1704, apr. 26 |
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« Patrizio figlio del sig. Giovanni Porta, per nome del padre , ha venduto al nob. Gaspare Tibertis et alla sign. Maddalena Panizzola, sua moglie, una di detto Porta casa, posta nella contrada di S. Maria Maddalena, confina a lev. il co. Orazio di Zucco, mezodν Giovanni Domenego e fratelli Moretti, a pon. strada et ai monti li nobili Pietro Paolo et fratelli Locatelli, per il prezzo di d 300 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Tracanelli, 7899, IV istr., f. 40r — 41r). |
1783, genn. 3 |
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Descrizione e stima dell’edificio ad opera del pubbl. per. Ambrogio Di Ambrogio di Castions di Strada: «Casa dominicale sittuata nella contrada di S. Maria Madalena dietro il duomo con suo fondo e sedime; confina a lev. col co. Enrico di Zucco, mediante casa tenuta ad affitto dalli nobili Lombardini, a mezz. parte parimenti e parte colli sigg. rev. Pietro e fratelli Menardinis, a pon. con detta contrada ed a tram. con casa di questa raggione tenuta ad affitto da m. Pio Vuainetti». Nell’«appartamento di mezzo o sia secondo» è segnalato un «camerino detto la capella» (A.S.U., N., Francesco Prodolone, 9017, Asse...Narduzzi, f. 3r — 14r). Il perito descrive anche la «casa annessa alla dominicale tenuta ad affitto da m. Pio Vuainetti sittuata nella contrada di S. Maria Madalena dietro il duomo con suo fondo e corticella, confina a lev. con sigg. Lombardini, a mezz. con casa dominicale di questa ragione, a pon. con detta contrada ed a tram. col co. Enrico di Zucco » (A.S.U., N., Francesco Prodolone, 9017, Asse...Narduzzi, f. 14v — 18v). |
1790, mar. 4 |
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« Giacomo e Francesco fratelli q. Andrea Narduzzi vendono alli sigg. Giuseppe e Francesco fratelli q. Carlo Pinzani la casa d’abitazione d’essi Narduzzi posta nella contrada di S. Maria Maddalena dietro il duomo, con cortivo e adiacenze, confina a lev. casa del co. Giovanni di Zucco, abitata presentemente dal nob. Masaro, mezz. parte con casa di Zucco e parte rev. Pietro e fratelli Menardinis, pon. detta contrada e a tram. detta casa del sig. Antonio Narduzzi , stata essa casa assegnata alli venditori nelle divisioni fatte dal sig. Ambroggio D’Ambroggio pubbl. per. il 7 genn. 1783 ; e ciò fanno per il prezzo di d 2700 » (A.S.U., N., Francesco Prodolone, 8994, XXII instr., f. 2442r — 2446r). |
1801 |
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Don Giuseppe e fratelli Pinzani (Nomenclatura, f. 69v). |
1809 |
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Appartiene al sac. Giuseppe Pinzani. Vi abita il trattore Alexi Oxidié (Registro delli aloggi, f. 51v). |
1826, sett. 26 |
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Giuseppe Pinzani (A.S.U., C.A. I, 100/1826, 3448 Orn. II C, con dis.). |
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Il proprietario «addimanda di poter ribassare il ribatto di una sua bottega situata sotto i portici a dritta del portone d’ingresso per indi ridurlo all’uso di bottegone, facendo in parti tempo convenevolmente ridurlo a termine con colorirne a oglio a finta pietra li contorni del medesimo». Il permesso è concesso (ibid.). |
1833, sett. 9 |
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Giuseppe q. Francesco Pinzani vende la casa 1846 a Giacomo q. G.B. Del Zan. «Confina a lev. casa e fondi delli fratelli Fabris di Dignano, a mezz. eredi del fu Bortolomio Menardinis, a pon. la contrada di S. Maria Maddalena ed a tram. una casa del rev. Giacomo De Vit . La vendita viene fatta per la somma di austr. L 14000 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10314, 2819). |
1834, apr. 13 |
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È di Giacomo Del Zan che domanda di poter riformare la facciata (A.S.U., C.A. I, 254/X, 1610 Orn. II C, con dis., firmato dal capomastro G.B. Degan). |
1836, ag. 3 |
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Giacomo Del Zan vende la casa 1846 per austr. L 18000 ad Antonio q. G.B. Tami. Confina lev. casa e fondi del nob. Balbi di Venezia, mezz. Balbi e Menardinis, pon. strada, tram. casa abitata dal rev. Giacomo De Vit1. |
1838, lugl. 5 |
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Antonio fu G.B. Tami chiede ed ottiene di alzare di un piano la casa in Via S. Maria Maddalena al n. 1846 (A.S.U., C.A. I, 285/VII, 3551 Orn. II C, con dis. firmato da Giuseppe Salvador). |
1847, mar. 24 |
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Vedasi n. 1847. |
1847, apr. 30 |
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« Luigi e Maria fratello e sorella Pascoli vendono al sig. Antonio Tami la bottega con annesso camerino, sottoposta alla casa di esso Tami, sita nella contrada di S. Maria Madalena, coscritta al c. n. 1846 , tra li confini a lev. Mattiussi dott. Bonaventura di Francesco, mezz. borgo di S. Maria Madalena, pon. e tram. il compratore . La vendita viene fatta per il prezzo convenuto in austr. L 2550 » (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/5, 1394). |
1852 |
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Appartiene ad Antonio Tami, proprietario anche del n. 1846 II (Competenze, II, f. 12v). |
1853, giu. 8 |
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Antonio Tami chiede ed ottiene, con alcuni consigli da parte dello Scala, l’autorizzazione per «riquadrare con nuova pietra, per rottura dell’esistente, il portone d’ingresso e la porta e rebatto della di lui casa» (A.S.U., C.A. II, 66, 3970 Orn. II C, con dis.). |
1856, magg. 9 |
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Felice Girardini desidera «di praticare una piccola riduzione nella facciata della casa di sua ragione sita in questa città, contrada S. Maria Maddalena n. 1846, consistente nell’ingrandimento di due finestre del primo piano nell’opportuna applicazione di pergoletti colla sporgenza di cm 20 in riquadro piano e relativi modiglioni di pietra ». L’autorità competente rilascia il nulla osta (A.S.U., C.A. II, 66, 3223 Orn. II C). |
1876 |
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Vendita di privative gestita da Elisabetta Dronin (COSMI-AVOGADRO, 111). |
1883 |
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Oltre all’ambulatorio del medico-chirurgo Giuseppe Baldissera, la casa ospita la bottega del fornaio Andrea Marchiol (AVOGADRO, 145, 148). |
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NOTE |
1 |
Nel ms. della Porta, senza indicazione di fonte. |