1801 |
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Co. Nicolò Valentinis (Nomenclatura, f. 67v). |
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Affittuale il carrettiere Tommaso Facchino (ibid.). |
1809 |
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Proprietà di Andrea Valentinis. Inquilino il «carer» Tomaso Fachini (Registro delli aloggi, f. 50v). |
1810, genn. 9 |
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«Vendita fatta dal sig. Francesco q. Domenico Valentinis e Tommaso q. Francesco Fachin di Udine di fabriche e fondi in Udine al n. 1813 per L 1330,58» (A.S.U., N., Domenico Prodolone, 10075, Rep. I, 111, f. 9v). |
1810, apr. 18. |
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«Vendita fatta dal sig. G.B. q. Niccolò Valentinis al sig. Tommaso q. Francesco Facchino di Udine, di fabbriche in questa comune al n. 1813 per L 1330,59» (A.S.U., N., Domenico Prodolone, I, 131, f. 11v). |
1822, apr. 16 |
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Co. Andrea Valentinis (A.S.U., C.A. I, 81/1823/X, 1593 Orn. II C, con dis.). |
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Nella proprietà Valentinis è compresa una bottega posseduta da Antonio del fu Pietro Pilosio, il quale inoltra una richiesta per riformare porta e imposte della stessa secondo la disciplinare 1 sett. 1821. Il progetto, esaminato dal commesso d’ornato G. Presani, che ne redige una particolareggiata relazione, viene criticato, soprattutto perché le nuove aperture indeboliscono la facciata, che parrebbe lesionata con fenditure insanabili. La deputazione d’ornato a questo aggiunge parere negativo sulla parte estetica, che non armonizza con il resto dell’edificio. Resasi inutile ogni composizione con gli interessati, si affida a Valentino Presani l’incarico di una ulteriore accurata perizia; da questa, consegnata il 6 marzo, emerge una situazione non allarmante; undici giorni dopo la deputazione d’ornato esprime parere favorevole sul progetto (ibid.). |
1832 |
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Il capoquartiere riferisce di aver recapitato in questa casa al pittore Giuseppe Pontone e al «carero» G.B. Fachini l’avviso municipale n. 1050 diretto a coloro che ingombrano la sede stradale «con merci di fruti ed oggetti riguardanti la salubrità» (A.S.U., C.A. I, 193). |
1844, mar. 23 |
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Antonio de Pilosio vende per L 7000 a Francesco fu Francesco Piani la casa n. 1813 confinante «a lev. e tram. gli eredi del fu — Andrea Valentinis, mezz. — piazzale promiscuo, pon. strada — detta del Zucco —, quale fabbrica consiste in una bottega verso tram., e soffitta morta sotto la casa — dei — Valentinis e la porzione di mezz. consiste in un’altra bottega con solaro sopra di questa ragione dall’alto al basso e suo magazzino al di dietro; il quale fabbricato è divenuto di — de Pilosio in virtù di acquisto alla terza subasta del 5 giugno 1819 — a pregiudizio di Maria Padovani ved. del q. Tommaso Fachin —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10508, 16393). |
1845, febbr. 18 |
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È di Francesco Piani (A.S.U., C.A. I, 390/1845/VI, 1038 Orn. II C, con dis., firmato dal capomastro F. Nardini). |
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Il proprietario presenta un progetto di riforma (ibid.). |
1847, mar. 12 |
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Francesco Piani, proprietario «della fabbrichetta annessa alla casa coscritta al c. n. 1813» dice che l’edificio «è senza vani di finestra ed il proprietario, avendo di usare di esso piano per altri usi che non servi per l’addietro, gli fa d’uopo di aprire due finestre». È allegato il disegno con pianta, firmato dal muratore Valentino Driussi. La deputazione annota che «la finestra alla sin. è arbitrariamente aperta —. Il proprietario — dichiarò di chiuderla e di aprire unitamente l’altra alla destra la quale cade in asse delle sovrastanti». Il permesso è accordato (A.S.U., C.A. II, 65 bis/1843, 1532 Orn. II C). |
1849, sett. 20 |
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Francesco Piani vende, per austr. L 14000, al co. Antonio fu Andrea Valentinis «casa situata — nella contrada dei Filippini, marcata col c. n. 1813, in parte sottoposta ed in parte coerente alla casa — del nob. — acquistante, che consiste in una stanza terranea con soffitta morta superiore, giacente sotto il primo piano della casa del detto — acquistante, in una stanza presentemente ad uso di cucina con attiguo locale ad uso di salvarobba e camera sovrapposta coperta di tegole, con superiore altana in costruzione di legni e tavole ed in una cantina sotterranea con magazzino superiore retroposto a detta stanza ad uso di cucina, fra i confini a pon. la contrada de’ Filippini, a mezz. transito consortivo ed agli altri lati lo stesso — acquistante —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10517, 19128). |
1852 |
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Appartiene a Giuseppe del fu Valentino Baldissera (Competenze, II, f. 11v). |
1876 |
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Bottega del maniscalco Valentino Marangoni (COSMI-AVOGADRO, 100). |
1934 |
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È della Cassa di Risparmio. Viene abbattuta. |