Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1676
1489 * Dal libro di note di Giacomo Florio: «Anno 1489 quo pater meus emit unam tinctoriam Utini cum domibus et cum stuffa coherenti in burgo S. Antonii precio duc. 230 ad publicum incantum Venetiis contra ser Nicolaum d. Honeste, prout constat instrumento manu d. Dominici de Groppis Utini notarii, quod est penes me publicatum —» (A.S.U., Arch. Florio, 291/1, f. 3v, cassato).
1491, dic. 7 * Ancora Giacomo Florio: «Suprascriptas domum et tinctoriam revendidi ego propter pactum de retrovendendo ser Iacobo d. Honeste filio ser Nicolai, ut constat publico instrumento manu ser Francisci Bonamici notarii —» (ibid., cassato).
1495, ag. 4   Si approva una permuta con la quale il comune cede un pezzo di terreno in Giardino a Nicolò di Donna Onesta, ricevendo in cambio altro pezzo di terreno necessario a rettificare la strada che conduce al monastero dei frati di S. Maria dei Servi (Annales, IL, f. 42v).
1512, febbr. 6 * Dal rotolo dei fratelli Onesti: «Memoria come d. Lena e d. Cortesa, sorelle e fiole che fo ollim q. ser Nicolai de d. Honesta, nostre cusine, ne hanno fatta una donation irevocabile inter vivos dele case dela tentoria poste apresso lo Zardin con le rason del lavadore de’ pagni ispectante a ditta casa, con incargo de pagar d 24 de livello a ser Nicolò q. ser Philippo de Manin, come apar per man ollim q. ser Lorenzo de Lovaria sub 1439 a dí 7 decembrio e con incardoa de d 5 vel circa de livello ala camera di S. Marco et con obligation de satisfar a d. Lucretia, che fo de ser Iacomo, fradello de ditte donatrice e moglier de ser Ieronimo del Torso, tutto quello che ditta d. Lucretia se ritroverà esser creditrice sopra ditte case. Dele quale ditte donatrice se hanno reservato lo usufrutto ad vitam ipsarum, per lo qual usufrutto noi semo acordati a pagargni ogni anno ducati tre ad vitam earum ut sufra: contentando loro che noi al presente habiamo lo posesso de esse case, corno apar per man de ser Hieronymo de Hieronymis adí 6 fevraro 1512. La posession dela qual casa noi havemo tolta dí ditto in persona de ditto notaro. Nota che benché in ditto instrumento appare anteditta d. Lucretia esser solamente creditrice sopra ditte case, in da poi ho ritrovato lei haver la proprietà de parte de quelle, come apar instrumento dela recompra de esse case, fatta in Venetia de l’anno 1491, adí 7 decembrio per man de ser Francesco Bonamigo nodaro q. ser Nicolao. Et ideo noi pagemo etiam per mità solamente di livelli anteditti e la mità solamente deli ducati tre per lo usufrutto. Item nota che ditte case foreno posesso per d. Morosa et per ser Iacomo suo fiolo —, videlicet la tentoria per mità pro indiviso e cussí la corte, una canevetta sul canton verso Zardin per ser Iacomo et l’altra caneva apresso quella per d. Morosa, item do camere sul canton verso la porta ser Iacomo, et lo resto tutto dela casa possedeva d. Morosa et cussí fo continuado piú de anni XX» (A.S.U., Arch. Florio, 288, Rotulus... Hieronymi et fratrum de Honestis, f. 26r).
    a ms. incardo
1512, febbr. 11 * Dall’inventario dei beni della madre e dei fratelli di Lucrezia, figlia di Giacomo di Donna Onesta, moglie di Gerolamo del Torso: «La mità dele case dela tentoria fora dela Porta di S. Antonio, pagando de livello a ser Nicolò de Manin — L 12 per anno con pacto de francare» (A.S.U., N., Antonio Belloni, 5459, Testamenti 1505-1535, f. 81r — 82r).
1512, ag. 28 * «Nota che per esser morta d. Lena anteditta, ala qual Dio perdoni, el ne resta a pagar a d. Cortesia solum la quarta parte deli ducati 3 de l’usufrutto, videlicet ducato uno e mezo» (A.S.U., Arch. Florio, 288, Rotulus... Hieronymi et fratrum de Honestis, f. 26r).
1512 * «Ser Bernardin ditto de Budua ac d. Vegnuda sua moglier — denno pagar de fitto semplice per la parte dela casa della tentoria, posta apresso lo Zardin, videlicet tanto quanto è a pepian con un pezo di corte verso ser Hieronymo Stella, Nicolò Leteral, la qual parte dela casa noi possedemo pro indiviso con d. Lucretia fiola che fo de ser Iacomo de d. Honesta, moglie de ser Hieronymo del Torso —. Nota che ditta casa fo habitada per soldati che alozavano in questa terra per spatio de circa do et per quelli fo quasi penitus ruinada et ideo non fo cavato alcuna utilità da quella» (A.S.U., Arch. Florio, 288, Rotolo Vanni degli Onesti, f. 125r).
1513 * «Valentin de Domenego, portoniero, habita in Porta de Cividal, paga di fitto semplice per la fossa posta in Zardin a l’incontro dela mia casa dela tentoria, videlicet per lo ledame se cava da quella, formento staro uno e mezo a l’anno e galline — 2» (A.S.U., Arch. Florio, 288, Rotolo Vanni degli Onesti, f. 128r).
1516, mar. 3 * In seguito a una vertenza giudiziaria, sollevata da Gerolamo del Torso, marito di Lucrezia, figlia di ser Giacomo, per avanzare diritti su parte della casa e soprattutto impedire l’erezione di nuovi edifici, la famiglia Onesti ottiene dal luogotenente e dalla comunità i permessi dei quali il rotolo Vanni degli Onesti trasmette notizia: «Ne concedevano che poi podessimo butar fora lo muro dela fabrica che noi femmo apresso ditta casa verso lo Zardin et a posser andar de longo a squara verso la casa o vero corte de ser Hieroni Stella et pigliar de esso Zardin tanto quanto se drizarà per la squara et cussí continuar tanto quanto piglia la nostra corte. E da poi adí primo aprile seguente fu posto in scriptura ditta concession de mandato de ditti — logotenente et — deputati per se Mathio Clapiz cancelliero del comun —» (A.S.U., Arch. Florio, 288, Rotolo Vanni degli Onesti, f. 77r).
1528, genn. 10 * «Nota ch’el fo litigado per certi confini de ditte case e per la obturation de alcune fenestre contro la fiola che fo de ser Hieronymo Stella, moglier de ser Ferando d’Atimis et fo speso molti denari — et fu fatta sententia in favor nostro per li iudici de’ confini 10 zenaro 1528» (A.S.U., Arch. Florio, 288, Rotolo Vanni degli Onesti, f. 99r).
1530, sett. 27 * «Lo — logotenente — fece una dechiaration ch’el liberava noi fradelli de uno livello che per noi se pagava in camera phiscal de L 5 s 12 a l’anno, in contracambio dela fossa che noi havessimo apresso ditte case, la qual lui dellivrò che fusse obturata, apar in cancellaria de 5 maggio per man de ser Thomaso Pase —» (ibid.).
1531, febbr. 13 * Raffaele degli Onesti abita «in Zardino, in domo habitationis proprie» (A.S.U., N., Gabriele Gozzadino, 5817, Istr. 1529-1531, f. 111r — 112r).
1532, lugl. 22 * «Toccò ditta casa nele division fatte a 22 luio 1532 per man de ser Francesco Porcio una parte a Raphael e una parte a Francesco» degli Onesti (A.S.U., Arch. Florio, 288, Rotolo Vanni degli Onesti, f. 99r).
1539, dic. 10 * Ancora nel rotolo degli Onesti: «La fossa che è apresso la porta, dove se soleva mandar l’aqua del lavador dela tento-ria, fo alias concessa a ser Nicolò Bomben mio auctor per lo logotenente adí 10 dic. 1539 con auctorità di cavarla et lavorare ad beneplacitum, per man de mess. Gregorio Sarasin cancilliero» (Arch. Florio, 288, Rotolo Vanni degli Onesti, f. 77r).
1710, genn. 24 * «— In Udine, in casa dei — nobili — Galatei1, fuori del Porton di S. Antonio» (A.S.U., N., Nicolò Aloi, 8109, VII instr., f. 68r).
1759 ° La casa era della famiglia Galateo (B.C.U., ms. 997).
1781, apr. 1   Tommaso q. Giovanni Melin, «oriondo delle Bocche di Cattaro in Dalmazia», cede al fratello Alessandro la sua quota di comproprietà della casa in Giardino confinante «a lev. con la — co. Teresa — Attimis, a mezz. case della p. opera di Carità ed a pon. e tram. il — Giardino —» (A.S.U., N., Antonio Marchi, 9866, I instr., 88, f. 135r — 136r).
1801   Alessandro Milini (Nomenclatura, f. 62v).
1809 * L’edificio appartiene a Tommaso Milini. Vi abita l’ostessa Francesca Milini (Registro delli aloggi, f. 46v).
1811, mar. 21 ° Tomaso fu Alessandro Millini lascia in testamento la casa alla moglie Gioseffa Placereani (not. Francesco Antonio Nicolettis).
1812   Osteria “Al pavone” (Esercenti).
  * Gestione di Francesca Millini (ibid.).
1823, genn. 13   Gioseffa Placereani vende a Giacomo fu Giovanni Calice per it. L 3050 la casa 1676. «Confina — a lev. — Giacomo Visentini, mezz. casa dell’orfanotrofio di Carità, — pon. strada —, sett. — Giardino» (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10547, 1782).
1837, sett. 3 * Il direttore della Casa di Carità presenta progetto per «prolungare il fabricato dello stabilimento con tre case ad uso di artieri» e ne ottiene l’approvazione (A.S.U., C.A. I, 269/III, 5317 Orn. II C).
1839, febbr. 18   «Catterina Calice Fadini — vende — al — sig. Osvaldo Antonio de Toni — la casa — posta nel — Giardino — marcata col c. n. 1676 —, fra i confini a lev., mezz. e tram. coll’acquirente de Toni ed a pon. la strada va in Giardino —. Il prezzo della — vendita viene — fissato — nella somma di austr. — L 4200 —» (A.S.U., N.. Riccardo del fu Antonio Paderni, 10492, 11937).
1846, nov. 24 * Vedasi n. 16802.
1852 * Proprietà di Osvaldo De Toni (Competenze, II, f. 7v).
1870 * La casa fu ricostruita. Era di Cappellani.
1876 * Ambulatorio del medico Giacomo Cappellani, segnalato ancora nel 1883 (COSMI-AVOGADRO, 101; AVOGADRO, 148).
1918, clic. 12   È distrutta da un incendio. Verrà riedificata e riformata.
     
NOTE 1 V. della Forza citava di questa famiglia la ricca biblioteca.
  2 Per la bibliografia relativa alla casa oggi esistente in sito, vedasi n. 1680 A.
     
  °° Vedasi nota di chiusura della casa n.1809..
     
BIBLIOGRAFIA   BATTISTELLA, Il giardino, 18, 24, 25; BIANCHI, Indice, 102, n. 3103; DAMIANI, Provino Valle, 103; ERMACORA, Provino Valle, 363; GALLICI, Sul progetto, 3; Parti prese... 1887, 188; PICCO, I nostri giardini; PICCO, Ricordi, 133; della PORTA, Toponomastica, 242.