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Questo numero comprende l’ex chiesa di San Bartolomeo, che fu dei Valentinis, e l’attigua casa che ha una fronte su via Manin ed uno su via Prefettura. Anticamente dovevano esistere piϊ case al posto dell’attuale alle quali si riferiscono i seguenti documenti: |
1441 |
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Appartiene alla fraterna dei Calzolai: «Ser Lenart di ser Augustin de Cramariis, habitante in borgo de Agulea dentro, paga per anno de livello al nadal sora una sua casa della sua habitacion cum corte , murada, solerada e de copi coverta, mituda in Udene, in borgo de Agulea dentro, appresso la casa delli heredi de ser Nichulau nodar Filitin, apresso la casa delli heredi di ser Zuan de Sussana, apresso la casa di ser Iacuz de Michul nodaro, apresso la casa de d. Lisabeta, muglir che fo de Zuan de Vilalta, e le vie publice , marche de soldi j, comprada per la dita fradagla segondo che apar in uno publico instrumento facto per man de ser Iacuz nodar di ser Quarin nodar in millesimo iiijc xliij indicion sexta adν hultimo di setembre» (A.S.U., Arch. Confraternita dei Calzolai, 425, Libro rosso, I, f. 3v). |
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Un’annotazione priva di data, di altra mano, in calce, avverte: «La dita casa è stata venduta cum illo onere a mess. Albano de Candidis cavaliero, come appar instrumento manu de ser Antonio Beton nodaro sotto ***, la copia del qual instrumento è appreso la fraternita» (ibid.). |
1452, ag. 24 |
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Testimonianza di Enrico Valentinis: «In die S. Bartolomei fuit consecrata ditta eclesia per quendam episcopum de Sisio et ibi tunc temporis in altare fuerunt collocatę reliquię s. Bartolomei, s. Laurentii, s. Donati, s. Sisti et Innocentium et unius alii Sancti de cuius nomine non constat» (B.C.U., ms. 2277, Quædam fragmenta, f. 203r). |
1452, ag. 31 |
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« Ioannes Gubertus de Gubertis1 cum anno proxime decurso de novo edificaverit et construi fecerit quandam eclesiam sub vocabulo Sancti Bartolomei quam capellam dotavit cum tribus stariis frumenti, tribus congiis vini, libris sollidorum octo » (ibid.). |
1452, ott. 24 |
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«Capellanus eclesie S. Bartolomei tunc temporis existens recusabat velle pulsari facere Ave Maria in eclesia S. Bartolomei; ubi in contradictorio iudicio ante capitulum fuit declaratum quod dictus capellanus foret obligatus eam pulsari facere et aperiri et claudi fieri dictam eclesiam suis sumptibus. Notatum manu ser Iohannis de Lovaria» (ibid.). |
1490, giu. 20 |
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Il nob. Nicolò Donna Onesta2 nomina procuratore il nob. Odorico Susanna perché si presenti all’ufficio dei consoli dei Mercanti di Venezia ad offrire il prezzo di una casa «cooperte cuppis cum orto postposito in contrata S. Antonii», già di sua proprietà, statagli venduta all’asta, ch’egli intende ricuperare, la quale paga L 8 di livello al capitolo e L 7 alla scuola dei Battuti (not. Giovani di San Foca, A.S.U., Arch. Susanna, 77, perg. n. 71). |
1491, apr. 12 |
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Pietro Corbelli ha vinto nei giorni precedenti una lite contro il curatore dell’eredità del q. maestro Iacopo della Degagna (not. Bernardino Merlatto, A.S.U., Arch. Susanna, 77, perg. n. 40). |
1491, apr.13 |
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Il Corbelli chiede la vendita all’asta di case poste in contrada di S. Bartolomeo «iuxta domum nob. Ser Doymi de Coloreto quæ fuit illorum de Michulis. schinis et iuxta viam publicam» (A.S.U., Arch. Susanna, 77, perg. n. 40). |
1491, magg. 14 |
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Le case sono deliberate a Simone de Filittini (ibid.). |
1491, ag. 31 |
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Simone de Filittini vende le case a Odorico Susanna (ibid.). |
[1500 ?] |
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«Livellum unius ducati quod annuatim in festo nativitatis Domini solvit ser Marcus de Tudischinis super domibus suæ habitationis sitis in contrata S. Bartholomei iuxta ipsam ecclesiam et iuxta domum d. Thomæ de Coloreto quæ fuit illorum de Michulis. Fuit acceptum in permutationem a ser Hieronymo q. d. Leonardi Mocenini per d. Ioannem de Candidis iuris doctorem q. d. Nicolai pro uno ducatto de livello quod eidem d. Ioanni solvebant hęredes q. Petri Brunaleschi» (A.S.U., Arch. Lovaria, 38, f. 215r). |
1506, apr. 29 |
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«Ioannes de Candidis iuris doctor emit livellum a ser Hieronimo Mocenino » (ibid.). |
s.d. |
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«Magnificus eques d. Albanus de Candidis loco ser Leonardi de Tudischinis alias dicti de Cramariis tenetur solvere super domibus alias proprie habitationis dicti ser Leonardi, sitis utini apud ecclesiam S. Bartholomei, marcham unam soldorum» (A.S.U., Arch. Confraternita dei Calzolai, 422, Libro alfabetto, f. 12v). |
1801 |
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Graziano e Bernardino Cantoni (Nomenclatura, f. 68v). |
1809 |
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Proprietà di Graziano e fratello Cantoni, che vi abitano (Registro delli aloggi, f. 50v). |
[1810] |
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Richiesta inoltrata al podestà di Udine, presumibilmente in data 1810, di utilizzare l’ambiente dell’ex-chiesa per una mostra: «Luigi Caiani, pittore e scultore in cera, pagherebbe la bontà Sua di accordarle licenza di esporre il suo cabinetto di cera, giacché dal sig. commissario di polizia ha ottenuto il permesso, che rassegna» (A.S.U., C.N., 182). |
1813, genn. 5. |
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« G.B. Armellini di Udine, compratore ; Andrea, faciente anco per Nicolò, Antonio e Giuseppe, Francesco, G.B. ed Urbano e Daniele faciente anco per Antonio, tutti consorti Valentinis, venditori . Li consorti Valentinis vendono al sig. Armellini il locale della sopressa chiesa di San Bortolomio per L 1903,45» (A.S.U., N., Domenico Cosattini, 10562, Rep. 255, f. 27v). |
1813, mar. 25 |
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Istanza di G.B. Armellini per poter costruire una casa al posto della profanata chiesa di S. Bartolomeo (A.S.U., C.N., 180/1813/I, 1306 Orn. XIX, con dis., del pubbl. per. G. Clocchiati). |
1815, febbr. 8 |
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Il notaio Graziano Cantoni roga nella sua abitazione in borgo S. Bartolomeo al n. 1827 (A.S.U., N., Graziano Cantoni, 10234, 557). |
1836, lugl. 30 |
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«Graziano e Teresa, n. Tullio , erede del def. marito Bernardino Cantoni , vendono alli iug. Giuseppe e Paolina Zuccaro la casa di abitazione di detti Cantoni situata nel borgo di S. Bortolomio , la qual casa consiste in un’alla di fabbricato sul detto borgo attiguo alla casa de’ iug. Morassi, composta, dal pian terreno, con suo ingresso , grande camera in primo piano e granaro sotto il tetto, ed in un’altra alla di fabbricato attiguo per familiare, ossia casa di abitazione sulla contrada che mette alli Filippini , avente relazione immediata con la prima sul borgo, consistente in pian terreno con diverse stanze e sottoportico, in primo piano cucina, tinello, camerino e camera da letto e camere, in secondo piano e granaro o soffitta sotto il tetto, scale , corte , sotto il c.n. 1827 ; a cui tutto fa coerenza a lev. strada, ossia calle detta dei Filippini, e parte la casa del sig. G.B. Armelini, a mezz. e pon. li sigg. Antonio e Tonina iug. Morassi ed a tram. parte la strada, ossia borgo di S. Bortolomio e parte detti Morassi . La vendita viene fatta per austr. L 17000» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4820, 1763). |
1836, ag. 23 |
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I coniugi Giuseppe e Paolina Zucchero chiedono ed ottengono il permesso di «ridure in altra forma il prospetto della facciata della casa n. 1827 e ciò per oggetto della propria professione» (A.S.U., C.A. I, 254/X, 4680 Orn. II C, con dis., firmato da Giuseppe Presani). |
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Si tratta di una nuova richiesta degli Zucchero all’autorità competente: vorrebbero alzare e rimodernare la facciata della casa: «nella calle a tram. corrisponde al borgo S. Bortolomeo, a pon. conterminante con casa del sig. G.B. Armelini al c. n. 1827 A» (ibid.). |
1836, ott. 6 |
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Parte è di G.B. Armellini (A.S.U., C.A. I, 254/X, 5638 Orn. II C, con dis.). |
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Giuseppe Zucchero, desiderando «d’inalzare e riformare la faciata della casa di sua ragione situata sotto il c. n. 18254 sopra la calle a tramontana, corrisponde al borgo di S. Bortolomio a ponente, attualmente esistente come nel qui unito tipo , ottenuto l’asenso dal confinante sig. G.B. Armelini», chiede licenza per «eseguire li divisati lavori prima scadenza dell’attuale favorevole stagione». La deputazione d’ornato esprime in merito parere favorevole (ibid.). |
1842, sett. 29 |
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G.B. Armellini denuncia due facchini di Antonio Morassi, «locandiere nella contrada di S. Bortolomio», che gli hanno rovinato il marciapiede appena restaurato da lui (A.S.U., C.A. I, 342/IV, 6255 Orn. II C). |
1844, mar. 20 |
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« Giuseppe e Paolina iug. Zuccaro in affitto semplice concedono al sig. Bortolo Martini li sottodescritti locali nel corpo della casa situata in borgo S. Bortolomio coscritta sotto il c.n. 1827 e sono: la bottega al pian terreno ad uso di offeleria, una stanza attigua con forno, altra per la conserva delle farine ed altro pure per la fabbrica dei busulai, paste, pane ed altro con suo forno, una camera in secondo piano, verso la calle della Delegazione, ossia de’ Filippini, fornita di mobili occorrenti, ed un camerino in terzo piano con un letto fornito . La presente affittanza à avuto il principio sotto il 17 corr. per anni cinque . Per l’annuo affitto il conduttore si obbliga di pagare alli locatari annue austr. L 800 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4833, 5426; alleg. inventario degli utènsili e dei mobili, nonché la perizia di stima del locale). |
1845, febbr. 25 |
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« Paolina Zaro Zuccaro vende al sig. Bortolo q. Bortolo Martini una casa per intiero con cortivo, relativi fondi ed adiacenze tutte, situata nel borgo di S. Bortolomio, coscritta col c.n. 1827 , avente due ingressi, uno sul borgo con bottega ed altro nella calle dei Filippini; confina a lev. calle dei Filippini, e parte la casa del G.B. Armelini, a mezz. e pon. Antonio Morassi ed a tram. parte strada di S. Bortolomio e parte il suddetto Morassi Questa vendita fatta viene per austr. L 30000 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4840, 7070). |
1847, febbr. 25 |
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Giuseppe Zuccaro vende per L 30000 a Bortolo fu Bortolo Martini, la casa 1827 confinante a lev. calle dei Filippini, a mezz. e pon. Antonio Morassi, tram. parte borgo S. Bortolomio parte Morassi (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4840, 7070). |
1849, febbr. 11 |
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Il capo del primo quartiere, elencando i nominativi di pistrinai e venditori di pane e farina, segnala a questo numero Bortolo Martini (A.S.U., C.A. I, 465, 135). |
1852 |
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Bortolo Martini. Il n. 1827 A appartiene agli eredi di G.B. Armelini (Competenze, II, f. 11v). |
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NOTE |
1 |
Vedasi n. 1810 - 1811 - 1812. |
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2 |
Per la famiglia dei Vanni, detti anche degli Onesti o di Donna Onesta, vedansi i n. 1676 e 1808. |
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3 |
Casa n. 1828. |
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4 |
Il proprietario sbaglia il numero. Nel disegno allegato invece è correttamente riportato 1827. |
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STUDI INEDITI |
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FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 114r — 113v; RAIMONDI, Gioia preziosa, p. 60. |
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BIBLIOGRAFIA |
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CORGNALI, Udine scomparsa, 52; della PORTA, Toponomastica, 121; de RUBEIS, Catalogo, 6 (1938), 16. |
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ICONOGRAFIA |
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GIRONCOLI-de BAURAIN, Stemma della città, n. 59; MAJERONI-LEONARDUZZI, Città d’Udine, n. 36; SPINELLI-DALLA VIA, Novissima pianta, n. 48. |