1769, genn. 23 |
* |
«Con scrittura privata del — 3 sett. p.p., seguita tra — Bernardina figlia delli q. — G.B. e Dorotea iug. Colloredo e moglie del sig. Pietro Bonamonte, ed il nob. — Marc’Antonio Nicolò Olivo Del Turco, restò stabilito contrato di vendita — delle due case, mobbili ed utensili, il tutto descritto nella citata scrittura, — essendo li 19 genn. conseguite le stime delle due case di ragione libera ereditaria di essa signora — situate in questa città, una in Merchavechio e l’altra in Grazzano, medianti li — periti G.B. Peruzzi, Nicolò Desia ed Aurelio Manetti —, da cui apparisce il loro valore in d 2997 L 2 s 6 —, essa sign. Bernardina — vende — al nob. — Marc’Antonio Olivo Del Turco — le precitate due case — per il prezzo — di d 2997 L 2 s 6 —» (A.S.U., N., Marc’Antonio Tracanelli, 9519, Plico 1754-1772). |
1780, genn. 1 |
|
«— Il nob. — Marc’Antonio q. — Giovanni Domenico Olivo Del Turco, abitante in Aviano, — ha — venduto — a — G.B., figlio di — Simon q. Girolamo Di Girolamo — di S. Daniele —, ora abitante in questa città —, una casa di ragion feudale, posta in — contrada di Mercato vecchio, divisa in tre corpi, uno verso detta contrada di Mercà Vecchio, uno interno, l’altro verso la contrada — Sottomonte, con due corticelle, stato il tutto acquistato da esso — Marc’Antonio con instrom. 1769, 23 genaro in note del nob. — Marc’Antonio Tracanelli —, la qual casa insieme unita confina a lev. contrada — Sottomonte, mezz. — Marzio Tempore ed altro particolare, a pon. la contrada di Mercavecchio ed ai monti — Pietro Bevilacqua — Questa — vendita — fa — pel — prezzo di d 2554 s 7 —» (A.S.U., N., Giovanni Socrate, 9790, XVI instrom., 1754, f. 2639v — 2641r). |
1801 |
|
G.B. Di Girolamo «detto il stivalaro» (Nomenclatura, f. 61v). |
|
* |
«Caffè de’ Grigioni» (ibid.). |
1809 |
|
Gaetano Lanza, caffettiere (Registro delli aloggi, f. 45v). |
1811, giu. 4 |
* |
Comunicazione dell’ingegnere Malvolti, capo del corpo r. d’ingegneri d’acque e strade, al podestà di Udine: «— Questa mattina trovandomi — sul luogo a dare delle relative disposizioni, ho riscontrato che di fronte alla casa n. 1645 volevasi errigere un’armatura. Ricercai con qual permesso e mi si rispose con permesso della commissione agl’ornati. Sembra veramente che tal commissione di cittadini formata piú d’ogni altra dovesse aver interesse per corrispondere al di lei desiderio ed a quello di tutti; ed innoltre, trattandosi specialmente d’una strada nazionale, doveva essere quest’offizio avvertito. Dietro a ciò ho già sospesa l’erezione di detta armatura, che però potrà essere fatta trascorso il tempo delle feste» (A.S.U., C.A. I, 179/XIX, 729). |
1812, ag. 17 |
* |
Giuseppe Prisani della commissione d’ornato ritiene che i lavori compiuti nella casa n. 1644 non abbiano effetto, qualora il proprietario della casa n. 1645 non provveda «a prender per mano prontamente senza il minimo ritardo l’imposte dell’arco confinante col Filaferro —». Segue diffida da parte dell’autorità comunale (A.S.U., C.N., 179/XIX). |
1813, lugl. 1 |
|
G.B. Di Girolamo vende a Domenico di Angelo Faccendi per L 14275 la casa 1645 «divisa in tre corpi, una verso la contrada Mercatovecchio, uno interno e l’altro verso la contrada detta Sottomonte, con due vorticelle, stata da esso Di Girolamo acquistata dalle mani dell’ora deffonto — Marco Antonio del fu Giovanni Domenico Olivo Del Turco — con pubblico istrum. — 1 genn. 1780 per atti del — def. Giovanni Socrate —. Confina a lev. — Sottomonte, mezz. — Facendi, loco Tenpore, a pon. con Mercatovecchio, ed alle monti col sig. Giuseppe del fu G.B. Filaferro loco Bevilacqua —» (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10361, 1350). |
1818, lugl. 3 |
|
È di Domenico Faccendi; domanda di inalzarla a livello della 1646 (A.S.U., C.A. I, 18/II, 2222 Orn. II C, con dis.).
Il Facendi rileva che «il coperto — di terrazzo con ringhiera — nel nostro clima è di poca sussistenza, infatti — à fatto riscontrare il stato dell’impalcatura che sostiene il pavimento di terrazzo, la quale è fracida —; perciò ha deliberato di demolire il terrazzo, costruire il coperto percorendo una retta con la anessa sua casa dominicale, indi inalzare il muro della faciata, aggiungere le finestre e cornice simile a quelle del stilicidio della anessa casa del detto — Facendi —». Il permesso gli viene concesso (ibid.). |
1832, ag. 19 |
|
È di Daniele Trigatti (A.S.U., C.A. I, 193, 3593 Orn. II C, con dis. firmato dal muratore Leonardo Riva). |
|
* |
Il proprietario presenta un progetto di riforma, che la deputazione d’ornato trova insufficiente, ma in sostanza approva, date le difficoltà per un cambiamento radicale (ibid.). |
1852 |
* |
Proprietà di Luigi Pilosi (Competenze, II, f. 6v). |
1876 |
|
Nell’edificio sono ospitati i negozi di abiti e berretti di Luigi Bertoli1 e quello di articoli di cuoio dei fratelli Bearzi2, nonché il “Caffè nuovo”3 di Benedetto Parpan (COSMI-AVOGADRO, 84, 86, 87). |
1883 |
|
Vi è ancora segnalato il negozio dei Bearzi (AVOGADRO, 137). |
|
|
|
NOTE |
1 |
Per Luigi Bertoli: Esposizione, 18, 96, 117. |
|
2 |
Per la conceria dei Bearzi: FALCIONI, Industrie udinesi, 351; PICCO, Ricordi, 142. |
|
3 |
Per il Caffè nuovo, progettato da A. Scala: PICCO, Negozi che abbelliscono; PICCO, Udine vecchia. I principali caffè; VATRI, Il caffè nuovo, 279. |