Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1841
1360, ag. 9   L’ospedale concede la casa a livello (A.S.U., A.A.O., Cattastico...1753, f. 313v).
1392   «Antonius berchandarius q. Driussii sartoris de Utino solvit in nativitate Domini de livello unius domus que fuit dicti q. sui patris, site in burgo interiori Aquilegie iuxta *** heredes q. Nicolaii notarii dela Dona et iuxta *** heredes olim Petri notarii de Locha, qui olim Utini habitabat1, et iuxta viam publicam denarios sexdecim. Modoa solvit Valentinus notarius de Camino» (A.S.U., Arch. Confraternita dei Calzolai, 425, Libro rosso, II, f. 1v).
    a Aggiunta di altra mano nello spazio sopra l’annotazione.
1406   «Iohannes q. Antonii Driussii sartoris de Utino habitans in Castro Porpeti solvit annuatim de livello — super quodam sua domo murata et tegolis coperta sita Utini post eclesiam maiorem, iuxta domum q. ser Nicolai dela Dona, iuxta domum heredum q. Allexandri notarii de Utino, viam publicam et suos veriores confines, denarios sexdecim legatos per q. mag. Girardum scarparium qui fuit de Bononia, ut constat instrumento manu Andree Leonis de Utino in millesimo tricentesimo quadragesimo secundo — die prima augusti» (A.S.U., Arch. Confraternita dei Calzolai, 425, Libro rosso, III, f. 4r).
[s.d.]   «Mo paga dona Margarita muglir che fo di ser Zuan delli Vari»2 (ibid.).
1441   «— Dona Margareta muglir chi fo di ser Zuan delli Vari» (A.S.U., Arch. Confraternita dei Calzolai, 425, Libro rosso, I, f. 1v).
1505, mar. 5   «— Ser Petrus notarius q. ser Ioannis notarii a Varis —, precio ducatorum quinquaginta ibidem sibi datorum — per nob. d. Odoricum q. d. Doimi de Castello — franchavit — eidem d. Odorico — frumenti staria quinque ex undecim sibi annuatim solvi debitis — per dictum d. Odoricum super certis eiusdem ser Petri domibus, sitis post ecclesiam S. Marię Maioris de Utino, iuxta dictum d. Odoricum eidem d. Odorico venditis, prout continetur manu mei notarii in 1487, — die 23 augusti —» (B.C.U., ms. 1468 fondo principale, not. Bernardino Lovaria, vacch. 1505, f. 54v — 55v).
1522, mar. 15   «Actum Utini in domibus — fratrum de Castello3 videlicet in prima camera respiciente versus ecclesiam maiorem» (A.S.U., N., Roberto da Latisana, 5341, Istr. 1496-1533, sub anno, f. 10r).
1557, dic. 5 ° Actum Utini in contrata ecclesiae maioris in domibus nob. d. Alovisii de Castello (not. Leonardo Pontoni).
1557   «Aloisio Frangipane di Castello, curatore di Nicolò suo nipote, vende a Lodovico q. Aurelio di Strassoldo una casa appartenente al detto pupillo con due corti ed un orto, situata in Cortina, cioè dietro la chiesa maggiore, confinante a levante con Aloisio Frangipane di Castello, a mezzogiorno colla strada pubblica, a ponente colla casa di Ascanio Strassoldo, a tramontana coll’androna dei signori di Zucco» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 191).
1569, febbr. 9 * Deposizione di Lucina, figlia del professore di grammatica Benvenuto Serninio: «— Io era in casa del sig. Francescho Strassoldo il giorno in questione in compagnia di mad. Strassolda sua figlia et sentendo rumor essendo in salla andai alla fenestra con l’altre di casa et vidi quei che si davano con le arme per mezo la casa di mad. Minerva de Simeonibus et vidi da uno esser ferito sulla testa mess. Livio Partistagno et mess. Nicolò, che è morto cascato in terra innanci la porta delli sigg. Arcoloniani —» (A.S.U., Arch. Lovaria, 14, Processo per l’uccisione di Nicolò Partistagno, f. 77r — 77v).
1574 ° I curatori di Pietro Frangipane vendono la casa in Udine in borgo Aquileia a G.B. Strassoldo per d 12004.
1643, apr. 28   Casa dei fu Giacomo e Giulio q. Ludovico Strassoldo in luogo di Nicolò e fratelli di Castello, comperate nel 1557, «ora Horazio et fratello Strasoldi del q. — Giulio et — come inquilini — Giacinto et fratelli Trei; dissero i confinatori — che la casa — confina a sol levado strada publica, a mezodν i sigg. Lovaria, mediante la casa tenuta per il rev. pre’ Plutarco Sporeno curato et il sig. Nicolò Simeonibus —, a sol a monte la contrada et ai monti — Virginio della Forza dottor e cavalier —» (A.S.U., C.A., 87/3, p. 97-98).
1719, mar. 5   Gli eredi del co. Giulio Antonio di Strassoldo vendono ai coo. Guglielmo e Vincenzo Monaco5 la casa in contrada del Duomo per d 5523 L 2 s 7 (A.S.U., N., Giuseppe Bertoldi, 8442, II instr., f. 81v — 82r).
1722, ag. 9 * «Per l’alloggio dell’ill.mo — inquisitor Mocenigo nel palazzo Monaco, essendo stato necessario d’aggionger prima due stalle e poi anco tre mezzadi della casa ivi contigua del nob. ser Francesco Romano, ed avendo questo rassegnato a tal effetto prontamente il tutto, gl’ill.mi — deputati delle città — hanno per detti mezzadi e stalle — con le loro forniture che in essi si trovano e per l’uso insieme della corte e del sottoportico d’essa casa Romana accordato al soprascritto nob. ser Francesco Romano — una corresponsione di d 50 per tutto il tempo che continuerà in questa città la ressidenza dell’ecc.mo sindacato —» (Acta, LXXV, f. 248v — 249r).
1744   Monaco. «Abitano la casa che fu di Giulio Strassoldo da lui ristorata ed abbellita di stucchi ed altri ornamenti» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 191).
1782, lugl. 12   «In relazione alla privata scrittura 6 maggio p.p. — fra il co. Guglielmo q. co. Alessandro Monaco — venditore da una ed il sig. Niccolò q. Giuseppe Bossi — acquistante per nome da dichiararsi dall’altra —, dichiarata sotto il — 31 dello stesso magg. da detto — Bossi — a nome delli — coo. Francesco e Niccolò fratelli q. co. Francesco Mantica —, essendo stata formata dalli pubbl. per. — Aurelio Moretti e Francesco Leonarduzzi, coll’opinione anche nelli capi discordi del sig. Antonio Bernardinis pure pubbl. per., la stima della casa —, il — co. Guglielmo Monaco — ha — venduto — alli — coo. Francesco e Niccolò fratelli Mantica — il luoco dominicale — posto nella contrada detta del Duomo —, con fabbriche interne, corte ed orto, confina tutto unito a lev. la contrada Zucco, a mezz. parte li — coo. Giuseppe e fratelli Belgrado e parte il rev. Pietro Saghiggi della Lughera, a pon. la contrada detta del Duomo, ed a tram. il nob. — Antonio della Forza q. Virginioitem il palco — dello stesso — co. Monaco nel teatro di questa città —, proscenio in primo ordine —. Questa — vendita — fa — per quello che riguarda il loco dominicale — pel prezzo — di d 8810 L 2 s 1 e per quello che concerne il palco — di d 652 s 19» (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9973, III istr., 207, f. 258r — 262v).
1801   Co. Francesco e fratelli Mantica (Nomenclatura, f. 68v).
1809 * L’edificio appartiene a Francesco Mantica, che vi abita (Registro delli aloggi, f. 51v).
1820, febbr. 16 ° Carlo q. Francesco Mantica e Marianna Freschi vedova di Francesco Mantica vendono metà della casa a Francesco Urbano Valentinis Mantica, figlio adottivo del co. Francesco Mantica6.
1824, febbr. 23 * Urbano Valentinis Mantica chiede il permesso di «aprire provvisoriamente una porta in una stanza a pianterreno della casa di sua abitazione al c.n. 1841 dalla parte del sottoportico nella contrada di S. Maria Maddalena». Gli viene concesso quanto richiesto, purché egli alzi il foro alla linea delle finestre (A.S.U., C.A. I, 89/X, 764 Orn. II C, con dis.).
1843, nov. 28 * Urbano Valentinis Mantica chiede il permesso di «aprire nella sua casa — n. 1841 —, al lato di pon., una porta in rottura di muro, per maggior sicurezza e comodo della casa stessa». Il progetto è giudicato «tollerabile» dalla commissione d’ornato (A.S.U., C.A. I, 375/III, 8616 Orn. II C).
1852 * Appartiene ai Valentinis Mantica (Competenze, II, f. 11v).
1853, giu. 6 * Urbano Valentinis Mantica presenta progetto per «aprire due botteghe sotto il portico della casa —». Il disegno è approvato (A.S.U., C.A. II, 66, 3891 Orn. II C con dis., firmato da Valentino Dreussi).
1865 ° I coo. Manin comperano la casa Mantica7.
1876 * Laboratori del falegname Antonio Mauro e dei tappezzieri e sellai Moro e Grassi (COSMI-AVOGADRO, 93, 115), presenti anche nel 1883 (AVOGADRO, 144, 156).
1900 ° I coo. Manin vendono a D’Odorico8.
  °° L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 15 ott. 1951 ai sensi della L. 1089/1939.
     
NOTE 1 Per questo notaio: Atti della cancelleria, 197.
  2 Per la famiglia Vari: LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 509-510; V. MASUTTI, Incontri udinesi, 113-128; MONTICOLI, Cronaca, 47.
  3 Nicolò e Doimo del fu ser Odorico, come in altro luogo chiarisce il documento citato. Per la famiglia Castello: MONTICOLI, Cronaca, 57; FRANGIPANE, Genealogia dei Frangipane.
  4 Nel ms. della Porta senza indicazione di fonte. Per gli Strassoldo, oltre a BERGAMINI-SERENI, vedasi MONTICOLI, Cronaca, 27-28.
  5 Per i Monaco: L. PALLADIO, Cronaca, f. 148v ; per
  6 Nel ms. della Porta, senza indicazione di fonte.
  7 Nel ms. della Porta, senza indicazione di fonte.
  8 Nel ms. della Porta, senza indicazione di fonte.
     
STUDI INEDITI   A. della FORZA, Memorie, B.C.U., ms. Ioppi, 638, f. 28v.
     
BIBLIOGRAFIA   BERGAMINI, Vino, 87; BREGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 336-347; BRAGATO, Guida, 51-52; CICONI, Udine, 465; COMELLI, Passeggiate, 46; ERMACORA, Guida, 104; FAEL, Una famiglia friulana, 20-22; A. della FORZA, Diario, 145-146; GIOSEFFI, Udine, 154; MANZANO, Cent’anni; MARINI, Giulio Quaglio, 157-161; PICCO, Il grandioso fabbricato; PIERI, Napoleone e il dominio napoleonico, 86; di PRAMPERO, Napoleone in Friuli, 62; RIZZI, Antonio Carneo, 82, 83, 85, 89; RIZZI, Storia...Il Seicento, 19, 77; RIZZI, Pluralità, 345, 380, 384; ROTA, Cenni, 20; de RUBEIS, Catalogo, 6 (1928), 13; Settantacinque anni di vita; TRINKO, Notizie, 11-12; VALENTINIS, Udine antica, 23.