Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1846
1704, apr. 26 * «— Patrizio figlio del sig. Giovanni Porta, — per nome del — padre —, ha — venduto — al nob. — Gaspare Tibertis et alla sign. Maddalena Panizzola, sua moglie, — una — di detto — Porta casa, posta — nella contrada di S. Maria Maddalena, confina a lev. il — co. Orazio di Zucco, mezodν — Giovanni Domenego e fratelli Moretti, a pon. strada — et ai monti — li nobili — Pietro Paolo et fratelli Locatelli, — per il prezzo — di d 300 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Tracanelli, 7899, IV istr., f. 40r — 41r).
1783, genn. 3   Descrizione e stima dell’edificio ad opera del pubbl. per. Ambrogio Di Ambrogio di Castions di Strada: «Casa dominicale — sittuata — nella contrada di S. Maria Madalena dietro il duomo con suo fondo e sedime; confina a lev. col — co. Enrico di Zucco, mediante casa tenuta ad affitto dalli nobili — Lombardini, a mezz. parte parimenti e parte colli sigg. rev. — Pietro e fratelli Menardinis, a pon. con detta contrada ed a tram. con casa di questa raggione tenuta ad affitto da m. Pio Vuainetti». Nell’«appartamento di mezzo o sia secondo» è segnalato un «camerino detto la capella» (A.S.U., N., Francesco Prodolone, 9017, Asse...Narduzzi, f. 3r — 14r). Il perito descrive anche la «casa annessa alla dominicale tenuta ad affitto da m. Pio Vuainetti — sittuata nella contrada di S. Maria Madalena — dietro il duomo con suo fondo e corticella, confina a lev. con — sigg. Lombardini, a mezz. con casa dominicale di questa ragione, a pon. con detta contrada ed a tram. col — co. Enrico di Zucco —» (A.S.U., N., Francesco Prodolone, 9017, Asse...Narduzzi, f. 14v — 18v).
1790, mar. 4 * «— Giacomo e Francesco fratelli q. — Andrea Narduzzi — vendono — alli sigg. — Giuseppe e Francesco fratelli q. Carlo Pinzani — la casa d’abitazione d’essi — Narduzzi posta nella contrada di S. Maria Maddalena dietro il duomo, con cortivo e adiacenze, confina a lev. casa del — co. Giovanni di Zucco, abitata presentemente dal nob. — Masaro, mezz. parte con casa di Zucco e parte rev. Pietro e fratelli Menardinis, pon. detta contrada e a tram. detta casa — del sig. Antonio Narduzzi —, stata essa casa assegnata alli venditori — nelle divisioni — fatte dal sig. Ambroggio D’Ambroggio pubbl. per. il — 7 genn. 1783 —; e ciò — fanno per il prezzo — di d 2700 —» (A.S.U., N., Francesco Prodolone, 8994, XXII instr., f. 2442r — 2446r).
1801   Don Giuseppe e fratelli Pinzani (Nomenclatura, f. 69v).
1809 * Appartiene al sac. Giuseppe Pinzani. Vi abita il trattore Alexi Oxidié (Registro delli aloggi, f. 51v).
1826, sett. 26   Giuseppe Pinzani (A.S.U., C.A. I, 100/1826, 3448 Orn. II C, con dis.).
  * Il proprietario «addimanda di poter ribassare il ribatto di una sua bottega situata sotto i portici a dritta del portone d’ingresso — per indi ridurlo all’uso di bottegone, facendo in parti tempo convenevolmente ridurlo a termine con colorirne a oglio a finta pietra li contorni del medesimo». Il permesso è concesso (ibid.).
1833, sett. 9   Giuseppe q. Francesco Pinzani vende la casa 1846 a Giacomo q. G.B. Del Zan. «Confina a lev. casa e fondi — delli — fratelli Fabris di Dignano, a mezz. eredi del fu — Bortolomio Menardinis, a pon. la contrada — di S. Maria Maddalena ed a tram. una casa del rev. — Giacomo De Vit —. La — vendita viene — fatta — per la somma — di austr. — L 14000 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10314, 2819).
1834, apr. 13   È di Giacomo Del Zan che domanda di poter riformare la facciata (A.S.U., C.A. I, 254/X, 1610 Orn. II C, con dis., firmato dal capomastro G.B. Degan).
1836, ag. 3   Giacomo Del Zan vende la casa 1846 per austr. L 18000 ad Antonio q. G.B. Tami. Confina lev. casa e fondi del nob. Balbi di Venezia, mezz. Balbi e Menardinis, pon. strada, tram. casa abitata dal rev. Giacomo De Vit1.
1838, lugl. 5   Antonio fu G.B. Tami chiede ed ottiene di alzare di un piano la casa in Via S. Maria Maddalena al n. 1846 (A.S.U., C.A. I, 285/VII, 3551 Orn. II C, con dis. firmato da Giuseppe Salvador).
1847, mar. 24 °° Vedasi n. 1847.
1847, apr. 30 * «— Luigi e Maria fratello e sorella Pascoli — vendono — al sig. Antonio Tami — la bottega con annesso camerino, sottoposta alla casa — di esso — Tami, sita — nella contrada di S. Maria Madalena, coscritta al c. n. 1846 —, tra li confini a lev. Mattiussi dott. Bonaventura di Francesco, mezz. borgo di S. Maria Madalena, pon. e tram. il compratore —. La — vendita — viene fatta per il prezzo — convenuto — in austr. L 2550 —» (A.S.U., N., Antonio Cosattini, 8/5, 1394).
1852 * Appartiene ad Antonio Tami, proprietario anche del n. 1846 II (Competenze, II, f. 12v).
1853, giu. 8 * Antonio Tami chiede ed ottiene, con alcuni consigli da parte dello Scala, l’autorizzazione per «riquadrare con nuova pietra, per rottura dell’esistente, il portone d’ingresso e la porta e rebatto della di lui casa» (A.S.U., C.A. II, 66, 3970 Orn. II C, con dis.).
1856, magg. 9   Felice Girardini desidera «di praticare una piccola riduzione nella facciata della casa di sua ragione sita in questa città, contrada S. Maria Maddalena — n. 1846, consistente — nell’ingrandimento di due finestre del primo piano nell’opportuna applicazione di pergoletti colla sporgenza di cm 20 in riquadro piano e relativi modiglioni di pietra —». L’autorità competente rilascia il nulla osta (A.S.U., C.A. II, 66, 3223 Orn. II C).
1876   Vendita di privative gestita da Elisabetta Dronin (COSMI-AVOGADRO, 111).
1883   Oltre all’ambulatorio del medico-chirurgo Giuseppe Baldissera, la casa ospita la bottega del fornaio Andrea Marchiol (AVOGADRO, 145, 148).
     
NOTE 1 Nel ms. della Porta, senza indicazione di fonte.