Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1564
1647, giu. 10   «Stima fatta per me Matthia Cittareo per. pubbl. e di m. Andrea Peruzzo muratore dell’infrascritta casa posta nel borgo di S. Christoforo di ragione del nob. Lonardo Pontone: — casa posta in detto borgo, habitata di presente da d. Cristophoro Grassi casarolo, confina a lev. la strada, mezodν il — molto rev. Horatio Susanna, a sol a monte et alli monti androna del Molin del pio hospitale maggiore —». Nota a margine di altra mano: «Questa è quella casa vicina al molino nascosto, per andar in Porta nova, delli eredi Pidutti» (A.C.U., A.A.O., Misc. V, f. 8r — 10v, con inventario).
1649, magg. 7   «— Lonardo Pontano, cittadino et nodaro collegiato di questa città, — aliena a mess. Zannone Zeraffino, mercante di grassa di questa città —, una casa posta in borgo di S. Christophoro — giusto li confini nominati nella stima fatta da — Matthia Cittareo, perito di questa città, et — Andrea Piruzzo muraro et questo per prezzo di d 600 —» (A.S.U., N., Giovanni Lughera, 7232, VI instr., f. 76v — 78r).
1650, genn. 28 * «Mess. Andrea Piruzzo muraro promette e solennemente s’obliga a — Zenone Cerafino, mercante di grassa di questa città, — far le opere e fatture — qui sotto descritte nella casa d’esso — Zenone, posta nel borgo di S. Christophoro, appresso il molino del pio hospital grande, per esso acquistata dal nob. Lonardo Pontone et quelle dar perfettionate nel termine di giorni 32 p.v. a sue spese, cioè di maestranza, sassi, mattoni, modeoni, calcina e sabione che occorrerà in esse opere, havendo solo da soministrare esso — Zenone il legname, chiodi e feramente oltre li matoni vecchi, che s’attrovano in opera et le pietre di cadauna sorte, cosν di scalle come di porte et fenestre et anco li matoni per il pianellato del sollaro sopra la caneva et questo per il prezzo tra esse parti convenuto di ducati ottanta —». Segue l’elenco delle opere da farsi (A.C.U., A.A.O., Misc. V, f. 3r — 4v).
1653, lugl. 14   Testamento di Zanone Zeraffini q. Gottardo, mercante. Lasciò erede la madre Lucrezia q. Rocco Vincenti (A.S.U., N., Gaspare Albini, 7085, III instr., f. 133v — 134r).
1653, sett. 6 * «Mad. Lugretia rel. del q. Gotardo Ceraffino — concede — a ser Amadio Pichessino casarollo il sortimento tutto della sua bottega di grassa, item la casa e mobili e magazsino dell’altra casa ivi dirimpetto, — nel borgo di S. Christofforo, vicini al ponte, di anni cinque in anni cinque —» (A.C.U., A.A.O., Misc. V, f. 38v — 42r, con inventario della bottega).
1659, ag. 20 * «Inventario fatto per me not. infrascritto di tutti li mobili et robbe — del q. Zenone Cerafino casarol —». Vi è citata anche «una resteliera dipinta di rosso con due schioppi da roda» (A.C.U., A.A.O., Misc. V, f. 23r).
1667, febbr. 25   Lucrezia Serafini lascia la casa all’ospedale di Udine (A.C.U., A.A.O., Misc. XI, f. 6r — 6v, copia dal not. Valentino Orgnani).
1746, dic. 29   E di Francesca Gondola, quale erede di sua sorella Paolina. Consta di «una stanza terrena con due sollari sopra — con — fondi — annesso verso tramontana —; confina a lev. la contrada che conduce in Porta Nuova, a mezz. casa — del rev. — Francesco Zoratti, a pon. l’alveo della roia — mediante strada o trozzo — et a tram. la contrada sudetta». Viene escorporata a favore di Leonardo Pidutti (A.S.U., C.A. I, 406/XXXIV, not. Giovanni Daniele Caratti, copia del cancell. Antonio Torossi).
1779, magg. 13   Testamento di Leonardo Pidutti. Eredi Valentino Tomada e Valentina Pidutti coniugi (A.S.U., C.A. I, 406/XXXIV, not. Tomaso Stella).
1801   Valentino Tomada (Nomenclatura, f. 58v).
  * Affittuale Carlo Deganis (ibid.).
1809 * La casa appartiene al negoziante Valentino Tomada. Vi abita l’oste Domenico Potente (Registro delli aloggi, f. 43v).
1834, magg. 13   Anna Maria Tomada, moglie di Giovanni Domenico Storelli, vende a Francesco e Nicolò fratelli Braida per austr. L 2900 «la casa con annesso fondo sopra cui sono due gelsi, — situata — a lev. strada — mezz. casa Pittana, pon. roia —, tram. strada —» (A.S.U., C.A. I, 406/XXXIV, not. Nicolò Zancani).
1846   È dei fratelli Braida (ibid.).
1852 * Francesco Braida (Competenze, II, f. 4v).
     
BIBLIOGRAFIA   Ripristino di vecchie case.