseglio segretto —» (A.S.U., Ospedale S. Maria dei Battuti, 4, Liber instrumentorum pii hospitalis maioris Utini a die 25 ian. 1643 usque 9 aug. 1653, f. 9r — 10r). |
1716, lugl. 18 |
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Nel processo contro i preti dell’Oratorio, il collegio dei notai sostiene «non esser vero che la fabrica dell’oratorio sia statta eretta in sito annesso e contiguo alla chiesa vechia demolita; come spiega l’interpellatione, ben esser vero che l’oratorio fu eretto e benedetto prima della demolitione della chiesa vecchia, come consta dalle carte prodotte al tempo delle risposte già date» (A.S.U., Coll. N.U., 16, XII/2, f. 63r). |
1737, magg. 15 |
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Accordi col pittore Pietro Burri per la commissione della pala d’altare dedicata a S. Giovanni Evangelista (A.S.U., Coll. N.U., 16, 12/7, f. 36r — 37r, con uno schizzo). |
1856, genn. 7 |
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Il sac. Pietro Benedetti, rettore della chiesa di S. Maria Maddalena, «ottenuto avendo da persona benefatrice l’importo pressoché occorrente per formare una modica decorazione alla facciata della — chiesa di S. Maria Maddalena —, un tempo dell’ex convento dei rr. pp. Filippini, e tramando l’intrapprendere tale lavoro —, si fa pregio di rassegnare a questa congregazione municipale il disegno tanto in prospetto che in pianta». Il progetto è firmato da Giuseppe Zandigiacomo. Per la deputazione d’ornato A. Scala rileva: «La scrivente sarebbe del parere di ommettere tutte la pattere e fori circolari, perché non molto in carattere con lo stile della chiesa, e stimerebbe più ragionevole il portare la trabeazione intermedia del prospetto in relazione col coperto delle navate laterali della chiesa anziché attenerla alla ricorrenza del vicino oratorio» (A.S.U., C.A. II, 66/1856, 154 Orn. II C, con dis.). |
1868, sett. 15 |
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Luigi Pletti1 compila e trasmettere l’elenco dei quadri esistenti nella chiesa di S. Maria Maddalena e ne indica la destinazione: 1) biblioteca del palazzo Bartolini; 2) cimitero di S. Vito. Presso quest’ultimo potrà trovare spazio un grande armadio ornato con due statue antropomorfe, sei angeli e due vasi (A.S.U., C.A. I, 879/XV). |
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NOTE |
1 |
Per Luigi Pletti: BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 113, 349, 396; BERGAMINI-TAVANO, Storia, 530; DONAZZOLO CRISTANTE, Contributo a Luigi Pletti, 213-228; PICCO, Ricordi, 44. |
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STUDI INEDITI |
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FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 101r — 102v; RAIMONDI, Gioia preziosa, f. 63v — 64r. |
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BIBLIOGRAFIA |
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BALDISSERA, Chiesa cattolica, 89, 93, 95; BERGAMIN-SERENI, Tra case e palazzi, 354-356; BIASUTTI, Padre Luigi Scrosoppi, 31, 37, 49, 67, 69, 79, 149, 163, 179, 184, 191, 193, 196-197, 199, 210, 212, 292, 480; BRAIDOTTI, L’ospitale dei lebbrosi 18-19; P.P. CARACCI, Antichi ospedali, 84; CAVALCASELLE, La pittura friulana, 140, 142, 243, 244, 261, 262, 296; CICONI, Udine, 462; CODARIN, Per una storia dell’assistenza agli esposti a Udine, 59-72; DAMIANI, Arte... Il liberty, 107-111; DE PIERO, Antiche parrocchie, 46-47; ERMACORA, Guida, 105; Esercizio per la buona morte, che si pratica nella chiesa di S. Maria Maddalena in Udine; GIOSEFFI, Udine, 27; LICCARO, Funebre elogio del p. Carlo Filaferro; MANTICA, L’ospizio provinciale degli esposti e delle partorienti di Udine; MANTICA, Udine benefica e previdente, 405; Manuale pei devoti che frequentano la chiesa di S. Maria Maddalena (succursale) in Udine; MIANI, Pittura e scultura, 117-188; MISANI, Istituti scolastici, 249, 270; Parti prese... 1880, 29, 147-148, 159, 166, 197; Parti prese... 1913, 26, 69, 75, 230, 233, 246, 363; Pia associazione in onore del Cuore immacolato; PENNATO, Sull’assistenza degli esposti; RENALDIS, Della pittura, 86, 93, 95; de RUBEIS, Catalogo, II (1937), 8, III (1937) 9; V (1938) 8; P. SOMEDA de MARCO, Notariato, 92; SPEZZOTTI, Gli Esposti; TENTORI, Architettura, 61-62; TENTORI, Udine, 292-293. |
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ICONOGRAFIA |
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GAZOLDI-COSTANTINO-RUFFONI, Udine metropoli, n. 33; GIRONCOLI-de BAURAIN, Stemma della città, n. 50; MAJERONI-LEONARDUZZI, Città d’Udine, n. 40; MURERO, Udine metropoli, n. 33; SPINELLI DALLA VIA, Novissima pianta, n. 37. |