1543, mar. 2 |
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G.B. Bratteolo1 domanda che gli siano concessi in larghezza piedi tanti del terreno del giardino appresso il muro delle sue case poste in strada nova, a piedi del monte, quanti sono convenienti perché sopra possa «fabricar un honorevol portego sun collonne di pietra viva, il qual non si extenda verso la detta strada nova niente pizi di quello che si extende verso la detta strada nova niente pizi di quello che si extende verso il Zardino e la radice del Monte, il qual portego, oltre che non sarà in danno et in discontio né del publico né di alcun privato, sarà prima di grande ornamento et bel vedere, poi etiam di grandissimo commodo alle persone che vigniranno alle fiere quale se fano in Zardino, perché li sotto et per le pioze et per il sole si potrano ridur et conservar robbe segondo accaderà et io etiam sopra esso portego mi accomodarò cum una poca di fabrica assai accontia et honorata» (Annales, LI, f. 78v — 79v). |
1593, febbr. 23 |
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«Actum Utini domi habitationis sp. d. Bracteoli in viridario publico, in camera superiori» (A.S.U., N., Leonardo Mistruzzi, 6610, Instr. VIII, f. lv). |
1696, ag. 11 |
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Il comune concede al nob. G.B. Bratteolo di «chiuder in uso di corte il sito di pertiche otto per quadro nel pubblico Giardino, a pie’ del monte, anesso alla casa di sua habitatione con obligo di contribuir ogni anno alla fabbrica del duomo un candelotto di cera» (Annales, XCV, f. 51r — 52r). |
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Il Bratteolo promette anche un miglioramento dell’aspetto esterno della «muraglia con cantonate e portone in pietra» (ibid.). |
1744 |
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Bratteolo. La loro abitazione fuori Porta Nuova fu ereditata, col rimanente, dai Fabrici2 (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 175). |
1799. febbr. 28 |
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« Il nob. Tommaso q. Carlo Fabrici , erede testamentario del q. can. Gabriele Fabrizi , relativamente alla privata scrittura 22 febbr. con. , ha venduto al sig. Antonio figlio del sig. Cristoforo Kircher una casa con orto , pervenuta in proprietà del medesimo per l’eredità del q. mons. Gabriele, posta in questo pubblico Giardino, che confina a lev. lo stesso Giardino, a mezz. il monte di questo castello, a pon. casa del co. Paolo di Spilimbergo ed a tram. strada pubblica della contrada detta di Portanuova . E questa vendita ha fatta pel prezzo di d 4000 fanno L 24800 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9979, XXXIX Instr., 2830, f. 3813r — 3814v). |
1801 |
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Antonio Chircher (Nomenclatura, f. 59v). |
1809 |
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Appartiene ad Antonio Kircher (Registro delli alloggi, f. 44v). |
[s.d.] |
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«A. Casa del sig. Antonio Kircher. B. Corte di esso sig. Kircher. C. Fondi supplicato compresa la rettificazion dell’angolo casa B 5 piedi 1 1/4 quadrati» (A.S.U., C.A., 14/I, n. 100 , con dis.). |
1809 |
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«Il fu consiglio maggiore della città con atto 1653, 5 marzo ha permesso a Giacomo Brateolo di chiudere un sottoportico della di lui casa verso l’annuo canone perpetuo di un paio di pernici, valutate sempre per L 3,07 d’Italia. Passò questa casa non si sa con quale titolo né in qual epoca nell’ora estinta famiglia Fabrizi, di cui l’ultimo fu il canonico Gabriele, che pagò sempre lo stesso canone. Il di lui erede Tommaso Fabrizii q. Carlo di Udine ha venduto la casa al sig. Antonio Kircher, figlio del sig. Cristoforo, con instrom. 1799, 28 febbr., notaro rogato il sig. Riccardo Paderno q. Andrea . Nell’atto di concessione, ossia permissione, 1653, 5 marzo non apparisce fatta alcuna ipoteca speciale ma la specialità sta implicita sul fondo svincolato dalla pubblica servitϊ, cui era soggetto prima della chiusura condizionata del sottoportico. Quindi per conservare il diritto stesso d’ipoteca a questa comune il podestà ricerca l’iscrizione del suaccennato annuo canone di pernici para uno equivalente a L 3,07 d’Italia e dell’indicata ipoteca implicita in confronto del sunominato Antonio Kircher, che paga già annualmente il detto canone come attuai possessore della casa e fondo in discorso» (A.S.U., C.A. I, 1/Attività e passività 1808. Elenco per le iscrizioni..., n. 4). |
1843, dic. 22 |
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« Anna n. Kircher, moglie del sig. Pietro Antivari, vende al sig. Giacomo del fu Gerolamo Puppatti la casa posta nella contrada di Portanuova, composta di pianterreno, primo e secondo piano con sopraposto granaio, corticella interna e cortile esterno, coscritta col c. n. 1587 , che confina a lev. col pubblico Giardino, a mezz. e pon. con Iurizza sig. Giuseppe ed a tram. con contrada di Portanuova compresi nella vendita anche i filatoi esistenti nel pian terreno di essa casa, gl’armadi ed ogni altra cosa connessa ed attacata alle pareti della casa medesima . Questa vendita viene fatta pel prezzo di austr. L 23700 » (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4832, 5246). |
1852 |
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Appartiene a Giacomo Pupatti (Competenze, II, f. 5v). |
1876 |
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Recapito del medico chirurgo Giuseppe Baldissera (COSMI-AVOGADRO, 101). |
1930 |
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È dell’avv. Emilio Driussi. |
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NOTE |
1 |
Alcuni membri della famiglia sono citati nella storia della cultura cittadina: LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 351-353. |
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2 |
Sui Fabrizio: LIRUTI, Notizie delle vite, IV, 384-387. |
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BIBLIOGRAFIA |
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BATTISTELLA, Udine nel secolo XVI, 20; BATTISTELLA, I vecchi teatri udinesi, 116; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 260; Elenco degli alloggi; MIOTTI, Cenno sulle antiche opere difensive, 25; PRAMPERO, Napoleone in Friuli, 63. |