Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1850
1516, dic. 28. ° Testamento del notaio Matteo Scala, che lascia erede la moglie Maria alla quale sostituisce la confraternita del Crocefisso (not. Francesco Fabris).
1528, lugl. 2. ° Testamento del notaio Antonio Barbato q. Nicolò de Clericis di Forni. Lascia usufruttuaria la moglie Maria ed erede la confraternita del Crocifisso col patto che alla morte della moglie non possa affittare la sua casa se non ad un notaio di Udine (not. Serafino Bugato).
1556, ag. 27 ° Testamento di Maria Snaider q. Nicolò, vedova di Matteo Scala e di Antonio Barbato. Eredi i sigg. Roseo (not. Giacomo Moroldi).
1556, dic. 30 * «— Egr. ser Ioannes Petrus Roseus civis Utini — ad annos quinque — locavit m. Antonio f. mag. Mathei textoris sartori Utini — unam portionem domus quæ alias habitata fuit per d. Mariam La Longa, partem sive inferiorem cum curia postposita, cum coquina desuper canipam, sitam Utini in contrata S. Mariæ Magdalenæ, a latere inferiori confinat cum domibus dd. de Tingo, a latere superiori cum domo quæ fuit ser Hieronymi Machassii modo dicti locatoris, a parte curiæ dicti locatoris —, debente ipso conductore solvere — singulis annis de semestre in semestrem ducatos sex in anno —» (A.S.U., N., Mario Albino, 5949, Istr. 1557, f. 1r).
1557, ag. 2. ° La casa, già di Matteo Scala, fu concessa in enfiteusi a Francesco Maramano, notaio, per d 17 1/2 annui (not. Giovanni Domenico Bitunio)1.
1563, nov. 10.   Ippolito Maramano cede la casa al not. Giovanni Pietro Roseo (A.S.U., N., Mario Albino, 9550, istr. 1563, f. 74v — 76r).
1581. ° Gli eredi Roseo cedono la casa a Lodovico Citino2.
1587, ag. 25 ° Il canonico co. Giovanni Francesco di Prampero prende in affitto per d 50 annui una casa di Panfilo e G.B. Strassoldo «sitam in contrata S.M. Magdalene iuxta domum nob. Lactantii Tinghi et domum nunc habitatam per Lodovicum Chischitinum causidicum» (Arch. Prampero, Istr. liber I, 56-57).
1600, sett. 17 ° Giovanni Paolo q. Lodovico Citinio rinuncia alla casa e la confraternita la accorda al dott. Francesco Sforza3.
1620, nov. 26. ° La nob. Marietta vedova del q. dott. Cristoforo Rossi cede ai frati di S. Filippo Neri la casa che il sig. Cristoforo Rossi aveva ricevuta con contratto verbale dal rev. Sporeno4.
1639, giu. 11 * «In contrada di S. Maria Madalena, nel studio dell’ecc.mo Rossi —» (A.S.U., N., Giacinto Causilico, 7266, Lib. instr. XI, f. 38r).
1640, nov. 3 * «Nella contrada di S. Maria Madalena in casa del nob. et ecc.mo sig. Cristofforo Rossi, nella salla di sopra» (A.S.U., N., Giacinto Causilico, 7266, Lib. instr. XII, f. 37r — 37v).
1643 ° Stima della casa che gli eredi del q. Gasparo Strassoldo vendono ai coo. Caiselli5 in via S. Maria Maddalena confina a lev. sigg. Bianconi, mezz. con fraterna Ss.mo Sacramento, sol a monte strada pubblica, ai monti sigg. Bianconi. Facciata lunga ps 6 pd 1 (m 10,55) (B.C.U., Case Caiselli).
1655, ag. 4   I coo. Caiselli vendono al sig. Tomaso Rossi la casa Strassoldo in borgo S. Maria Maddalena «possessa per detto — Rossi, compreso anche il speso fatto in accomodar detta casa, qual confina a lev. — case possesse dalli — religiosi dell’ordine di S. Filippo Nerio, sol a monte il corso del borgo et alle monti il nob. — Gioseffo Biancone —» (Arch. Caiselli, Istrumenti acquisti e vendite beni immobili, Udine e pertinenze, not. Gaspare Agricola, copia del not. Cancianino).
1655, ag. 4   «— Il — co. Bernardino Caisello a nome di — coo. Lonardo et Pietro suoi padre et zio respetive, — cede — al sig. Tomaso — tutte le raggioni et accioni — che detti — coo. Caiselli hanno — sopra la casa Strasolda posta in borgo di S. Maria Maddalena, possessa per detto — Rossi, compreso anco il speso fatto in accomodar detta casa, qual confina a lev. — case possesse dalli — religiosi dell’ordine di S. Filippo Nerio, sol a monte il corso del borgo et alle monti il nob. — Gioseffo Bianconi. Et questo ha fatto detto — conte — perché — il — detto Tomaso sopra detta casa, in virtϊ — di cessione fattali dal nob. — Giovanni Francesco Prampero, ha — assunto — l’obbligo di pagar ogn’anno al pio hospital grande formento st 4 — sopra la medesima casa —; di — esborsar alli — Caiselli — d 950 —» (A.S.U., Arch. Caiselli, 716, Udine. Istrumenti S. Maria Maddalena (contrada), not. Gaspare Agricola, copia di Giuseppe Brunelleschi).
1655, ag. 5   Il nob. Tomaso Rossi fu Cristoforo vende al sig. Nicolò Simeonibus la casa nella contrada di S. Maria Maddalena, posta fra le case Bianconi e quelle della congregazione di S. Filippo Neri, casa che l’anno 1628 ott. 14 in atti di Pietro Fistulario era stata data a godere al nob. sig. Cristoforo dai nob. sigg. di Prampero (A.S.U., N., Andrea Brunalleschi, 7549, Istr. 1655-1657, f. 380v).
1709 * «Fatto in Udine, in casa dell’infrascritto — co. Benedetto de Simionibus, in contrada di S. Maria Maddalena» (A.S.U., N., Nicolò Aloi, 8109, VII instr., f. 28v).
1744   La casa è dei coo. Simeonibus, abitata dai Deciani (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 191).
    Alla estinzione dei Simeonibus la casa passò in eredità ai Deciani, che la cedettero ai Daneluzzi, ricevendo in cambio il palazzo Daneluzzi in borgo Aquileia (n. 25).
1753 * Dal catasto dell’ospedale tra le proprietà del borgo di Aquileia risulta «un orto tenuto ad affitto perpetuo dalli sigg. Deciani, eredi q. nob. — Nicolò Simeonibus per l’annuo censo di formento st 4, qual è di ragione de l’esposti —» (A.S.U., A.A.O., Cattastico... 1753, f. 225v).
1779, ag. 20   «— Il nob. Deciani q. Giovanni Francesco Deciani — vende — al — co. Alessandro q. — co. Antonio Daneluzzi — casa — che confina a lev. nob. — Andrea Biancone e parte — preti dell’Oratorio, mezz. chiesa sive oratorio de’ medesimi —, pon. strada — ed alle monti nob. Andrea Bianconi — e questo per — il prezzo — di d 4000 —» (A.S.U., N., Antonio Cavassi, 9878, IV instr., 240, f. 355r — 356r).
1801   Co. Alessandro Daneluzzi (Nomenclatura, f. 69v).
1809 * L’edificio appartiene a Marco Daneluzzi (Registro delli aloggi, f. 51v).
1812, magg. 31 * In seguito ad atto oppignorativo del 26 febbr., asta di «una stanza terranea ad uso di bottega da fabbro, con ingresso verso il sottoportico della strada, dal corpo della casa al n. 1850 in contrada di S. Maria Maddalena». Debitore è Marco Daneluzzi per L 243,50 (A.S.U., C.N., 81/Processo verb. d’asta con effetto, n. 12).
1812, giu. 5   Giuseppe q. Angelo Padovani vende a Francesco e Nicolò Braida la casa «e case interne — situate — nella contrada — S. Maria Maddalena segnata con il n. — 1850. Confina verso lev. casa e fondi ad uso di locanda detta Croce di Malta di ragione della comune di Udine e parte con il locale e chiesa fu de’ soppressi pp. Filippini, a mezz. il predetto locale e chiesa —, a pon. strada — ed a tram. la sudetta locanda — fu Bianchi; — la qual casa e fondi pervenν nel — venditore in vigor di suo aquisto — al pubblico incanto nella giornata — 4 giugno corr. per le note del sig. Luigi Bertoldi not. —. La vendita viene — fatta per la somma — di it. — L 11000 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10297, 274).
1842, genn. 26   «— Francesco e Nicolò fratelli q. G.B. Braida — vendono — al rev. p. Carlo Filaferro una casa con aderente cortile, situata in questa r. città — inscritta al c.n. 1850, che confina a lev. parte — Giuseppe Fabris e locali un tempo dei rr. pp. Filippini, mezz. chiesa ed oratorio dei — Filippini, pon. strada —, tram. — Giuseppe Fabris, accettando esso rev. p. Carlo — quell’immobile all’oggetto di farlo servire per abitazione ed uso dei — Filippini subitoché ne verrà legalmente approvato l’istituto —. La — vendita viene stipulata — per lo prezzo di austr. L 28000 —» (A.S.U., N., Andrea Bassi, 10638, 262).
1852 * Appartiene al sac. Carlo Filaferro (Competenze, II, f. 12v).
1867   Soppressi nuovamente i Filippini, casa e la chiesa vengono cedute al comune dal demanio (Parti prese... 1880, 29, 35).
1876 * Botteghe del lattonaio Olimpio Ceschiutti6 e del verniciatore di carrozze Angelo Scher7 (COSMI-AVOGADRO, 108, 158).
     
NOTE 1 Ne esiste citazione imprecisa nell’atto del 10 nov. 1563 del notaio Mario Albino.
  2 Senza citazione di fonte nel ms. della Porta.
  3 Senza citazione di fonte nel ms. della Porta.
  4 Senza citazione di fonte nel ms. della Porta. Per Cristoforo de Rossi: LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 173.
  5 Un’annotazione anonima e priva di data, esistente nell’Archivio Caiselli informa: «Il sig. Gaspere Strasoldo già haveva et possedeva nella città d’Udine una casa posta nella contrada di S. Maria Madalena et egli la diede et concesse a godere all’ecc.mo sig. M. Antonio Pranpero ricevendo dal medesimo sopra detta casa d 1150 doppo di detto sig. Pranpero li suoi heredi diedero nell’istesso modo detta casa all’ecc.mo sig. Cristofolo Rossi et egli esborsò alli — heredi Pranperi il denaro che — M. Antonio loro autore haveva datto a godere cioè d 1150. Doppo la morte di detto — Strasoldo, il quale haveva ritenuto in sé un carico di st 4 di formento che si pagavano ogn’anno sopra detta casa al p. hospitale di questa città et un altro di soldi undeci p 8 che si pagavano pur ogn’anno alla camera fiscale, diedero et renunciarono l’anno 1642 al — co. Lonardo Caisello quelle ragioni che li erano avanzate et restate sopra detta casa per prezo di d 950 oltre li sudetti doi incarichi. L’anno 1646 il — co. Lonardo francò il sudetto incarico di s 11 p 8 dovuto alla — camera come ne francò nell’istesso tempo diversi altri dovuti sopra altri beni alla medesima» (A.S.U., Arch. Caiselli, 71/6, Udine. Istrumenti, S. Maria Maddalena).
  6 Per Olimpio Ceschiutti: PICCO, Ricordi, 106.
  7 Per Angelo Scher: PICCO, Ricordi, 123.