Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1642
1707 ° Casa dei sigg. G.B. e Nicolò q. Pietro Michieli in Mercato vecchio con due corticelle e camera sotto terra; confina a lev. Sottomonte, mezz. parte casa del sig. Bartolomeo Moretti, fu Pistocchia, e parte la bottega di essa casa Moretti, acquistata da’ medesimi sigg. Michieli, a pon. strada di Mercato vecchio, alli monti parte casa fu Prontiner, di presente possessa dalla eredi q. Francesco Sporeno, e parte casa e corte dei sigg. G.B. e fratelli Pisenti. Facciata su Mercato vecchio pd 3 ps 3 1/2. Nel granaio due finestre. Poggiolo con 19 colonnette di pietra, tre modeoni e sotto tre piϊ piccoli. In Mercato vecchio, tre colonne di pietra quadre, le esterne a metà con i confinanti, quella verso Moretti è in piϊ pezzi (not. Antonio Martinelli, Allibramento Michieli).
1714, dic. 18 * «— Giovanni Domenico Vicario — à alienato alli figlioli del q. — co. Gioseffo M. Groplero di Tropemburgh, habitanti in Gemona —, la portion di casa fu Michieli, contenuta nell’escorporatione 27 apr. 1712 fatta col mezzo del sig. Giovanni Tacelli, pubbl. per. —, situata in Mercavechio —» (A.S.U., N., Antonio Martinelli, 8254, IX instr., f. 257r — 258v).
1715, magg. 26 * «Possedono li heredi q. — co. Giuseppe M. Groplero di Tropemburgh di Gemona una portion di casa — nella contrada di Mercavechio, statali assegnata dalla Giustizia nell’alibramento della facoltà subordinata dalli sigg. G.B. e Nicolò fratelli Michieli di Campolongo, publicato li 9 lugl. 1707 et escorporato dal perito Garbini susseguentemente fatta li 13 luglio 1711 —. Qual portion di casa è stata diversi anni inafitata et ora vien condota a semplice affitto dal sig. Carlo Bonamente, inquilino per l’annua contributione di d 40. Hora, rapresentandosi l’occasione al nob. — Costantino Percoto, canonico d’Aquileia, zio materno e commissario de’ predetti heredi d’alienarla al sig. Valentino Mainardis per prezzo di d 900 oltre l’obligo che questo assumerà di pagar le spese tutte d’instromento, investitura e laudemio a sua Serenità per esser di ragion feudale —, il medesimo —, anco come curatore — della — co. Marina di lui sorella, madre e tutrice degli heredi stessi —, ha venduto — al sig. Valentino Mainardis — non la precitata portion di casa assegnata er escorporata come sopra —, ma anco l’altra portione aquistata per nome d’essi heredi dalle mani del sig. Giovanni Domenico Vicario con instr. 18 dic. 1714 di man mia —. Et questo fa per lo capitale — di d 1200 —» (A.S.U., N., Antonio Martinelli, 8254, X instr., f. 109v — 112r).
1715, giu. 17 * «Il sig. Pietro Pistori figlio del sig. Andrea — ha — venduto — al sig. Valentino Mainardis — la bottega e magazeno annesso — incorporato nella casa d’esso — Mainardis, ultimamente acquistata dalle mani de’ — coo. heredi Groplero di Gemona, confinante da lev. con la corte d’esso — Mainardis, a mezodν col portego della casa del medesimo, a pon. con la strada di Mercavechio et alle monti con altra bottega e casa del — venditore —. Et ciò per lo prezzo — di — d 300 —» (A.S.U., N., Antonio Martinelli, 8254, X instr., f. 123v — 125r).
1715, ag. 25 * I rappresentanti della fraterna di S. Nicolò vendono a Valentino Mainardi «la portione di casa fu di raggione Michieli —, nella contrada di Mercavecchio, dalla parte di dietro —, in pagamento ad essa fraterna per d 466 g 4 di capitale e decorsi mediante allibramento Alberti all’8° loco, seguito sopra la facoltà Michieli —» (A.S.U., N., Francesco del fu Andrea Brunalleschi, 8300, IX instr., f. 73r — 74r).
1729, giu. 22 * «Udine, in casa dell’infrascritti sigg. Mainardi, nella camera verso Mercà vechio» (A.S.U., N., G.B. Fabrizio, 8137, Istr. 1724-1729, f. 228r).
1759, sett. 15   «— Francesco Lorio e Giuseppe Marchi, comissari testamentari nominati dal q. sig. Pietro Grisolli nel di lui testamento 30 gennaro p.p. —, per conto e nome dei figlioli pupilli del sudetto — Grisolli — hanno — venduto — al sig. Mattia Pettoello del q. Giuseppe —, negociante di panine la casa fu del q. sig. Valentino Zannetti, posta nel Mercavechio di questa città entro li confini, quale ad esso — Grisolli fu in parte assegnata con l’allibramento seguito nella facoltà subordinata del — q. Zannetti, pubblicato negli atti dello sp. — Brunaleschi notaio — sotto li 30 marzo 1751 e parte per esso acquistata dalle mani di altri creditori in detta facoltà —. E ciò per il valore — con cui fu appreciata essa casa dal sig. Francesco Leonarduzzi pubbl. per., quale formò il sudetto allibramento, di d 3898 s 8 —» (A.S.U., N., Giuseppe Antonio Grazia, 8619, XIX instr., 74, f. 79v — 80v).
1765, apr. 18   «Il — rev. — don Michielle Cornacchia, unitamente al sig. Antonio Rizzi, tuttori — de’ pupilli Grisolli —, vendono — al sig. Mattia del sig. Giuseppe Pettoello — una casa di ragione di detti pupilli — situata in Mercà vecchio, fu del q. — Valentino Zanetti, stata in parte assegnata al q. Pietro Grisolli con l’allibramento seguito sopra la facoltà subordinata del detto — Zanetti, publicato in atti dello sp. — Giuseppe Brunelleschi not. — il — 30 marzo 1751 e parte per esso acquistata da altri creditori —. E ciò — fanno li — tuttori — per il prezzo — di ducati tremillenovecentonovantaotto L 118 —» (A.S.U., N., Francesco del fu Alessandro Brunalleschi, 9196, XII instrom., f. 89v — 92r).
1771, sett. 20   «Con instromento 18 apr. 1765 in note dello sp. — Francesco Brunaleschi notaro — il sig. Mattia q. Giuseppe Petoello — aquistò dalli sig. — rev. — Michele Cornacchia, — vicario curatore di questo duomo ed Antonio Rizzi —, tutori — de’ figli pupilli del q. — Pietro Grisolli —, una casa posta in — contrada di Mercà vecchio — sotto il — 20 sett. 1769 con scrittura prodotta in atti dello sp. — Antonio Martinelli notaio — fu contro il sig. Pettoello — per parte del nob. — Lodovico Locatelli proposta dimanda pel rilascio della casa — come stati di ragione Groplera, la qual molestia notificata da esso — Petoello ai curatori de’ predetti pupilli obbligati alla manutenzione per forma del sudetto testamento fu da essi assunto giudizio pel medemo contro il sig. Locatelli, a fronte di cui pende ancora la causa al tribunal di giustizia. — Desiderando, nonostante la predetta insorgenza il sig. Sebastiano Sabbadini, figlio del sig. Giovanni Domenico di Pinzano, stabilito da piϊ anni in questa città e causidico in questo foro, di subentrare nel contratto — fatto dal — sig. Pettoello —, si sono a questo effetto le parti — costituite personalmente presso me notaro e — esso sig. Pettoello1 — ha — cesso — al — sig. Sabbadini — la premessa casa — . E ciò ha fatto — perché dal — sig. Sabatini sono stati a lui contati — d 300 —. E perché la casa — è di ragion feudale, ma senza carico di censo, benché non sia ciò espresso nell’istromento antecitato, resta dichiarato che — abbia a rimanere anche il peso dell’investitura e laudemio a solo conto del sig. Sabbadini —» (A.S.U., N., Giovanni Socrate, 9788, VI instrom., 423, f. 904v — 907v).
1783, magg. 28 * «II — co. Carlo f. del — co. Giacomo Savorgnan — ha — con titolo di permuta — rinonciato alli — Sebastiano e Francesca nata Manini, iug. Sabadini — un — pezzo di terra prativo — situato nelle pertinenze — di Cussignacco —. Li — Sabadini — hanno ceduto — una casa — posta — nell’androna detta di Sotto monte, qual confina a rev. l’androna stessa — pon., ed alli monti — Giovanni Ziracco ed a mezz. la casa d’abitazione di essi — iugali, tenuta in presente a semplice affitto dalli sigg. Pietro e Gioseffa iug. Nicol —» (A.S.U., N., Pietro Del Torso, 10151, Prot. 1780-1790, 30, f. 29v — 30v).
1801   Sebastiano Sabbadini (Nomenclatura, f. 61v).
1809 * La casa appartiene a Sebastiano Sabatini, che vi abita. Nel locale sono ospitati anche l’avvocato Pietro Maniago e il «secondo presidente» Nicolò Pisani (Registro delli aloggi, f. 45v).
1812, ag. 28 * In seguito ad atto oppignorativo del 2 maggio 1812, nei confronti di Antonio del fu Pietro Pisenti, esperimento d’asta di «una cucina a pian terreno al n. 1642, a rev. Artico Andreuzzi, a pon. Antonio Bernardis» (A.S.U., C.N., 81, Bollettino asta, n. 169).
1815, mar. 15 ° Testamento di Sabbadini Sebastiano: lascia la casa alla moglie Francesca Manini. La casa passa a Giovanni Mansutti1.
1843, genn. 4   Demetrio Mansutti q. Giovanni vende a G.B. Cantarutti q. Giovanni, per L 24000, la casa 1642 «tenuta presentemente in pigione dal sig. Simone Bearzi». Confina rev. Sottomonte, mezz. eredi di Daniele Trigatti, pon. Mercatovecchio, tram. la sign. Anna moglie di Ercole Benuzzi e Angelo Bertuzzi (A.S.U., N., G.B. Valentinis, I, 157).
1843, magg. 11   È di G.B. Cantarutti, che domanda di riformare la facciata. La casa è di due archi a tre piani di due finestre. Al secondo piano, un poggiolo con colonnine in pietra comune con il n. 1643. Il proprietario domanda di ridurla a tre piani:di tre finestre. Il n. 1641 è di Anna Benuzzi, il 1643 di Giulia Trigati (A.S.U., C.A. I, 406/1846/II, 3336 Orn. II C, con dis.; firmato da Giuseppe Zandigiacomo).
  * La deputazione approva in linea di massima il lavoro, ad esclusione del ballatoio del secondo piano, comune con la casa contigua e asimmetrico. Dal momento tuttavia che i vicini non vi rinunciano, il progetto sarà attuato (ibid.). Il 9 genn. 1846 il Cantarutti viene multato per omissione di sistemazione della grondaia secondo le leggi vigenti. Il 26 aprile successivo l’ing. Lavagnolo può riferire che il lavoro è stato compiuto (ibid.).
1844, apr. 25   È di G.B. Cantarutti, che costruisce il portone (A.S.U., C.A. I, 375/III, 2698, con dis.).
1844, magg. 8 * G.B. Cantarutti chiede ed ottiene il permesso «— di riformare anche le due casette poste in — Sotto monte alli c. n. 1642 A e 1642 B (A.S.U., C.A. I, 390/1845/VI, 2928 Orn. II C, con dis.).
1852 * G.B. Cantarutti, proprietario anche dei n. 1642 A, B (Competenze, II, f. 6v).
1853, magg. 8 * Avviso su “L’Alchimista friulano”: «Giovanni Riva oriuolajo in Mercatovecchio al n. 1642 annuncia che presentemente tiene nel suo negozio un bellissimo assortimento di orologi, tanto da tavolo di Vienna e di Parigi, quanto da tasca d’argento e d’oro» (“L’alchimista friulano”, 4, XIX, 8 magg. 1853, 152).
1876 * Orologiaio Luigi Grossi2 (COSMI-AVOGADRO, 105), ancora segnalato nel 1883 (AVOGADRO, 150).
1883 * Cappellai Umech e Grassi (AVOGADRO, 141; vedasi anche n. 1641). Nella parte censita 1642 B, affittaletti Luigi Cargnelutti (AVOGADRO, 147).
     
NOTE 1 Nel ms. della Porta, senza indicazione di fonte.
  2 Per Luigi Grossi: PICCO, La torre e l’orologio.