1392 |
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«Bertrandus de Mels Utini habitans et Timporina eius uxor solvunt in nativitate Domini de livello sue domus site in burgo interiori Aquilegie Utini, iuxta Leonardum sartorem qui fuit de Vilalta et iuxta ipsum Bertrandum et iuxta terrenum domus abbatis Rosacensis et iuxta viam publicam olei libras duas» (A.S.U., Arch. Confraternita dei Calzolai, 425, Libro rosso, II, f. 1v). |
1406 |
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«Nobilis viri ser Iohannes de Çucho solvere tenetur annuatim, prout solvebat olim Beltrandus de Mels, super domo sue habitationis murata et tegolis coperta, sita in burgo intrinseco Aquilegie, iuxta domum habitationis mag. Leonardi sartoris, qui fuit de Vilalta, iuxta alliam domum dicti q. Beltrandi, iuxta domum et terrenum abbatie Rosacensis et viam publicam, libras olei duas dicte fraternitati1 in festo nativitatis Domini» (A.S.U., Arch. Confraternita dei Calzolai, 425, Libro rosso, III, f. 4v). |
1441 |
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«Li heredi che fo del nobil homo ser Zuan de Zuch sono ategnudi de pagar, per ansegondo che pagava Beltram de Mels, sora la casa dela sua habitacion murada e de copi coverta, mituda in lo dito borgo dentro, apresso la casa della habitacion de m. Lenart sartor che fo de Vilalta, apresso una altra casa del dito Beltram, apresso la casa del terren della abadia de Rosazis e la via pubblica libre de olio ij » (A.S.U., Arch. Confraternita dei Calzolai, 425, Libro rosso, I, f. 2r). |
1801 |
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Co. Carlo e fratelli di Zucco (Nomenclatura, f. 68v). |
1811, sett. 16 |
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Antonio q. Claudio di Zucco domiciliato a Cividale e fratello Francesco, domiciliato a Crauglio, vendono al sig. Alessandro q. Ferigo Baldi, avvocato, la casa in contrade dei Filippini al n. 1824, «esclusa la camera ora abitata da Osvaldo Florido, posta in angolo di ponente ed incorporata con altre fabbriche restanti ad essi Zucco; confina a lev. colla contrada, mezodν con case furono Masotti, pon. colla sudetta camera Zucco abitata dal Florido e parte Menardinis e Pinzani, ed a tram. con Marangoni . Questa vendita viene fatta per il prezzo di L 12689,64 » (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10360, 704). |
1825, genn. 5 |
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Antonio Fanzutti intende aprire locanda al n. 1824 con l’insegna “Alla Croce di Malta” (A.S.U., C.A. I, 100/II, 137 Orn. II C). |
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La notizia è ricavata dalla comunicazione della deputazione d’ornato in data 16 luglio 1825, quando viene fatto presente che il gestore non ha adattato convenientemente il portone per il transito delle carrozze. In seguito a ciò, il 21 lugl. il Fanzutti inoltra una domanda per sistemare il portone (A.S.U., C.A. I, 100/II, 2755 Orn. II C). |
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Il 29 lugl., «chiamato il sig. Antonio Fanciutti, il quale si era obbligato di costruire il portone di pietra», la deputazione d’ornato lo impegna a «rimetter tante lastre di pietra, le quali andranno a fare accompagnamento dei pilastri» (ibid.). |
1836, sett. 5 |
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Processo verbale contro G.B. Fanzutti, d’anni settanta, locandiere e fabbricante di birra. Secondo l’indagine depositata presso la pretura urbana, costui «deve demolire la canna del forno e serbatoio d’acqua ed altrimenti togliere il pericolo d’incendio». Il Fanzutti, in data 1 ottobre 1835, aveva presentato disegno del progetto con le modifiche. Il 3 ott. l’ispezione della commissione agli incendi ha approvato ad alcune condizioni. Il 31 ott., secondo il processo verbale nella sezione sanità della congregazione municipale, Giacomo Marangoni, proprietario dell’edificio contiguo, n. 1825, protesta per il fornello costruito dal Fanzutti. A suo dire, il manufatto «si immette nella camera del focolaio, per cui va a rendersi inservibile una delle migliori camere» della propria casa. In seguito alla protesta, la congregazione municipale detta alcune condizioni per l’approvazione del progetto, come si legge in data 5 nov. 1835 (A.S.U., C.A. I, 269/III, 4990 Pol. II, con dis. firmato da A. Lavagnolo). |
1841, ag. 11 |
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È di Angela Romano Cicogna. Domanda di alzarla. Vedasi prospetto vecchio (A.S.U., C.A. I, 328/1841/VIII, 5110 Orn. II C, con dis.). |
1852 |
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Appartiene a Romano Cicogna (Competenze, II, f. 11v). |
1864, magg. 3 |
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È del dott. Angelo Tami (A.S.U., C.A. I, 754/1864/VIII, 3053 Orn. IX C, con dis.). |
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Il disegno fa riferimento alla “numerazione rossa” con il n. 2418 ed è firmato da «Brida Eusebio Capo mastro Muratore». |
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La deputazione d’ornato rileva che «il sig. Tami, senza presentare altra domanda, si è permesso di riformare anche il pian terreno di quella casa, ed anche in modo forse non troppo consentaneo alle discipline ornamentali. È in vero da farsi meraviglia che chi, come il sig. Tami, ha occupato altre volte il segio di assessore municipale, disconosca cosi le leggi vigenti. La deputazione non si trova disposta a tollerare simili abusi e quindi si rivolge energicamente a questo municipio perché richiami il sig. Tami» (ibid.). |
1883 |
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Manifatture e tessuti di Luigi Spezzotti (AVOGADRO, 148). |
1938 |
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Luigi Spezzotti. La casa fu ridotta all’orribile stato attuale nel 1912. |
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NOTE |
1 |
Fraterna dei Calzolai. |
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BIBLIOGRAFIA |
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BATTISTELLA, Il giardino, 15; DAMIANI, Arte... Il Liberty, 92-93; della PORTA, Toponomastica, 181, 182; TENTORI, Architettura, 359. |