1765, ag. 13 |
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«Avendo Danielle q. Battista e Domenico q. Zuanne cugini Zanutti di Rivarotta, erretta senza saputa del co. Giovanni Enrico di Sbruglio una fabrica sopra il muro di chiosura del conte ed avendo con tale fabrica altresν essi Zanutti fatto otturare due fenestre imperiali d’una fabrica del predetto conte, al che essendosi ben giustamente commosso il co. Enrico e ricorso alla giustizia, onde vederli obligati alla demolizione della fabrica et il ripristino d’ogni cosa, al che interpostosi la mediazione di soggetto valevole presso il conte ed essendo accondisceso il medesimo a secondare l’efficacia degl’uffizi fatteli previa la riapertura delle due finestre che erano otturate, detto conte è accondisceso ad accordare la sussistenza della fabbrica medesima verso l’obbligazione infrascritta . Comparso presso me notaio , ser Daniele Zanutti , facendo anco a nome di Domenico suo cugino , si è obbligato di annualmente in perpetuo e nella ragion di livello infrancabile al co. Giovanni Enrico de Sbruglio in gratia della sussistenza della fabbrica erretta sopra fondi incompetente e che recca non lieve soggezione alla casa Sbruglio, alla Ss.ma d’agosto formento pisonali tre, che sii bello, netto, secco e ben crivellato , principiando l’anno 1766 » (A.S.U., N., Francesco del fu Alessandro Brunalleschi, 9196, XII instr., f. 148r -149r). |
1798, dic. 20 |
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«Il nob. Rizzardo di Sbruglio , per conto della co. Mariana n. Antonini, moglie rel. del nob. Francesco di lui fratello , ha locato a Antonio f. di Andrea Collotti calligaro, oriundo di Gorizia , una stanza formata da due mezadi a pian terreno delle case della co. Mariana, posti sopra la Riva del castello, verso l’annuo affitto di ducati venti » (A.S.U., N., Ignazio Brunelleschi, 10162, III instr., 344, f. 462r — 462v). |
1801 |
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Eredi del co. Girolamo Antonini. Locanda “Al leon d’oro” (Nomenclatura, f. 61v). |
1804, genn. 10 |
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«Fatto in Udine, nella bottega del sig. Lazzarini al Leon d’oro» (A.S.U., N., Francesco Girardi, 10616, IV instr., 39, f. 51v). |
1808, genn. 12 |
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Giulio e Girolamo figli di Antonio Panciera di Zoppola e di Armellina di Strassoldo vendono a Giuseppe Campiutti lo stabile posto alle falde della Riva del castello n. 1650, per it. L 31739,96. «Confina a lev. corte promiscua unitamente al portone d’ingresso, mezz. la Riva del castello, pon. Mercatovecchio e alle monti Leonardo del def. Carlo Morandini » (A.S.U., N., Daniele Micheloni, 10324, 22). |
1809 |
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Rizzardo di Sbruglio (parte) (Registro delli aloggi, f. 45v). |
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Affittuale il locandiere Tommaso Spezzotti (ibid.). |
1811, mar. 21 |
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Marianna Antonini Sbruglio vende a Giuseppe fu Pietro Campiutti la casa n. 1650 per L 15862,40. «Confina a lev. coll’androna Sottomonte, mezz. strada che dal castello discende alla strada presso il palazzo della comune, pon. parte con corte promisqua colla casa fu Zoppola ora Campiutti e parte con sito di scale fu Zoppola ora Campiutti ed a tram. parte in peppiano col sig. Leonardo Morandini e parte in primo e secondo appartamento col sig. Soardi » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10586, 392). |
1852 |
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Appartiene a Pietro Campiutti (Competenze, II, f. 6v). |
1945, febbr. 20 |
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Distrutta in parte da una bomba. Fu alzata. |