1801 | Era della pia Casa della Carità (Nomenclatura, f. 61v). | |
* | Affittuale Pietro Pellegrini (ibid). | |
1809 | * | Appartiene al «pio loco della Carità». Vi abita il domestico Pietro Pellegrini (Registro delli aloggi, f. 46v). |
1819, apr. 27 | La deputazione d’ornato riferisce alla congregazione municipale che «la ferrata che dà lume alla cantina — della casa — della Congregazione di Carità — n. 1677 — trovasi in tale pessimo stato che abbisogna di un pronto riparo a sicurezza dei transitanti» (A.S.U., C.A. I, 24/XI). | |
1832, mar. 22 | * | Il capoquartiere Domenico Di Giusto, in merito alla disposizione municipale n. 1050 riguardante i venditori che ingombrano la strada con merci di vario tipo, a questo numero civico segnala il sellaio Michaele Fontana e il «pitore» Andrea Zara (A.S.U., C.A. I, 193, Relazione di capoartiere). |
1838, apr. 19 | * | Asta dell’edificio n. 1677, 1678 e 1679 appartenente alla Casa della Carità. Il maggiore offerente è Osvaldo Antonio De Toni (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10491, 11809). |
1838, dic. 21 | La Casa della Carità vende a Osvaldo Antonio De Toni il fabbricato n. 1677-1678-1679 per L 11805 (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10491, 11809). | |
1852 | * | Proprietà di Osvaldo De Toni (Competenze, II, f. 7v). |
1874 | * | «Case demolite» (Prospetti di confronto, 125). |
BIBLIOGRAFIA | Vedasi n. 1676. |