XIX secolo |
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Vedasi n. 1666-1667. |
1801 |
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Co. Giulio q. Vergendo Manin1 (Nomenclatura, f. 62v). |
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Nel locale abitano gli affittuali Giovanni Tassis e Sabata Candolino (ibid.). |
1809 |
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Proprietà Manin. Vi abitano il parrucchiere Giovanni Latassis, il domestico Antonio Saccavino, il militare Domenico Meneghino e il sellaio Angelo Zanuttini (Registro delli aloggi, f. 46v). |
1818, dic. 28 |
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«— Il co. Giulio Antonio Manini — ha venduto — al sig. Pietro Badini — una bottega sita — nel borgo di S. Bortolomio, sottoposta alla casa dominicale, coscritta col c.n. 1667, che confina lev., pon. e tram. esso — co. venditore ed a mezz. il borgo di S. Bortolomio —. Il presente s’attrova — essa bottega — in affitto semplice dal sig. Michele Tavagnutti — per il — prezzo — di it. L 1000 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10452, 1820). |
1819, mar. 22 |
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Il co. Giulio Manin vende a Giuseppe del fu Girolamo Fedricis «una stanza terranea ad uso di bottega, tenuta presentemente a semplice affitto da Antonio q. Mattia Feruglio dal corpo della casa n. 1667 —; confina essa stanza a lev. con muro promiscuo — ed altra stanza ad uso di botega rimasta al — co. Giulio, a mezz. il — borgo, a pon. con il portico promiscuo con la stanza suddetta e detto co. Giulio nonché li figli del fu — co. Alessandro Manin, ed a tram. con muro divisorio tra detta — stanza ed il sito della scala rimasta al — conte» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10307, 1337). |
1819, ag. 21 |
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«Il co. Giulio Manin — a titolo d’affitto concede al sig. Giuseppe Fedricis — due stanze terranee — situate — nel borgo — di S. Bortolomio dal corpo del luogo dominicale d’esso co. Giulio — n. 1667 —, per affitto di annue it. — L 165 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10307, 1381). |
1819, giu. 1 |
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«Il — co. Giulio Antonio del fu Fiorendo Manini — vende — al sig. Michele del vivente — Agostino Tavagnutti, artefice di torno ed altri lavori, con domicilio in questa — città —, la bottega sita — nel borgo di S. Bortolomio, sottoposta alla casa dominicale del detto — co. Manini, portante il c.n. 1667 —; confina essa bottega a lev., pon. e tram. — co. Manini, a mezz. col — borgo di S. Bortolomio —. Questa — vendita — si fa pel prezzo — di it. — L 1300 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10601, 2519). |
1819, giu. 27 |
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La deputazione d’ornato notifica alla congregazione municipale lo stato rovinoso «della linda della casa del co. Giulio Manin, per ciò che riguarda specialmente la porzione che fa curva al lato dell’osteria detta della Scalla, non essendovi tanta mole nel restante verso la fontana» (A.S.U., C.A. I, 24/XI, 2287 Orn. II C). |
1820, ag. 17 |
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Giulio del fu Fiorendo Manin «— ha venduto al — sig. Giuseppe Fedricis — una porzione di casa dominicale — situata — dal corpo del c.n. 1667 —, composta da due stanze terranee esistenti nell’interno e verso il cortivo, aventi lume da fenestre verso tram. e da porta verso pon., con la promiscuità dell’ingresso e regresso nel sottoportico e porton fin alla pubblica strada e con il giusto carato di passalizio —. Confinano esse due stanze verso sol levado con altra stanza ad uso di cocina d’esso — Manin, a mezz. coridore e sito della scala di esso — Manin, a pon. il sottoportico consortivo ed a tram. cortivo della fam. Manin La — vendita — fa — detto Manin per la somma — di it. — L 1000 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10307, 1468). |
1822, sett. 6 |
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Il nob. Giulio Antonio q. Fiorendo Manin vende a Giuseppe q. Girolamo Fedricis due mezzadi a pian terreno della sua casa domenicale al n. 1667, «interni al sotto-portico consortivo con altra famiglia Manin, aventi tre fenestre verso il cortivo a tram. munite di ferrate e delle occorrenti ramate e con una porta verso il sottoportico a pon. ed altra porla a mezz. nel sito della scala che dà comunicazione al mezzado di lev. col dirito di passare pel portello, e sito appresso — la scala, onde abbitare nel citato mezzado di lev. e col carato di copperto, ingresso e regresso alla pubblica strada —. Confinano essi due mezzadi — verso lev. con una stanza ad uso di cocina — del — venditore, a mezz. parimente —, a pon. il sottoportico consortivo ed a tram. cortivo di detta ragione —. La — vendita viene — fatta — per — L 1700 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10308, 1687). |
1831, febbr. 23 |
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«— Giulio Antonio Manin, salva recupera —, vende al sig. Giuseppe Presani2 — la bottega in — borgo S. Bortolomio in peppiano della casa dominicale Manini al c.n. 1667 con fondi di centesimi quattro di pertica —, di proprietà e possesso del venditore — in forza di recupera esercitata in confronto del sig. Domenico Todeschi in mie note 29 dic. 1829 —, n. 861 —. Il prezzo — resta convenuto — in it. — L 1600 —» (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10557, 3549). |
1836, ag. 27 |
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Giuseppe Presani inoltra domanda per una modifica «vicin al portone d’ingresso nella facciata della casa al c. n. 1667, borgo di S. Bortolomio». Gli si «rende necessario — di ridure il detto rebatto in una porta per entrare nella stanza; disfacendo il parapetto inferiore, ponendo le sue erte di pietra ed il scuro di chiudere ed aprire nella parte interna». Il permesso è accordato (A.S.U., C.A. I, 254/X, 4773 Orn. II C, con dis.). |
1841, genn. 24 |
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Giuseppe Presani afferma che «nella casa — n. 1667, nel secondo piano, vi è una cucina alla quale occore di porre in opera una scaffa di pietra per uso delli secchi d’acqua e per far lavare i piatti del vito giornaliero. Per tale oggetto è indispensabile di fare un canale incastrato nel muro con tubi per il scollo dell’acqua in una vaschetta sotto terra». Il progetto è approvato con alcune varianti (A.S.U., C.A. I, 328/1841/VIII, 748 Orn. II C, con dis.). |
1849, febbr. 11 |
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Nell’elenco di pistrinai e venditori di pane, compilato dal capo del primo quartiere, sono segnalati a questo numero Leonardo Caneva e Luigi Fabruzzi (A.S.U., C.A. I, 465, 135). |
1852 |
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Il n. 1667, compresi il n. 1667 A e 1667 B, appartiene a Giuseppe Presani (Competenze, II, f. 7v). |
1876 |
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Botteghe dei tappezzieri e sellai Micheloni e Marinato (COSMI-AVOGADRO, 115). |
1883 |
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Osteria “Al castello” e uno stallo (AVOGADRO, 153, 156). |
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L’osteria è gestita da G.B. Plasenzotto e lo stallo è di proprietà di Alessandro Manin (ibid.). Nell’edificio è ospitata anche la bottega del venditore di passamaneria Giovanni Feltrin (AVOGADRO, 156). |
1938 |
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Osteria “All’aquila nera”. |
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L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 15 ott. 1951 ai sensi della L. 1089/1939. |
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NOTE |
1 |
Per la bibliografia vedasi il complesso schedato come n. 1666-1667. |
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2 |
Per la famiglia Presani, vedasi n. 444. |