1801 |
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Ven. fraterna del castello. «Sala del consiglio e casa del nonzolo» (Nomenclatura, f. 69v). |
1809 |
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Daniele Rubeis (Registro delli aloggi, f. 45v). |
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Una parte è di proprietà della chiesa di S. Biagio ed è occupata dal calzolaio Antonio Savoia (ibid.). |
1838, lugl. 31 |
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Marianna Candussio, moglie di G.B. Vidoni, vende a Domenica Basaldella vedova Candussio e a Luigi Minotti suo secondo marito «le due case poste nel cortile di questo castello, cioè: (a) fabbrichetta costrutta di muro, coperta di coppi con relativo fondo e piccola corticella in angolo di lev. e tram. a cui fa coerenza a lev. parte questa ragione — e parte cortile del castello, mezz. — chiesa del castello, pon. parte strada conduce al cortile del castello e parte casa rimasta a Marianna Candussio Vidoni, ed a tram. parte Candussio Vidoni suddetta e parte cortile del castello —, coscritta col c.n. 1659 C, D; (b) altra casa costrutta di muri, coperta di coppi, con relativo fondo, coscritta col c.n. 1659 A e B, a cui confina lev. de Rubeis G.B., mezz. la — chiesa del castello, pon. questa ragione alla premessa lettera (a) ed a tram. corte del castello —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10490, 11540). |
1848, magg. 17 |
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Stato e grado dell’edificio di proprietà di G.B. Rubeis (B.C.U., F. p., ms. 852 fasc. Schizzi di disegni/V, con schizzo della pianta; B.C.U., F. p., ms. 852 fasc. Schizzi di disegni/VI). |
1848, lugl. |
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Le proprietà sono meglio indicate. Una parte è di G.B. Rubeis, della quale è precisato: «Casa con corticella al c. n. 1659, proprietà del sig. G.B. q. Daniele Rubeis. — Colla cessione di questa casa si risente discapito manifesto di attiguo fondo ortale di questa proprietà, per coltivare il quale d’ora innanzi devesi accedere pel disagiato colle verso il Giardino e in riflesso — il proprietario deve provvedere a sue spese per la formazione di un ingresso». La valutazione è espressa in L 9500 (B.C.U, ms. 882, Minuta di stima, V). Il complesso 1659 A, B, C appartiene ai coniugi Luigi Minotto e Domenica Brusadola. Il suo valore è indicato in L 7000 (B.C.U., ms. 882, Minuta di stima, III).
Una parte del n. 1659 C, una casetta «in buona posizione» stimata L 1600, appartiene a Luigia Botton (B.C.U., ms. 882, Minuta di stima, IV).
Della «casa con cortile ed orto, c. n. 1659 E, F, proprietà della — chiesa di S. Maria di castello, è sensibile il degrado del fabbricato a levante ad uso del nonzolo».
Viene stimata L 11000 (B.C.U., ms. 882, Minuta di stima, II). Di tutte queste esistono gli schizzi delle piante con lo stato e grado (B.C.U., ms. 852, Fabbricati e fondi privati nel castello di Udine. Catasto provvisorio in corso). |
1849 |
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«Tutte le case dal n. 1652 al 1659 furono acquistate dal governo austriaco ed incluse nella cinta fortificata del castello» (Registro anagrafico, f. 40v, chiosa a margine di A. Joppi). |
1852 |
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La casa è proprietà dell’erario (Competenze, II, f. 7v). |
1856, apr. 1 |
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«Stima di una porzione di fondo ridotto a prato sulla chiesa orientale del colle del castello — insistente sopra il pubblico giardino di proprietà del sig. G.B. nob. De Rubeis» (A.S.U., C.A. II, 76, 101). |
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STUDI INEDITI |
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FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 21r - 23v; del TORSO, Stemmario della confraternita di S. Maria di Castello. |
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BIBLIOGRAFIA |
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BATTISTELLA, Il castello, 32, 36, 37; FORLATI, Restauri, 55; RIZZI, La chiesa di S. Maria, la casa della confraternita, 66-92; RIZZI, Udine, 150; RODARO, Castello, 39. |