1518, mar. 3 |
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Si concede a Rizzardo di Fontanabona1 di chiudere un’androna del comune in luogo detto Cortazzis presso la sua casa verso mezzogiorno, verso oriente, verso la sua stalla, a sett. verso tre casette dello stesso (Annales, XLII, f. 167v — 168r). |
1533, apr. 4 |
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«Comparuit nob. ser. Adriaticus de Fontebono et dixit se velle in via de Cortacis, ad Portam novam, qua itur in Zardinum publicum civitatis, velle claudere certos suos ortos a parte versus dictam viam muro, et quia murus vetus et eius vestigia procedunt distorta in ambitum, ipsum velle producere recta linea ad angulum Porte nove predicte, veterem murum destruendo et novum edificando. Quo loco viso et cognito quod dixerat ser Adriaticus esse verissimum et murum producendo, recta linea, ut predictum est, ellatare viam ipsam et rectam facere ex obliqua per quam quum fiat dictus murus vadentibus subito se offert Porta Nova et Zardinus apertus et latus nec amplius latebit post ambitum muri veteris et, cognito beneficio evidenti, concesserunt » (Acta, XII, f. 145r). |
1560, genn. 3 |
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Atto steso «in contrata Portę novę» in casa dei figli di Giovanni Fontebono (B.C.U., ms. 1232, perg. XIII, not. Andrea Marmossio). |
1801 |
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Nob. Tomaso Fabrizio (Nomenclatura, f. 59v). |
1809 |
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La casa appartiene a Tommaso Fabrizio, che vi abita (Registro delli aloggi, f. 44v). |
1818, giu. 16 |
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Tommaso Fabrizi vende ai coniugi Antonio Scrazzolo e Gioseffa Calligaris « Una casa in Porta Nuova, n. 1590 con annesse fabriche, cortivo ed orto con promiscuo fondi e portone colli coo. Madrisio, confina a lev. coo. Madrisio, coo. Bertolini e sigg. Follini, mezz. co. Teresa n. Toppo, moglie del nob. Giacomo de Portis di Cividale, pon. strada pubblica di detta androna, ed a tram. contrada Porta Nuova , il tutto per il prezzo di it. L 12400 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10451, 1652). |
1825, lugl. 4 |
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Vedasi n. 1591. |
1830, sett. 3 |
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Antonio Scrazzolo «nell’interno della propria casa, posta nella contrada detta di Porta Nuova sotto il c.n. 1590 , ha divisato alcuni lavori, li quali richiedono l’apertura delle due finestre a, b». Il progetto è approvato (A.S.U., C.A. I, 168/XIV, 3774 Orn. II C). |
1832, ott. 15 |
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Divisione fra Antonio fu Pietro Scrazzolo e la moglie Gioseffa Calligaris. Il complesso «confina a lev. parte eredi Folini e parte a salto eredi del fu Giuseppe Molinari, mezz. parte detti eredi Molinari, ed a salto parte calesela promiscua d’ingresso e parte Vincenzo Tamai, pon. contrada tende alla Porta Nova ed a tram. contrada di Porta Nova». I diversi lotti sono costituiti da: « 1. Porzione della fabbrica alta, che consiste in una cantina sotterranea, sala e camera a mezzo piano, sala e camera in primo piano, grannari e camera in secondo piano . 2. Altra porzione di fabbrica a tram. di detta, che consiste in un sottoportico a pie’ piano, due camere in primo piano e grannaro sotto i coppi . 3. Fabbrica a levante di detta, che comprende il sito delle scale e stanza annessa . 4. Magazzino a tramontana dell’antedetta fabbrica alli n. 2 e 3 e grannaro sotto i coppi . 5. Fabbrica a tram. del cortivo ad uso della filanda . 6. Fabbrica a tramontana di detta, che consiste in due magazini sulla contrada di Porta Nuova con grannari sotto i coppi . 7. Orto a levante di detti magazzini . 8. Fabbrica intermedia a mezz. della fabbrica al n. 1 ed a lev. della piccola corticella, che consiste in un sottoportico a pie’ piano, cucina, camerino e sito di scale in primo piano, camera e sito di scale in secondo piano, grannaretto e sito di scale in terzo piano, con pergoli e corticella . 9. Fabbrica a mezzodν di detta, che consiste in una stanza e magazzino a pian terreno, due camere e sito delle scale in primo piano, camera, cucina e tinello in secondo piano e grannaro sotto i coppi . 10. Corticella a mezz. di detta fabbrica . 11. Fabbrica a mezz. della corticella al n. 8, che consiste in una bottega e corridore d’ingresso a pian terreno, camerino e camera in primo piano e spazzacucina in secondo piano . 12. Cortivo a levante dell’antedette fabbriche. 13. Calesella promiscua d’ingresso a mezzodν di detto cortivo» (A.S.U., N., Giovanni Zancani, 637, 3422). |
1832, nov. 22 |
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In seguito alla divisione dei beni fra Maria Pagnacco e la madre Gioseffa n. Caligaris, moglie in secondi voti di Antonio Scrazzolo, la direzione del negozio di telerie e seta viene confermata a quest’ultimo (ibid.). |
1833, sett. 2 |
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È di Antonio Scrazzolo. Chiede di aprire due porte a destra della porta principale per scendere nella cantina (A.S.U., C.A. I, 206/I, 4462 Orn. II C, con diss.). |
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Il permesso viene concesso dopo una correzione suggerita (ibid.). |
1852 |
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Proprietà di Antonio Scrazzolo (Competenze, II, f. 5v). |
1855, magg. 30 |
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Angela fu Antonio Cedin, maritata a Bortolo Canal, «proprietaria della casa n. 1590 , desidera di utilizzare di dui locali terranei respicienti della strada, per cui le viene di necessità di praticare alcune modificazioni ai vani esterni ». Il permesso è concesso (A.S.U., C.A. II, 66, 3470 Orn. II C, con dis.). |
1876 |
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Vi ha negozio di mobili Girolamo Zacum; nella parte censita 1590 B Francesco Feltrino fabbrica nastri e cordoni (COSMI-AVOGADRO, 102, 103). |
1900 |
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È di Cosattini. |
1938 |
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Osteria “Alla concordia”. |
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NOTE |
1 |
Per la famiglia Fontanabona: MICOLI, Cronaca, 51, 70. |
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BIBLIOGRAFIA |
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DAMIANI, Arte del Novecento, I, 113-117. |