1742, magg. 27 |
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«Seguì scrittura sin li 23 ag. p.p. 1741 tra il molto rev. don Antonio Gerardini, abitante in questa città, mansionario del capitolo d’Aquileia da una e Giuseppe Cernazai q. Francesco suo et fratrum nomine , con la quale esso Cernazai cesse a livello francabile al suddetto don Antonio una porzione di casa, sive la casa che per avanti fu condotta dalle q. Benvenuta e Francesca madre e figlie Pisenti per il prezzo di d 400 . Scoperto poi che sull’appartamento di detta casa a tram. sii infisso un livello annuo infrancabile di formento staio uno pagabile al convento di S. Lucia , fu concertata la diminuzione di d 40 . Quindi Raffaele Cernazai per nome suo e degl’altri fratelli cede a livello francabile al molto rev. Antonio Gerardini una casa di muro coperta di coppi, sollerata, con corte, situata nel borgo di S. Cristoforo a dirimpetto il molino sconduto, a risserva però d’una stanza a pie’ piano verso mezo dν, che ha la sua porta propria d’ingresso sopra la strada, come pure altra stanza coperta di coppi solerata, cantina sotto nella corte, sostentata da un pillastro di mattoni con scala e paradana, che s’ascende sopra, inserviente ad uso di detti fratelli per il passato e di presente e che in questo contratto non s’intende inclusa, ma totalmente separata da quella restante concessa a livello francabile al rev. Gerardini; confinano : una a pie’ piano e l’altra sopra la corte con la scala sostenuta come sopra, che detti fratelli si ritengono nella proprietà et a lev. coo. Antonino e fratelli Antonini, mediante muraglia castellana, mezo dν case furono del q. Tomaso Stella, pon. strada, sive transito alle case furono del q. Lonardo Pillinini, ed ai monti le suddette case mediante Biasio Cavassi di Venzone . Et questo per d 360 » (A.S.U., N., Giovanni Domenico Caratto, 8675, Instr., f. 84r — 85v). |
1801 |
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Sig. Francesco Cernazai (Nomenclatura, f. 58v). |
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Affittuale Osvaldo Dini (ibid.). |
1809 |
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La casa appartiene a Francesco Cernazai. Vi abita il sac. Daniele Dini (Registro delli aloggi, f. 43v). |
1824 |
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« Carlo q. Giacomo Deganis Zuanne q. Antonio Filippone e il chierico Carlo figlio di esso Zuanne assegnano al chierico Carlo Filippone col titolo di patrimonio ecclesiastico una casa coi rispettivi fondi e due sottoportici, uno de’ quali a lev. e l’altro a mezz., con bottega e magazzino in piano, due camere e cocina in primo appartamento, tre camere in secondo appartamento e solaro in terzo appartamento, situata nel borgo S. Cristofolo al c.n. 1556 ; confina a lev. l’alveo della roia, a mezz. il borgo di S. Cristofolo, a pon. e tram. con casa del sig. Pietro q. Costantino Baolini del valore, giusto la opperazione delli pubbl. per. Giovanni Picco e Giuseppe Clochiati , di austr. L 5057,47 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10309, 1926). |
1831, ag. 27 |
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G.B. Cotterli per conto del municipio, in seguito a sopralluogo, conferma lo stato di pericolo della casa «posta alla destra della roia sopracorrente del ponte detto di S. Cristoforo, la quale è di proprietà del sig. Giovanni Filippone» (A.S.U., C.A. I, 182/V, 3730 Orn. II C). |
1852 |
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Proprietà di Carlo Filipponi (Competenze, II, f. 4v). |
1866, mar. 23 |
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Vedasi n. 1554. |
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BIBLIOGRAFIA |
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[CORGNALI], Sù e jù par Marciatvieri. Tre ciasis. |