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Vedasi anche il n. 1672. |
1402, magg. 16 |
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Galiotto Andriotti, procuratore della comunità udinese, riferisce al consiglio cittadino: «Pontes burgi de Cividato iuxta ecclesiam S. Antonii et burgi S. Lazeri sunt adeo vuasti, quod cito ruinabuntur nisi provideatur et turris porte Cividati extrinseca incipit pluere» (Annales, XIV, f. 327r). |
1444, lugl. 7 |
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«Super propositis per Iohannem habitantem supra Porta Civitatis intrinseca dicentem qualiter scale et poyolis minantur, instantem provideri quod camerarius cum consilio reficiat cum levioribus expensis quibus fieri potest»1. |
1517, sett. 22 |
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«Ad postulationem legum doctoris d. Enrici de Vallentinis2, spect. dd. convocati eidem d. Enrico Portam interiorem S. Antonii, iam pridem patri suo per magn. comunitatem concessam, reconcesserunt habitandam et gaudendam ad beneplacitum comunitatis nostrę, cum hoc quod debeat tenere dictam Portam bene copertam atque reparatam et solvere annuatim d. deputatis debito tempore unum par perdicum iuxta formam partis nunc captę» (Annales, XLII, f. 138r; cfr. inoltre B.C.U., ms. 2277, f. 117r). |
1517, giu. 25 |
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« Spect. septem deputati civitatis Utini intelligentes quod Porta interior civitatis, quę dicitur S. Antonii, concessa alias, ut asseritur, per comunitatem nostram ad eius beneplacitum nob. ser Martino de Vallentinis civi Utini, est male in ordine minaturque ruinam nisi reparetur et aptetur, vocari ad se fecerunt legum doctorem d. Enricum de Vallentinis f. ser Martini, cui mandaverunt quod infra terminum duorum mensium debeat Portam ipsam S. Antonii reparasse taliter quod sit habitabilis nec ruat, aliter quod, lapso ipso duorum mensium termino, ipsi dd. deputati providebunt concedendo alteri ipsam Portam» (Acta, VII, f. 119r). |
1532, sett. 30 |
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«Penes Portonum S. Antonii congregati pistores Utini pro faciendis in eorum fraternitate novis officialibus» procedono alle elezioni di rito (A.S.U., N., Francesco Belgrado, 5733, Istr. 1530-1532, f. 62v). |
1552 |
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«Information Colloreda. Il sig. Niccolò Corbelli alienò al sig. Mattio Colloredo la casa in contrada S. Maria Madalena con colle appresso, compreso nono che teniva Zuanne sartor, confinante con la porta di S. Antonio . Nel 1560 poi esso sig. Mattio Colloredo diede in dote alla co. Francesca figlia del co. G.B. Porzia, sua nezza, maritata nel sig. Curtio Colloredo, la suddetta casa et colle; ma perché in questo contratto si dice che la casa confinante con Zucco, Luisini, strada e gorgo, si è hora tralasciato di copiare l’instromento di tal contratto, ma solo si accenna acciò si comprenda in qual modo è subentrato il sig. Curtio» (B.C.U., ms. C. 19, N. 39. Città con co. Corbello, f. 19r). |
1587, lugl. 28 |
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Con l’investitura Nicolò Corbelli riceve «domum cum curia et colle Utini, sitam in burgo Aquileiensi instrinseco, cuius confines erant olim apud murum castellanum et olim Antonii Verdici, nunc vero apud murum castellanum, rugiam, Portonum Aquileię et portonum S. Antonii , cum onere solvendi curię S. Marci piperis libras duas » (not. Francesco Forni, B.C.U., ms. C. 19, N. 39. Città con co. Corbello, f. 10r — 11v). |
1589, giu. 10 |
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Per la moglie Costanza Corbelli, Giacomo del fu Bernardo Valvason riceve l’investitura della stessa casa (not. Gaspare Vatrio, B.C.U., ms. C. 19, N. 39. Città con co. Corbello, f. 12r — 13r). |
1610 |
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Gerolamo Valentinis paga al comune di Udine un paio di pernici «sopra il tore». Andrea Mantica ne paga due (B.C.U., ms. P. I, f. 76v). |
1610, magg. 22 |
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Investitura di Nicolò e fratelli di Valvasone. Si tratta di «una casa et colle posta in Udine, nel borgo d’Aquileia intriseco, confinava già appresso il muro castellano et Antonio di Verdice, hora veramente appresso il muro castellan, la roia, il Porton d’Aquileia et il Porton di S. Antonio» (not. cancelliere Bernardino Buiatto, B.C.U., ms. C. 19, N. 39. Città con co. Corbello, f. 13v — 14v). |
1677 |
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Investitura del co. Francesco Corbelli Valvasone per la stessa casa (not. Francesco Forni, B.C.U., ms. C. 19, N. 39. Città con co. Corbello, f. 16v — 17r). |
1691, magg. 8 |
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Il co. Alessandro Mantica pagava pernici due per la torre di S. Antonio in luogo del q. Gerolamo Valentinis (A.S.U., C.A., 3/1, n. 5). |
1691, ag. 21 |
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« L’ill.mo co. Francesco Corubello Valvasone kavalier cede al sig. Antonio Grassi tutte le ragioni che ha sopra la riva e muri fuori del Porton della contrada di S. Bortolomio di questa città da un cappo all’altro, cioè, della muraglia di detto Porton sino all’altra muraglia del ponte transitorio al patriarcato, necnon il sitto tutto con le vestigie fondamenti delle già demolite muraglie, fuori che la strada transitoria, quale doverà sempre restar apperta a comodo di carrozze e carri d’ogni sorte, del che tutto esso sig. conte ne è assoluto patrone anco d’appogiar per ogni suo comodo sopra li muri d’essa Riva, per il qual comodo il conte s’impegna di far ottenir dal publico a detto Grassi la licenza e decretto » (A.S.U., C.R.S., 602/2, f. 186r — 187r, not. Teseo Sala). |
1691, ag. 27 |
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«Disegnando il co. kavalier Giovanni Francesco Corbelli far fabbricar una bottega fuori dél Porton di S. Antonio, dalla parte verso mezzogiorno nel sito del colle ivi annesso, fece instanza ai deputati che gli concedessero di poterla appoggiare alla muraglia del detto Portone e di poter nella medesima aprirvi la porta per l’ingresso alla stessa bottega e le solite finestre per l’esposizione delle merci ». Fu concesso (Acta, LXVII, f. 78r — 78v). |
1691, sett. 28 |
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Il sig. Antonio Grassi, successore del kav. Corbelli in tutte le azioni ad esso «spettanti sopra la riva fuori del Porton della contrada di S. Bartolomio da un capo all’altro, cioè dalla muraglia di detto Porton sino alla muraglia della strada nuova che guida al Patriarcato» domanda di poter restaurare il muro pubblico «e di ridurlo ad un’eguale altezza con l’ultima portione verso la strada nuova», dovendo qui inalzare una fabbrica (B.C.U., ms. C. 19, N. 39. Città con co. Corbello e con Grassi, f. 43v — 44r). |
1693, sett. 17 |
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Conclusione della vertenza fra la città di Udine e i sigg. Corbello e Grassi: «Il colle contenzioso sia lasciato al suddetto Antonio Grassi, con obligo di corrisponder ogni anno alla città di publico censo il giorno della domenica delle Palme un candellotto di cera bianca di libre quattro di peso; et che questo resti annualmente applicato alla chiesa delle monache Capuccine di questa città. Dovendo però il Grassi, nel far il muro di chiusura dello stesso colle acciò la strada commoda a passeggieri, contenersi in questo modo: cioè dal muro laterale del porton di S. Antonio, al quale sta appoggiata la casa del Grassi doverà tirar un muro longo passa quatordeci a drittura verso il ponte sula strada del seminario, ergendolo sopra le fondamenta del muro vecchio che ivi si ritrovano e congiongendolo in angolo col muro di prospetto d’essa casa Grassi senza punto dilatarsi dal medesimo. A piedi del colle sula strada lungo la roia doverà fabricar altro muro, che congiongendosi in angolo col muro premesso da fabricarsi sule fondamenta del muro vecchio, camini a retta linea verso strada nuova e termini sula medesima: in distanza del ponte passa cinque, che tanto doverà restar ivi largo il tramite: intendendosi lasciato come sopra al Grassi il sito compreso dentro dei detti muri con l’obligo del censo su detto e non altro né in altro modo » (B.C.U., ms. C. 19, N. 39. Città con co. Corbello e con Grassi, f. 47r -47v). |
1701, mar. 16 |
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I deputati concedono al sig. Antonio Grassi di «abbassar un piede la muraglia pubblica in capo al suo orto, della parte di strada nuova al ponte del Patriarcato [Via Lovaria] acciò l’orto stesso possa goder meglio il beneficio del sole» (Acta, LXX, f. 106r). |
1801 |
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Appartiene a Luigi Gobbi (Nomenclatura, f. 67v). |
1809 |
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Gaspare Naschinetti, ragionato (Registro delli aloggi, f. 56v). |
1812, dic. |
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“Caffè al Giardino” (Esercenti). |
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Gestione di G.B. Tomasi (ibid.). |
1813, ag. 9 |
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Intimazione fatta al sig. Domenico Grassi di provvedersi della necessaria autorizzazione in occasione della fabbrica che sta innalzando «nella casa contigua al portone di S. Bortolomio che mette in quella della vecchia dogana» (Atti Ornato 1819-1816). |
1826, febbr. 10 |
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«A contatto del parastadi esterno del Portone detto del borgo di S. Bortolomio evvi una botteghetta la di cui facciata, oltre ad essere irregolare, è anche indecente. Desideroso di toglier tale irregolarità», Luigi Bertuzzi, che ne è il proprietario, «implora la congregazione municipale a volergliene accordare il permesso ». Col permesso non vengono risparmiate le raccomandazioni: «li scuri della porta e finestre saranno costrutti in guisa da aprirsi internamente e saranno muniti d’una tinta ad oglio non proscritta dalla disciplina 1 sett. 1821» (A.S.U., C.A. I, 100/1826. Case e fabbricati, 501 Orn. II C). |
1827, mar. 7 |
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Comunicazione dell’i.r. consigliere attuale di governo e delegato regio per la provincia del Friuli alla congregazione municipale: «Conviene assolutamente che le carte riguardanti la gestione economica della rappresentanza provinciale sostenuta dall’anno 1798 al 1805 dalle nobili deputazioni unite della città e Patria, che però non sono di grande volume e che esistono ora nell’abitazione del sig. Naschinetti, siano riposte nell’archivio comunale ». Vi è allegato l’inventario di 345 volumi (A.S.U., C.A. I, 135/XI, 330 P.P.). |
1827, mar. 18 |
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Comunicazione del cancelliere Giovanni Torre alla congregazione municipale: «Portato a termine l’inventario delle carte attinenti alle ex nobili deputazioni unite Patria e Città, ch’erano esistenti presso il sig. Giovanni Gaspare Naschinetti, e tutte queste anco trasportate con la possibile regolarità nell’Archivio comunale a senso della delegazione ingiontami con l’attergata ordinanza municipale 8 marzo corr. n. 876, mi faccio dovere di rassegnare l’inventario suddetto debitamente sottoscritto, tanto dal consegnante che dal ricevente, a codesta congregazione, instando che da essa me ne venghi accusato ricevimento in prova della prestata integrale esecuzione all’incumbenza come sopra demandatami ». Alleg. l’inventario degli atti «che erano esistenti presso il già loro ragionato Giovanni Gaspare Naschinetti al c.n. 1807» (A.S.U., C.A. I, 135/XI). |
1832, mar. 22 |
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Il capoquartiere riferisce di aver recapitato presso il portone del borgo S. Bortolomio alla Basana, detta «Pignatina», fruttivendola, l’avviso municipale n. 1050 diretto ai venditori che ingombrano la sede stradale «con merci di fruti ed oggetti riguardanti la salubrità» (A.S.U., C.N., 193). |
1852 |
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Appartiene a Rosa Braida Bertuzzi (Competenze, II, f. 10v). |
1866, nov. 14 |
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In occasione della venuta in Udine del re Vittorio Emanuele II, sulla torre di S. Bartolomeo, dalla parte di Via Manin, il pittore Giuseppe Gorgaccini3 dipinse l’architettura di un arco trionfale, negli spazi dei pilastri laterali gli stemmi dei capiluoghi di distretto del Friuli e sotto il cornicione la seguente epigrafe dell’avv. Giuseppe Putelli: |
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«Custodi al varco |
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finora aperto all’armi straniere |
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stanno i petti friulani |
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dietro ad essi |
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l’Italia una». |
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Sul prospetto verso il Giardino, la stessa architettura con gli stemmi di Trento, Gorizia, Trieste, Istria; sopra l’arco, lo stemma di Roma con la scritta «L’Italia è fatta ma non compiuta».
Questi dipinti furono cancellati nel 1884 (R. SBUELZ, Iscrizioni patriotiche, 89). |
1876 |
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Bottega del calzolaio Giacomo Pavan e studio dell’ing. Carlo Braida (COSMI-AVOGADRO, 88, 97). |
1883 |
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Oltre allo studio dell’ing. Braida, vi ha sede la Riunione Adriatica di Sicurtà (COSMI-AVOGADRO, 97, 128). |
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°° |
La torre è vincolata dal M.P.I. con D.M. del 15 ott. 1951 ai sensi della L. 1089/1939. |
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NOTE |
1 |
Nel ms. della Porta vengono citati come fonti gli Annales, che tuttavia alla data indicata non riportano questa notizia (Annales, XXVIII, f. 59r). |
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2 |
Per la famiglia Valentinis: Appendice alla stampa della vita della b. Elena Valentinis, 7; JOPPI, Udine prima del 1425, IX; MONTICOLI, Cronaca, 26. |
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3 |
Per il pittore Gargacini o Gorgaccini: BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 266; CORGNALI, I nostri vecchi caffè, 111; Elenco ufficiale... 1883, 22; PICCO, Ricordi, 93; S[ACCOMANI], Il ristauro, 40. |
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BIBLIOGRAFIA |
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Archivum...Catastico , I, 335; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 330; CICONI, Udine, 462; COMELLI, Passeggiate, 49; DE PIERO, Compendio, 24; JOPPI, Udine prima del 1425, XVII; IOLY ZORATTINI, Insediamenti, 139; LOSCHI, Udine, 68; MANZANO, Cent’anni, 6; MIOTTI, Analisi delle tecniche murarie castellane, 319; MIOTTI, Cenno sulle antiche opere, 26; MIOTTI, Impostazione, 122; MONTICOLI, Cronaca, 44, 69, 78; NICOLETTI KΦNIG, Contributo allo studio, 140; della PORTA, Toponomastica, 121, 157, 158, 165; RIZZI, Udine, 14-19; VALENTINIS, Udine antica, 27; L.Z., Una storia di torri, 324-325. |
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ICONOGRAFIA |
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MAJERONI-LEONARDUZZI, Città d’Udine, Q. |