1400, dic. 5 |
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L’ospedale concede la casa a livello perpetuo a Nicolò di Ropretto di Faedis. Atti di Domenico Franculini (A.C.U., A.A.O., Cattastico... 1775, f. 7r). |
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La casa fu di Filippo Alberti. I suoi eredi nel 1557, dic. 9, la cedettero a Nicolò Mistruzzi che nel 1566 la cedette ad Ambrogio Pittiani. Marzio Spazio Pittiani l’anno 1653 la diede in dote alla figlia Isabella Mattacovic, da questa in Francesco Vari per contratto di livello francabile, ricuperata, passò nel 1695 in Nicolò Calderini quindi in Casella e poi in Rizzi nel 1723 (da annotazione anonima e priva di data: A.S.U, Arch. Caimo, 20/6). |
1552, febbr. 20 |
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Casa di ser Gabriele Alberti, abitata da Ebrei. Vedasi n. 1666-1667. |
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Un documento privo di data, redatto per un processo, spiega i vari passaggi: «Il sig. Martio Spato q. Mario , habitante nella fortezza di Palma, come successo nel fideicommisso del q. Ambrosio Pithiano suo bisavo materno , narra che dell’anno 1619, 8 maggio il q. Ambrosio q. Martio Spatio zio paterno del suddetto Martio esponente s’arrogò auttorità di vendere et essitare al q. ecc. G.B. Rubeis una camera sopra il secondo solaro della casa predetta chiamata la camera d’oro contigua, anzi attaccata alla casa del suddetto q. Rubeis per d 50 et come piϊ distintamente consta nell’instromento 1619, 8 magg. rogato negl’atti del q. Zuanne Gozadino , che pur anco d’essa non ne fosse che semplice usufruttuario ad vitam, continuando in sν fatta guisa alla testamentaria dispositione, la quale di presente viene goduta et posseduta dal Dragoni insieme anco con un’altra stanza dietro a quella contigua di ragione del medesimo fideicomisso che è stata indebitamente occupata benché non compresa nel precitato instromento 1619 soggetta al fideicomisso dell’istesso q. Ambrosio Pithiano, devenuto nel medesimo Martio. Il quale fa istanza che il Dragone reo convenuto, come possessore della camera detta d’oro e dell’altra stanza di dietro a quella annessa resti condannato et col mezo della giustitia astretto alla relazzatione delle predette camera et stanza insieme con tutti gli affitti dal giorno della morte del q. Ambrosio Spatio Pithiano , interpellando l’antedetto Dragone a confessare o negare se tiene e possiede la sudetta camera et la stanza hora attaccate alla casa della sua habitatione, fu del Rubeis, confina a lev. con la casa del detto Martio Spatio, tenuta ad affitto dal sig. Recalca suo cognato, a mezogiorno la contrada di S. Bortolomio, a sol a monte la casa Rubeis, hora del medesimo Dragone et alle monti la monte di castello » (A.S.U., Arch. Caimo, 20/6). |
1589 |
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Dal testamento di Ambrogio Pittiano: « Io lasso miei eredi universali mad. Giulia, moglie del mess. Thomaso Stella de Portogruario, mad. Isabella, moglie del mess. Martio Spatio gradischano, et li figlioli della q. mad. Marphisa mia figliolla, fu moglie de mess. Zuan Andrea Longis de Gradischa, videlicet Vincentio et Oratio equamente ». Nella seconda e terza parte unite, cioè quella per Isabella e i nipoti figli di Marfisa, è indicata tra l’altro «la casa grande della mia habitatione in la contrada de S. Bortholomio» e il testatore aggiunge la condizione «che Isabella e marito che possederanno la casa grande, oltre il cognome del marito, si chiami Pythiani et cosν Vincenzo et fratello» (A.S.U., Arch. Caimo, 20/6, copia dal not. Aurelio Boezio). |
1691, mar. 30 |
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«Udine, in contrada di S. Bartolomeo, in casa del nob. et ecc.mo Francesco Vari » (A.S.U., N., Antonio Orgnani, 7846, XIX instr., f. 148r). |
1703, ag. 25 |
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«L’anno 1695, primo nov., il nob. Nicolò Calderini fece l’acquisto, mediante contratto verbale con la q. nob. Ellisabetta Spati Mattachovichia con l’intervento del q. Paolo Spatio suo fratello, coll’interposizione del nob. G.B. Bratteolo, della casa di ragione di detta signora situata nella contrada di S. Bortolomio di questa città fra le case delli coo. Manino e fratello Manini e quelle delli heredi q. Nicolò Dragoni, della quale anco per forma di detto contratto hebbe il possesso, et questo per prezzo di ducati settecentocinquanta che in tanta summa fu stimata dal q. Valentin Rizzo pubblico perito al tempo . Hora il nob. Alvise, figliolo et herede del q. Zorzi Mattachovichio , vende con la permissione pubblica, mediante il pagamento fatto del laudemio, all’antedetto sig. Nicolò Calderini la casa suddetta per il prezzo di d 560 L 3 s 10 » (A.S.U., N., Bertrando Brunallesco, 7805, XXI instr., f. 36r — 39r). |
1709, nov. 28 |
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« Niccolò Calderini, Marc’Antonio Casella e Polidoro Polidori presentarono presso me not. la scrittura di vendita seguita sotto li 13 con. . L’istesso Niccolò, atteso il pagamento del laudemio fatto dal Casella al sig. David Benaglio, procuratore del n.h. Manin creditor del medismo datio , vende al predetto Marc’Antonio la casa di ragione Calderini descritta nella predetta scrittura per il prezzo di ducati settecentocinquanta » (A.S.U., Arch. Caimo, 20/6, copia del not. Francesco Brunalleschi da atto di Beltrando Brunalleschi). |
1723, genn. 5 |
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Dalla stima di Andrea Canciani: «confina a lev. li coo. Oratio e fratelli Manini, mezodν strada pubblica, pon. et a tram. li fratelli Dragoni» (A.S.U., Arch. Caimo, 20/6, f. 4v). |
1723, sett. 4 |
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La nob. Giulia q. Marcantonio Casella, moglie di Giuseppe Griffoni Merluzzi, vende a G.B. e Sebastiano Rizzi per d 1665 la casa «soggetta a feudo censuale descritta coi suoi confini nella stima 5 genaro p.p. fatta dal sig. Andrea Canciani perito » (A.S.U., Arch. Caimo, 20/6, f. lr — 11v; copia di Gaspare Martinelli dal not. Antonio Martinelli; f. 4v — 11v stima Canciani, copiata dallo stesso Gaspare Martinelli). |
1774 |
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La casa è del sig. Andrea Paderni, loco Rizzi (A.C.U., A.A.O., Cattastico...1775, f. 7r). |
XIX secolo |
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Vedasi n. 1666-1667. |
1801 |
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Appartiene a Riccardo Paderni «seniore», che vi abita (Nomenclatura, f. 62v). |
1809 |
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Proprietà del notaio Riccardo Paderni, che vi abita. Una parte ospita Giuseppe e Francesco Mangilli (Registro delli aloggi, f. 46v). |
1814, sett. 26 |
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Abitazione del notaio Riccardo del fu Antonio Paderni (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10443, 285). |
1834 |
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Riccardo Paderni fu Antonio, loco Rizzi, loco Nicolò di Ropretto di Faedis, paga ven. L 4 dipendenti da istrumento di locazione 1400, nov. 5, atti Nicolò di Domenico Franculini, ,sopra casa al n. 1665 (A.O.U., Ospitale C1. Quaderno livelli, decime, conti. Principia 1834). |
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BIBLIOGRAFIA |
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BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 285-286. |