1801 | Co. Gregorio Bartolini (Nomenclatura, f. 60v). | |
* | Affittuale Gioachino Cainero (ibid.). | |
1809 | * | Appartiene ad Antonio Bartolini. Vi abita il calzolaio G.B. Cainero (Registro delli aloggi, f. 44v). |
1832, apr. 16 | * | La proprietaria Teresa Dragoni Bartolini, nella domanda inoltrata alla congregazione municipale per ottenere il permesso di restauro fa presente che «nella effettuazione di alcune interne riparazioni — emerge di dover costruire una finestra in secondo piano della facciata verso la calle. Questa per dovuta regolarità, benché nell’interno non sia punto di comodità, si costruirà a piombo della porta esistente, e si regolarizzeranno di conformità anche le altre due finestre pure esistenti sulla facciata verso la contrada del Giglio. Poi si propone di munire di riquadro di pietra le quattro finestre che ora ne sono prive». La deputazione d’ornato assente, ma aggiunge che è necessario che «la proprietaria convenga l’esecuzione di con simile riforma anche alle finestre della aderente casa parimenti di sua ragione, con la contemporanea costruzione di regolare cornice munita di grondaia con tubi di lato prolungati fino al capitello dei pilastri degl’archi sottoposti, poiché trattasi che la contrada in cui è posta la fabbrica è notabilmente ampliata ed abbellita e quindi sarebbe piú rimarchevole e sconveniente la sua ommissione». Tuttavia in data 12 maggio la deputazione scrive alla congregazione municipale che, «interpellata, la co. Bartolini rispose che qualunque fosse per essere il desiderio di secondare le premure — non poteva in ora limitarsi a quanto si è fatto chiedere col suo ricorso e che il motivo del proposto lavoro deriva dal grande bisogno di riattamento in cui trovasi quella porzione di casa rimasta per tale oggetto inafittata; che, non essendo lo stesso caso per l’altra ivi contigua, non era in grado di praticare il lavoro in sussistenza dell’affittanza, né di licenziare l’inquilina in caso della medesima; che l’idea di porre gli stipiti di pietra alle due finestre manifesta l’intenzione di un proseguimento quando le circostanze — permetteranno —». Del resto la proprietaria sopravviverà di poco (A.S.U., C.A. I, 193, 1618 Orn. II C, con dis.). |
1852 | * | Proprietà della co. Teresa Bartolini (Competenze, II, f. 6v). |
1855, mar. 12 | Testamento della co. Teresa Bartolini: lascito delle case n. 1621 e 1622 «con relative sottoposte botteghe» alla cameriera Luigia Pascoli Peratoner (A.S.U., Arch. Caimo, 109/5). | |
1874 | * | Forma un numero unico col 1622 (Prospetti di confronto, 124). |
1883 | * | Vi abita Giuseppe Peratoner, traduttore dal tedesco (AVOGADRO, 157). |
1931 | Viene demolita. Era dell’istituto Renati, che l’aveva ereditata dall’avv. Geatti. | |
NOTE | 1 | Nel ms. della Porta, senza indicazione di fonte. |
BIBLIOGRAFIA | Parti prese... 1913, 121. |