Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1680
    Questo numero comprendeva anche tutte le casette ad oriente verso il vicolo Porta.
  * Pure il fondo su cui oggi sorge la casa Cappellani fa parte del complesso di edifici censiti sotto il n. 1680. Dell’insieme oggi mantiene l’aspetto voluto dagli Attimis solo la parte centrale dominicale.
1504, febbr. 6   «— Cum nob. — ser Hieronymus Stelle de Verona, vicecollateralis S. Marci, Utini habitans, intenderet ędificari et ellevari facere muros domus suę Utini in Zardino positę, — constitutus ibi dictus ser Hieronymus ex una, et mag. Bartholomęus, dictus Botho de Caprileis, murator, Utini habitans ex altera, ad hanc conventionem et pacta devenerunt: primo quod dictus mag. Botho teneatur et debeat destrui facere muros veteres super quibus nihil est de novo ędificatum, tendentes versus Zardinum et versus domum ser Nicolai de donna Onesta» (A.S.U., N., Antonio Belloni, 5448, Istr. 1502-1506, f. 9r — 10r).
1512 * Vedasi casa n. 1676.
1519 * Dall’inventario dei beni del fu Gerolamo Stella: «La casa in Zardin dela habitation del — q. d. Hieronymo con corte, horto, scatta, paga ogn’anno a S. Marco ducati cinque» (A.S.U., N., Antonio Belloni, 5459, Test. 1505-1535, f. 154r — l55r).
1744   «Attimis. Abitano tra il Giardino e il seminario patriarcale, l’abitazione loro fu modificata, od almeno ridotta in forma migliore da Enrico di Attimis» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 174).
1767, lugl. 16 * Pianta di Alessandro Rota, relativa alla richiesta di Nicolò Attems di acquistare dal comune un appezzamento di fondo comunale contiguo all’orto della sua casa (B.C.U., A.C.A., ms. QQQ.XXXVI, c.111r).
1801   Co. Enrico q. Alfonso d’Attimis (Nomenclatura, f. 62v).
1802, apr. 3 °° Pianta del Giardino Pubblico (A.S.U., C.A., 14/I, n. 100 a , con dis.).
1809, febbr. 4 * La commissione alle visite domiciliari riferisce al podestà di Udine di aver effettuato il sopralluogo presso la casa di Enrico Attimis al c. n. 1680 e di aver trovato «ostacolo per parte del medesimo sig. Attimis nel rifiutarsi alla designazione del compettente di lui alloggio militare, che la comune era per attribuire al medesimo, aducendo in asserzione di avere un decreto del — podestà di esecuzione da qualunque per lui alloggio militare, stante di aver concesso con titolo gratuito due mezzadi appiepiano al — commissario di polizia per uso del di lui ufficio nella casa contigua occupata in presente dal — commissario medesimo —» (A.S.U., C.N., 116, 516).
1809 * L’edificio appartiene a Enrico d’Attimis, che vi abita. Una parte è occupata dal commissario di polizia Pompeo Delfini: «Per decreto del — podestà il sig. Attimis è esentato dall’alloggio di sua compettenza, avendo cesso gratuitamente due stanze in pianterreno per l’ufficio del commissariato di polizia» (Registro delli aloggi, f. 46v — 47r).
1810, mar. 20 * Escomio di Gian Enrico d’Attimis al commissario di polizia P. Dolfin, al quale ha concesso la casa a partire dal 12 marzo 1808. Per la fine di giugno la casa dovrà essere libera. Il 14 giugno il podestà di Udine in alternativa propone al direttore dipartimentale del demanio il locale dei Barnabiti. L’indicazione è giudicata valida (A.S.U., C.N., 182).
1810, apr. 4 * Giovanni Enrico d’Attimis presenta un progetto di restauri per la casa di sua proprietà. Vorrebbe alzare il muro sopra la porta centrale e chiudere le due finestre all’estrema destra del pianterreno (A.S.U., C.N., 178 Orn.).
1812, magg. 26 * In seguito ad atto oppignorativo del 16 marzo 1812, asta di «una stanza a pian terreno ad uso di scuderia in Giardino al n. 1680, a lev. la ricevitoria comunale, a pon. casa» di Enrico d’Attimis, debitore per L 76,06 (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 29).
1812, ag. 28 * In seguito ad atto oppignorativo del 19 maggio, asta di «una bottega di calzolaio al n. 1680, condotta in affitto da Giuseppe Colussi, a mezz. Melina Tommaso, a tram. questa ragione». Debitore risulta Enrico Attimis per L 81,10 (A.S.U., C.N., 81, Verb. Asta).
1812, nov. 30 * «Inventario delli mobbili tutti di ragione del sig. Gian Enrico del fu sig. Alfonso d’Attimis esistenti nelle — case di sua proprietà —. E primo nella casa in Udine — tenuta in affitto dal sig. Alberto Pezzi» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10591, 965).
1813, apr. 17   Giovanni Enrico fu Alfonso d’Attimis vende a Giacomo di Antonio Vicentini una casa in Giardino al n. 1680 «con cortivo, orto e fabriche adiacenti, confina a lev. e tram. il detto Giardino, a mezz. strada pubblica, a pon. case di ragione dell’orfanotrofio della Carità; e vende pure le due botteghe ivi attigue dalla porta di pon. sottoposte a case di altrui ragione, affittate presentemente al Colussi ed al Marcotto» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10591, 965).
1824   La casa è di Giacomo Visentini (A.S.U., C.A.I, 89/X Orn. II C, 4735 con dis.).
  * Il proprietario presenta progetto di riforma dell’esterno e ne ottiene l’approvazione (ibid.).
1824, mar. 3 * «Dovendo la congregazione municipale rinvenire locale per servire d’alloggio al sig. generale bar. Schnaider, ed avendo essa trovata nel sig. Giacomo Visentini la concorrenza a pigionare per uso d’alloggio di generale porzione della propria casa sita nel pubblico Giardino al c.n. 1680, con la prestazione delle mobilie occorrenti all’uso, come altresν una parte egualmente mobigliata per alloggio dell’aiutante, la congregazione municipale deviene con il sig. Giacomo Visintini alla — locazione —». Segue la descrizione dei locali (A.S.U., C.A. I, 88/1).
1827, ott. 18   Fabio fu Pietro Antonio di Maniago acquista all’asta la casa n. 16801.
1830, genn. 31   Fabio di Maniago «per sé e come procuratore del — fratello — Nicolò» vende ad Osvaldo Antonio fu Giacomo De Toni la casa n. 1680 per L 29000. Confina a lev. e sett. il Giardino, pon. Casa di Carità, mezz. Casa di Carità e strada lungo il Canale (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10556, 3388).
1830, mar. 24 * Osvaldo de Toni chiede ed ottiene di operare alcune modifiche nell’edificio n. 1680 di sua proprietà (A.S.U., C.A. I, 168/1830/XIV, 1158 Orn. II C, con dis.).
1831, ott. 8 * Antonio de Toni, proprietario della casa, chiede il permesso di rivestire con urgenza, mediante «uno strato di argilla, il muro verso il giardino esternamente fino alla profondità della fonda del muro stesso» (A.S.U., C.A. I, 182/V, 4432 Orn. II C).
1834, apr. 20 * Disegno firmato da Giuseppe Mariotti. A tergo è redatto un permesso di costruzione (A.S.U., C.A. I, 406/1846/II Orn. II C, con dis.).
1844, genn. 10 * Il gestore di un «cosmorama» alla congregazione municipale, «ottenuto — il permesso di codesto — commissariato supperiore di polizia per tratenersi in questa r. città per quindici giorni e desiderando in questo fratempo di esponere in questo pubblico Giardino appreso la casa del sig. Osvaldo de Tonni un casoto per far vedere un cosmorama, — fa riverente istanza — implorando che si degni di accordargli quella porzione di posto che crederà opportuno per tale esposizione verso quella tenua tassa che crederà codesta autorità —». L’ingegnere municipale A. Lavagnolo in data 11 gennaio annota a tergo: «Delimitato il sito rimpetto la casa del sig. Osvaldo de Toni —» (A.S.U., C.A. I, 375/III).
1846, febbr. 4 * Impegno di Osvald’Antonio de Toni di eseguire le opere ingiunte nel monitorio penale del 20 gennaio (A.S.U., C.A. I, 402/II).
1846, mar. 8 * Giuseppe Flutioux scrive all’autorità competente che, «venendo della Italia e passando per questa r. città con la sua compagnia, desidera di fermarsi alcuni giorni qui, per poter far vedere il suo teatro pitorico e mechanico —. Prega, — avendo già il permesso di permanenza dalla i.r. polizia per 15 giorni, di ottenere il permesso di fare vedere il suo teatro davanti ai publici giardini, essendo questa piaza più vicina alla città —». Il podestà commenta indirizzando la pratica all’ingegnere municipale: «Fino da ieri il petente collocò il suo casotto e lo eresse in prossimità alla fabbrica de Toni; è inutile quindi che il sottoscritto oggi si occupi del tracciato voluto —» (A.S.U., C.A. I, 406/II, 1664 Giard. II C).
1846, magg. 9 * L’ingegnere municipale G.B. Locatelli riferisce che il de Toni ha eseguito i lavori prescrittigli (A.S.U., C.A. I, 406/II).
1846, nov. 24 * Progetto di costruzione del complesso de Toni (A.S.U., C.A. I, 406/II, 7771 Orn. II C, con dis., firmato dal capomastro Giuseppe Mariotti).
1853, dic. 21 * È accolta la domanda di «cessione di fondo al sig. Osvaldo de Toni a compenso arrecatogli dalla sistemazione stradale di S. Bortolomio. Si tratta di m2 41 circa, coi quali il de Toni potrà «rettificare le sue case» (Arch. del Comune di Udine, Consiglio 1846-1853, n. 9433, VII).
1876 * Nella parte censita 1680 A (attuale casa Cappellani), studio l’avvocato Giuseppe Malisani; nella parte segnalata soltanto col n. 1680, rispettivamente ai n. 20 e 21 della piazza del Giardino, esistono gli studi degli avvocati Antonio Salimbeni e G.B. Billia (COSMI-AVOGADRO, 85).
1883 * Al n. 1680 A studi degli avv. Giovanni Comelli e Antonio Measso (AVOGADRO, 138).
1890   La casa n. 1680 è del cap. Giulio Marcotti.
  °° L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 15 ott. 1951 ai sensi della L. 1089/1939.
     
NOTE 1 Nel ms. della Porta, senza indicazione di fonte.
     
STUDI INEDITI   CASANOVA, Il Liberty, 102.
     
BIBLIOGRAFIA   Archivum ...Catastico, I, 363; BATTISTELLA, Il giardino, 18, 19, 24, 25; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 294-297; C[IONINI] V[ISANI], Chilone Vincenzo, 257-258; L. DAMIANI, Arte... Il Liberty, 103; L. DAMIANI, Provino Valle; 103; P. DAMIANI, Giuseppe Bernardino Bison, 49; ERMACORA, Provino Valle, 363; GALLICI, Sul progetto, 3; LUCIANI, Dizionario, 132; MARCHETTI, Il Friuli. Uomini e tempi, 571-576; F. MUTINELLI, Annali urbani, 692-694; R. PALLUCCHINI, La pittura veneziana del Settecento, 175; Parti prese... 1887, 188; Per la fedelissima città, 67-68; PICCO, I nostri giardini; PICCO, Ricordi, 139; FIERI, Napoleone, 420; PIPERATA, Giuseppe Bernardino Bison, 32; della PORTA, Toponomastica, 242; di PRAMPERO, Napoleone in Friuli, 62; de RENALDIS, Della pittura, 136; RIZZI, Venetische Malerei, 64; VALENTINIS, Udine antica, 12.