Sec. XVIII fine |
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«Ill.mi sigg. deputati. La fabbrica di pubblica ragione, denominata la Rosta, destinata da provide discipline a servizio delli scorzari per purgar le pelli, si ritrova in presente colle porte atterrate e spogliate da serrature e ferramenta, si dice per opera di persone già carcerate —» (Da istanza senza data in Arch. mun., b. 27). |
1801 |
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Giovanni Marangoni (Nomenclatura, f. 58v). |
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Affittuale G.B. Borghi (ibid.). |
1809 |
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Giacomo Pittana, stagnaro (Registro delli aloggi, f. 43v). |
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Nella casa abitano l’industriante Domenico Gervasoni e l’impiegato Annibale Gemelli (ibid.). |
1812. apr. |
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Vi aveva sede un postribolo con cinque meretrici (A.S.U., C.A. I, 211/I, 80, p. 2). |
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Conduttrice del lupanare risulta Elena Sansonio (ibid.). |
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Il postribolo durò sino al principio del sec. XX con il nome di “Casa rossa”. |
1817, mar. 13 |
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«— Giacomo Pittana ha — venduto — al — march. Tommaso Obbizi due case —: una — situata in borgo S. Christoforo — n. 1565 —, la qual confina a lev. colla strada — di Porta Nuova, a mezz. li coo. Carlo e Girolamo fratelli Caiselli, a sol a monte l’alveo della roia et a tram. la — vedova del sig. Valentino Tomada —; e l’altra — posta in borgo di Grazzano —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10449, 1202). |
1821, febbr. 23 |
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È di Nardino Pestapevere (A.S.U., C.A. I, 53/III, 744 Orn. II C, con dis.). |
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Il proprietario chiede ed ottiene «di far un rebato dove è una fenestra con fereata» (ibid.). |
1826, ott. 18 |
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«Possessore Francesco Ruggeri, unitamente alle — sorelle Orsola, moglie di G.B. Picco di Bordano e Anna Maria nubile, di una casa — sotto la parrocchia di S. Cristoforo dirimpetto al Molin Nascosto ad uso di osteria, ora abitata dal sig. Luigi Michelini — n. 1563, fra i confini a lev. l’acquirente Zuliani mediante casa e transito promiscuo fu di ragione Bianchi, a mezz. Michiel Zuliani, a pon. contrada ossia piazzale ed a tram. li — Politti, loco Periotti, — cede la terza parte a lui spettante — al sig. Domenico del vivente Michele Zuliani, detto Lessani E ciò — fa — per — austr. L 1560,15 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4815, 1074). |
1846, mar. 5 |
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Teresa e Giacomo Pittana vendono ad Angelo Del Mestre «la porzione loro spettante della casa — posta — in contrada di Porta Nuova coscritta col c.n. 1565 —. Confina a lev. strada pubblica, mezz. l’acquirente in loco fratelli Braida, pon. la pubblica roggia e tram. li sigg. Braida, cioè la prima per un’ottava parte di quella casa ed il secondo per un terzo del rimanente —. Il sig. Giacomo — vende — al detto — Del Mestre anche il residuo terzo di detta casa spettante al curatelato Luigi Pittana. Questa vendita viene fatta — per il complessivo importo di austr. L — 5525 —» (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4839, 6538). |
1852 |
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Appartiene a Teresa Pitana (Competenze, II, f. 5v). |
1868, apr. 8 |
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Avviso d’asta della casa, indetta per il 9 maggio, «su istanza della congregazione delle Anime purganti della chiesa di S. Giacomo di Udine in confronto di Alba Cattaruzzi ved. Del Mestre» (“Giornale di Udine”, 3, LXXXIV, 8 aprile 1868, 4). |
1938 |
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È di Pietro Montalban, rigattiere. Questa casa deve essere l’antica rosta dei Calzolai. Il piano terreno è di archi sostenuti da colonne. Al primo piano esiste un affresco raffigurante la Madonna. |
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BIBLIOGRAFIA |
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BRAIDOTTI, Udine, 6-7; della PORTA, Toponomastica, 136-137; Ripristino delle vecchie case. |