Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1849
    Questo numero comprende una piccola casa su via Vittorio Veneto, la vecchia casa Tinghi1 ed altra casa su via della Prefettura.
1392 * «In — burgo interiori Aquilegie. — Nicolaus ser Tingi de Senis solvit in nativitate Domini post mortem d. Gnese q. Muyuli de Utino pro eius legato de livello unius domus cum suis pertinenciis site in dicto burgo iuxta presb. Leonardum dictum Zonder de Utino et iuxta Dominicum Traçat peliparium de Utino et iuxta dictum Nicolaum ser Tingi a parte posteriori et iuxta viam publicam denarios quadraginta» (A.S.U., Arch. Confraternita dei Calzolai, 425, Libro rosso, II, f. 2v). Nello stesso ms si aggiunge: «Li heredi de ser Nicholò de Thingo che fo de Siena, paga per anno de livello al nadal sora una sua casa cun lo terren dredo, posta ali che li tene li soii cavalli, murada e de copi coverta, mituda in lo dito borgo de Agulea dentro, apresso la casa del dito ser Nicholò, apresso pre Lenart Zonder e apresso Domeni pilizar Strazat de Uden e apresso la via publica, denari XL compradi per dona Gnis Muiulin de Nichulus Lazara e de Indri so fiol, dela qual la fradagla à rason e accion, secondo che apar della compra e cession in doii publici instrumenti scriti per man de ser Ambros nodar fiol che fo de ser Albert de Chuchagna, uno comprado in millesimo iijcLXXXXij ind. XV adν vj de mayo de l’altro la cession in lo dito millesimo e indition adν XV de maiio» (A.S.U., Arch. Confraternita dei Calzolai, 425, Libro rosso, I, f. 3r).
1537   «Actum Utini in burgo Aquilegiae interiori in camino terreno d. emptoris», Tussio Tinghi (A.S.U., N., Benvenuto Moretti, 5648, Istr. 1535-1538, f. 279v). Il Pordenone, «per farsi amici i signori Tinghi che contavansi allora fra le piϊ onorevoli famiglie, colori la facciata del loro palazzo con bassirilievi, statue e divinità» (di MANIAGO, Storia, 72).
1569, mar. 3 * «— Le case de Nicolò et Latantio Tinghi et di Bernardo Lovaria sono poste sulla — strada del borgo di Aquileia di dentro, ove fu essequito l’assassinamento» di Nicolò Partistagno (A.S.U., Arch. Lovaria, 14, Processo per l’uccisione di Nicolò Partistagno, f. 141v).
1609, febbr. 7 * «Stima fatta per me Fabricio Staynero, publico stimador et agrimensor — delli — beni — delli heredi del q. — Letantio Tingo —. Beni inUdine. Et prima la casa in Udine della habitatione di essi — heredi posta — nella contrada del Duomo —». Il portico della facciata è sostenuto da colonne di pietra, tre delle quali a base quadrata e una circolare. Nella parte posteriore la casa si prolunga verso la contrada di Zucco con altri corpi (A.S.U., Arch. della Porta, 21, 1609. Stima delli beni del q. sig. Latantio Tingo, f. 1r — 4v).
1727, febbr. 21 * Sotto i portici Bianconi viene ucciso il conte Francesco di Nicolò d’Arcano (M.A. di MONTEGNACCO, Note storiche, B.C.U., ms. 638 Joppi, f. 15r — 15v).
1744   «Bianconi. La loro casa è posta entro il portone di Aquileia, già edificata dai Tinghi di Belmonte da Siena, vedesi l’arma dei Tinghi incisa sulla porta e su di una colonna del portico, — essa casa è contigua a quella dei Simeonibus, abitata — dai Deciani» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 191).
1795, mar. 3   Il nob. Andrea Biancone vende al Comune la intiera casa domenicale nella contrada di S.a Maria Maddalena per d 12000 (A. della FORZA, Diario, 232).
1801   Locanda alla Croce di Malta2(Nomenclatura, f. 69v).
1808 * «Questo fabbricato, serve ad uso di locanda, è affittato li 16 ag. 1804, ma conta il suo principio li primo giugno 1804, per un quinquennio che scaderà li 31 magg. 1809. Paga il locatario semestralmente L 555,175. Questa corrisponsione portò un aumento alla cassa comunale in confronto dell’affittanza antecedente 13 marzo 1799, in forza della quale non pagava che annuali L 951,722. La situazione della casa è nel centro della comune e fra le migliori. La qualità del locale, gli usi di cui è capace, aggiunti alla felice sua ubicazione potrebbero render facile l’alienazione ed un qualche aumento di prezzo sopra quello valutato —. La comune ha acquistato con instrom. 3 marzo 1795 del sig. Andrea Bianconi la casa suddetta —» (A.S.U., C.A. I, 1/Attività e passività 1808, Relazione sulle attività delle comuni... Case e fabbricati, n. 10).
1809 * Appartiene alla municipalità. Vi abita il locandiere Antonio Fanzutti (Registro delli aloggi, f. 51v).
1809 * Descrizione della casa da parte di Francesco Moretti: «La casa è segnata al c.n. 1849 —. Li locali della medessima consistono nel fabbricato verso la contrada di S. Madalena o sia del Duomo, sono tre granai ed un picciolo. In primo appartamento sotto li granai: quattro camere a latere della sala; sala da cui si sono estrati due camerini verso la contrada. In primo appartamento sopra il piano: sala; due camere a mezz.,ed altre due a tram. della sala stessa; due camere picciole seguenti verso tram. nelle contigue due fabrichette e sopra queste due soffitte. In piano: sottoportico d’ingresso; due mezzadi a mezz., ed altri due a tram. del medesimo; sottoportico; altro mezzado oscuro seguente a tram. verso la seguente fabbrica familiare ed un salvaroba oscuro pur a tram. verso la contrada; una piciola cantina sotteranea sotto il mezado verso il cortivo. Nel fabbricato interno a tram. del primo cortivo: tre camere in solaro; in piano: una stanza ad uso di cocina. Nel fabbricato verso la contrada de’ Filippini a lev. del secondo cortivo: soffitta ad uso di fenile; in piano: tutto questo piano ad uso di scuderia e piciola fabbrichetta ad uso di rimesse» (A.S.U., C.A. I, 1, Relazione di Francesco Moretti al podestà, f. 4r — 4v).
1812   Albergo alla Croce di Malta (Esercenti).
  * Gestione di Alberto Franzutti (ibid.).
1817, sett. 19 * Il cursore municipale riferisce di aver presentato ad Antonio Fanzutti diffida a munirsi di licenza di polizia (A.S.U., C.A. I, 10).
1824, magg. 5   Antonio Fanzutti, fu locandiere alla Croce di Malta, intende riaprire locanda alla stessa insegna. Il commissario di polizia propone di non accordare questa insegna se non a chi aprirà un albergo decente, come lo era quello nella casa 1849, fu proprietà comunale (A.S.U., C.A. I, 102/XI).
1825, genn. 5 * In seduta straordinaria la deputazione d’ornato, nonostante le riserve del commissario di polizia, sostiene che «il locale è più che decente» per conservare il privilegio dell’antica insegna (A.S.U., C.A. I, 102/XI). 1834, febbr. 27. Giuseppe Fabris domanda di poter innalzare una casa con sovrapposta terrazza (A.S.U., C.A. I, 219/I, 805 Orn. II C con dis.).
  * Il documento parla di un’intenzione «di far eseguire l’innalzamento dela fabbrichetta alla destra della — casa — formante parte della medesima, sita in contrada S. Maria Maddalena al c.n. 1849». Il progetto è approvato (ibid.).
1834, febbr. 17   Giuseppe Fabris presenta un’altra domanda per «alzare la fabbrica ora ad uso di fenile nella contrada dei Filippini, riducendola in una casa d’abitazione e parte all’uso presente, che tutto forma parte della — casa in contrada S. Maria Madalena al — n. 1849» (A.S.U., C.A. I, 254/X, 804 Orn. II C, con dis.).
1852 * Insieme con la n. 1849 A appartiene a Giuseppe Fabris (Competenze, II, f. 12v).
1853, apr. 15 * Maria Antivari Fabris desidera «di aprire una porta e due finestre nel muro alla dritta del portico d’ingresso della propria casa — n. 1849, onde dar ingresso e luce a due stanze che serviranno per uso bottega —». Il progetto è approvato. Non manca la raccomandazione di prammatica: «Gli stipiti e riquadri siano costruiti regolarmente in pietra viva» (A.S.U., C.A. II, 66, 2626 Orn. II C, con dis.)
1853, sett. 6 * Richiesta di Giovanni Comoretto di Buia: «Avendo avuto il sottoscritto in affitto dalla sign. Maria Antivari Fabris una stanza per uso di bottega ed altre unite che formano parte della di lei casa — al c. n. 1849, e dovendo lo stesso servirsi di quelle stanze per uso di esercizio di offeliere, gli si vede indispensabile — la costruzione di un piccolo forno». La domanda, trasmessa anche al commissario agli incendi, è accolta favorevolmente (A.S.U., C.A. II, 66/1853, 6689 Orn. II C, con dis., firmato dal capomastro Valentino Dreussi).
1876 * Studio degli avvocati Giuseppe Putelli e Alessandro Delfino; ambulatorio del veterinario Francesco Rizzani (COSMI-AVOGADRO, 85, 102).
1883 * Vi è ancora segnalato lo studio dell’avvocato Putelli (AVOGADRO, 138).
1939   Negozio Bisutti.
  °° L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 02 febbr. 1955 ai sensi della L. 1089/1939.
1974 °° Disegno di ricostruzione delle pitture della facciata (COHEN, Pordenone’s …facade, 444-457).
     
NOTE 1 Per la famiglia Tinghi: BATTISTELLA, I Toscani, 255, 268; JOPPI, Udine prima del 1425, VIII; MONTICOLI, Cronaca, 32.
  2 1801, lugl. 23-24. Vi erano in Udine le seguenti locande: I categoria: Croce di Malta, Nave, Leon d’Oro; Il categoria: Cavallino, Leon bianco, Tre re, Due colombe, Regina di Moscovia, La stella, La speranza, La Campana (Arch. mun. 1801, luglio). Di questa notizia, riferita da della Porta, non si è trovata traccia. In ogni modo tali locali sono citati dalla Nomenclatura.
     
BIBLIOGRAFIA   Gli affreschi del Pordenone; Annunciazione con scaldabagno; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 352-353; BRAGATO, Guida, 52; CAVALCASELLE, La pittura friulana, 69, 138, 229; CICONI, Udine, 465; COHEN, The Drawings; COHEN, Pordenone’s painted facade, 444-457; CORGNALI, Quistions di lenghe e di storie. La ciase Tinghi; L. DAMIANI, Il Pordenone, 11-12; ERMACORA, Guida, 105; FIOCCO, Il Pordenone, 89-90; A. della FORZA, Diario, 232; FURLAN, Proposte, 76-80; FURLAN, Riemerge il Pordenone, 3; FURLAN, Temi profani, 51-62; GIOSEFFI, Udine, 106; GOI-METZ, Amalteiana, 5-46; di MANIAGO, Guida, 62-63; di MANIAGO, Storia, 72-73, 198-199; MONTICOLI, Cronaca, 32; PERUSINI, Un affresco udinese, 36; della PORTA, Teppisti udinesi, 219-228; de RENALDIS, Della pittura friulana, 51-52, 60; RIZZI, Profilo... Il Quattrocento, 111; RIDOLFI, Le maraviglie, 118-119; ROTA, Cenni, 20-22; de RUBEIS, Catalogo, 2 (1937), 16; 5 (1938), 12; TENTORI, Architettura, 317; VALENTINIS, Udine antica, 8; VASARI, Le vite, IV, 380.