1640, giu. 27 |
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«In Udine, in la contrada di Mercavecchio, in casa dell’infrascritta signora Anna Franceschinis, in la stancia drio la botegha » (A.S.U., N., Giacomo Causilico, 7266, Instr. XII, f. 17r — 18r). |
1641, giu. 11 |
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I figli del q. Lorenzo Franceschinis e di Anna Blozzo, guantai, che avevano data a godere al sig. Valentino Orgnani, notaio una casa, posta presso il porton del castello1 per d 250, chiedono di poterla vendere al sig. G.B. Bartoloni, loro cognato, per d 500, con patto di recupera (B.C.U., ms. DD. IV, f. 71r — 71v). |
1641, giu. 11 |
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I figli del sig. Lorenzo Franceschinis vendono a G.B. Bartoloni fu Francesco, abitante «in Udene, nella bottega del Jesus», la «casa posta al porton di castello, già avuta a godere dalli nobili Frangipane fin l’anno 1613, 31 gennaro, per mano del q. Pietro Fistulario» e quindi acquistata per libera e propria nel 1610, ag. 12, atti del not. Rocco Carminati (ibid.). |
1642, mar. 24 |
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«Nella bottega de’ sigg. Franceschini, guantari, cioè nel magazeno di dietro» (B.C.U., ms. DD. IV, f. 72r — 73r). |
1643, lugl. 2 |
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«Il sig. G.B. Bortoloni , mediante la cessione fattagli nell’instrom. delli 12 magg. passato dalla nob. Cecilia figlia del q. Placido Varmo, con l’intervento del nob. Antonio Soardo suo consorte, ha rinonciato tutte le ragioni per lui acquistate nel detto instrom. sopra una casa posta nel recinto del castel pretorio alla sinistra dell’ascesa cum onere et onore , perché S.E. ha rimborsato a detto Bortoloni d 150, che egli confessa aver ricevuto in contanti da m. Pietrantonio Navarra in nome del medesimo luogotenente ;» d’altra parte «rinoncia assolutamente in perpetuo ad esso G.B. quella parte di cortile ed orticello col fondi di detta casa che resterà intatto dalla fabbrica della scala nella montada del castello verso mezzogiorno, all’effetto di che S.E. ha fatto l’aquisto di essa casa per render piϊ confacevole l’architettura ed abelir il prospetto del medesimo castello con la demolizione di quella che l’occupava. Perché all’incontro il sig. G.B. contenta che nella fabbrica della scalla possa S.E. pigliar quella parte che del suo orto nel cantone, che occorrerà per ben situarla alla total soddisfazione di S.E., che promette di mantenir ad esso e sucessori la porzion di sito e piana predetti liberi anco ed esenti d’ogni carico e gravezza » (B.C.U., ms. DD. IV, f. 74v — 75v, not. Bernardino Orgnani). |
1658, sett. 28 |
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«Fatto in Udine, nel studio del sp. sig. Francesco Sala appresso il portone del castello» (A.S.U., N., Orazio Agricola, 7735, Instr. I, f. 32v). |
1658, dic. 29 |
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« Antonio figlio del q. Bernardin Orniano , per nome suo e delli fratelli minori , ha dato al sig. Valentino Orniano, suo zio paterno , tutte le ragioni che hanno sopra le due stanziette terranee o studii situati presso il porton del castello , l’uno di presente tenuto per detto Valentino e l’altro per il sig. Tomaso Saila, già acquistate per instrom. publico per Bernardin loro padre dalle sorelle Frangipane di Castello, sive dal nob. Francesco Savorgnano habitante in Artegna ; e questo perché detto ser Valentino assume in sé l’obbligo contratto per detto Bernardin con esso instromento, che è di corrispondere annualmente a detta sign. Frangipane, sive sig. Savorgnano, ducati quattordici » (A.S.U., N., Paolo Fistulario, 7706, I instr., f. 38v - 39r). |
1690, nov. 24 |
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Studio del agt. Antonio Orgnani (A.S.U., N., Antonio Orgnani, 7846, XIX istr., f. 111r). |
1702, nov. 10 |
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Vi abita Lia Franceschinis n. Zapetti (A.S.U., N., Girolamo Dell’Oste, 7907, VIII instr., f. 265r — 266v). |
1734, magg. 4 |
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Rev. G.B. Bartoloni e Francesco q. Antonio vendono la casa a Francesco, pre’ Gregorio e Martino fratelli Rizzi per d 1300. «Detti Bartoloni rilasciano alli Rizzi tutti li mobili esistenti nel mezodo della casa, eccettuato il specchio ; essendo la casa feudale, dovranno li Bortoloni soccomber per l’investitura ed a qualunque spesa che occorresse per tal motivo » (B.C.U., ms. DD. IV, f. 75v — 77r). |
1737, nov. 27 |
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«Fatto in Udine, in casa del sig. Francesco Rizzi, appresso il portone del castello» (A.S.U., N., Giovanni Daniele Caratti, 8075, Instr., f. 71r — 71v). |
1801 |
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Mons. canonico Rainis e nipoti (Nomenclatura, f. 61v). |
1809 |
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Appartiene a Francesco e fratello Rainis, che vi abitano (Registro delli aloggi, f. 44v). |
1819, mar. 10 |
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È di Francesco, Innocenzo e Raffaele q. Michele Rainis (A.S.U., C.A. I, 24/XI, 865 Orn. II C). |
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I Rainis «per l’interne operazioni fatte nell’orticello annesso alla casa stessa, devono demolire d’un piede e mezzo circa il muro vecchio di loro ragione, che serve di confine e di chiusura al predetto orto dal lato di mezzodν. Questa piccola demolizione si fa, perché l’orto sia piϊ ventilato e solleggiato, e nello stesso tempo per rendere piϊ regolare il muro e coprirlo nella sua sommità onde preservarlo dall’ingiurie del tempo. Con questo muro guarda quella porzione di riva, che conduce al castello subito passato il portone: cosν i sopradetti fratelli prima d’intraprendere questa demolizione hanno creduto di far nota di tal operazione a questa deputazione comunale e nello stesso tempo di fare istanza perché venghi permessa l’operazione medesima assolutamente innocua». Il permesso è accordato (ibid.). |
1850 |
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È di Ferdinando Corradini (A.M., Atti Ornato 1843-1851). |
1852 |
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Proprietà degli eredi di Michele Rainis (Competenze, II, f. 6v). |
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NOTE |
1 |
L’espressione «posta al porton del castello» richiama un atto del 23 sett. 1529: «Utini, in domo nob. ser Danielis de Andriottis penes portonum castri, nunc tenta et habitata per sp. d. capitaneum civitatis Utini » (A.S.U., N., Gabriele Gozzadini, 5817, Istr. 1529-1531, f. 21r). |
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BIBLIOGRAFIA |
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Archivum... Catastico, 1, 294; BATTISTELLA, Il Casello, 52. |