|
|
Questo numero comprende il palazzo Antonini e la casa attigua sino al vicolo. Anticamente per l’area del palazzo passavano le mura del terzo recinto, gli Antonini acquistarono varie casette e fondi colà esistenti e costruirono il palazzo e la casa attigua. |
1563, mar. 25 |
* |
Notizie indirette su lavori in atto per il palazzo Antonini si ricavano dalla deposizione di Menica, moglie di m. Vincenzo falegname del fu Marco da Medea, nella causa Moises-Belgrado: «Un giorno — io vidi che uno, detto Camillo, piccapiera, che soleva lavorare in casa di mess. Floreano Antonino, passò di sopra il muro del brolo e parlava con — Valentina», del personale di servizio in casa Moises (A.S.U., Arch. Florio, 134, C. Processo Moysi-Susanna Belgrado, f. 69r). Anche m. Vincenzo falegname, interrogato sullo stesso argomento, afferma: «Io l’ho visto moressar con m. Camillo taipiera, qual stava in casa de mess. Florian Antonino (A.S.U., Arch. Florio, 134, C. Processo Moysi-Susanna Belgrado, f. 69r). |
1744 |
|
«Antonini. Il palazzo venne eretto da Floriano Antonini che passò poi nelli Carrara, quindi nei Soardi, ricomperato con gran esborso di denaro dagli Antonini, quindi da loro ristabilito e con gran ala accresciuto» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 175). |
1787, genn. 23 |
* |
Inventario dei mobili esistenti nell’appartamento di Francesco Antonini deceduto il giorno precedente (A.S.U., N., Ignazio Brunelleschi, 10161, I instr., 32, f. 21r — 23v). |
[s.d.] |
°° |
Disegno di Francesco Sbruglio (Arch. d’Arcano Grattoni). |
1801 |
|
Co. Antonino Antonini. «Casa grande» (Nomenclatura, f. 57v). |
1809 |
* |
Il palazzo appartiene ad Antonino Antonini, che vi abita con la moglie, cinque figli maschi, otto domestici e cinque domestiche. Il palazzo è ritenuto idoneo per un generale di divisione (Registro delli aloggi, f. 43v — 44r). |
1812, ott. 24 |
* |
Antonio Antonini all’autorità comunale: «Le non interrotte pioggie dei passati giorni, avendomi scrostato una picciola porzione del cornicione nella mia casa d’abitazione al c.n. 1544, mi hanno mosso a farmelo nettare. Occorrendo a tal opera un’armatura sulla pubblica strada, egl’è perciò che passo a chiedergliene il permesso». Questo viene concesso (A.S.U., C.N., 179/XIX). |
1816, febbr. 26 |
* |
Il commissario di polizia al podestà: «Fu reso presente a questo commissariato l’inconveniente accaduto nel giorno 24 corrente alle ore 5 pomeridiane che dalla cornice della casa delli — coo. Antonini in borgo S. Cristofolo nell’angolo situato a tramontana, a ponente, siasi staccato un pezzo d’intonacatura precipitosamente cadendo sulla sottoposta pubblica strada di molto frequentata, fortunatamente non colpendo alcuno —» (A.S.U., C.N., 180, 414 Orn.). |
1821, ag. 31 |
* |
Daniele Antonini, «dovendo — intraprendere dei lavori nell’interno della sua abitazione, posta in borgo di S. Cristoforo al c.n. *** che portano qualche alterazione anche all’esterno», presenta progetto. «In esso si comprende il corpo di fabbrica da restaurarsi seguendo colle lettere A B C D e i due laterali. Nel corpo da modificarsi tutti i cangiamenti sono segnati con linee rosse e l’esistente in nero —». La deputazione d’ornato approva, avvertendo «che converrebbe che il marciapiedi dirimpetto alla porta d’ingresso ora d’aprirsi fosse fatto di mattoni in piedi anzi che in pietra, come di presente si vede». Il 27 marzo 1822 all’Antonini si notifica la sospensione dei lavori del marciapiede, non conforme al disegno approvato (A.S.U., C.A. I, 68, 3943 Orn. II C). |
1821, sett. 3 |
* |
Il co. Alfonso Antonini, «dovendo aprire un portone e due finestre laterali nel muro contiguo alla casa n. 1544 —», presenta progetto, che viene approvato (A.S.U., C.A. I, 53/III, 4006 Orn. II C, con dis.). |
1824, febbr. 23 |
* |
Francesco Antonini, volendo nella sua casa n. 1544 «allargare una finestra a fior di terra riguardante tramontana, ad oggetto di scaricare nella sottoposta cantina ciò che rendesi necessario ad uso» della famiglia, presenta disegno del progetto, che viene ammesso alle seguenti condizioni: «I: che, tagliando lo stereobato per quanto porta la sola prima fascia, sia l’apertura chiusa con imposta di tavolone larice coperta da lamina di ferro e colorita da una tinta uguale a quello dello stereobato; II: che in quest’imposta non siano risalti d’alcuna sorte per arpioni, né per bandelle, né catenacci e tutto resti in un piano eguale alla fascia di pietra che si propone di tagliare; III: che la ferrata orizzontale sia di bastoni o righette e costrutta a norma dell’art. 11. L. della disciplinare 20 sett. 1821 e talmente solida che non ceda per elasticità sotto il peso dei transitanti» (A.S.U., C.A. I, 89/X, 812 Orn. II C). |
1826, mar. 11 |
* |
Rambaldo Antonini «possessore ed abitante porzioni della casa n. 1544 nel borgo di S. Cristoforo, brama di aprire una porta e sovraporvi una finestra nel lato di detta casa, situato alla calle detta del Mulino nascosto. Unisce il disegno —». Il progetto è approvato alle solite condizioni (A.S.U., C.A. I, 100/1826/II, 927 Orn. II C, con dis.). |
1847, magg. 14 |
* |
La congregazione municipale al co. Francesco Antonini: «Prossima essendo al suo compimento la sistemazione del viale che la Porta Nuova per Giardino mette a S. Chiara, la congregazione vorrebbe cogliere di questa circostanza per credere migliorati i vani dei vari ingressi agli orti aderenti al viale stesso» (A.S.U., C.A. I, 469, 2985 Orn. II C). |
1852 |
* |
La casa è divisa in tre parti: la n. 1544 A I appartiene a Francesco e Daniele Antonini; la n. 1544 A II ad Antonino e Daniele Antonini; la n. 1544 B ad Antonino e Daniele Antonini (Competenze, II, f. 4v). |
1899 |
|
Fu acquistato dalla Banca d’Italia. |
|
°° |
L’edificio è vincolato con D.M. del 14 febbr. 2007 ai sensi del D.Lgs. 42/2004. |
|
|
|
STUDI INEDITI |
|
CIPOLLA, Memorie, f. 31r; L. PALLADIO degli OLIVI, Cronaca, p. 44-45. |
|
|
|
BIBLIOGRAFIA |
|
BALLINI, Udine, 85; Bando et sentenza dell’eccelso Conseglio di Dieci contro Mario et Ottavio fratelli Carrara, 6-7; BATTISTELLA, L’Accademia, 146; BATTISTELLA, Il castello, 44; BATTISTELLA, Il giardino, 19, 24; BATTISTELLA, Udine nel XVI secolo, 120, 201; BERGAMINI, Vino, 98; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 250-259; BERTOTTI-SCAMOZZI, Le fabbriche; BRAGATO, Guida, 60-61, 175; CANDIDO, Cronaca, 23; CEVESE, L’opera del Palladio, 106-107; CICONI, Udine, 321, 466-467; CORGNALI, Un mur dal 1291; CORGNALI, Quistions di atualitat. Parcè che in plazze dal Gran; DAMIANI, Arte... Il Novecento, 223-224, 253; C. E[RMACORA], La sede udinese della Banca d’Italia, 360-368; GIOSEFFI, Udine, 92, 248; G[IUSSANI], Un «a fresco»; di MANIAGO, Guida, 64; di MANIAGO, Storia, 152; di MANZANO, Cenni, 164; MARCHETTI, Il Friuli, 588; MIOTTI, Cenno sulle antiche opere, 25; MORASSI, Lessico, 87; MUTINELLI, Francesco Chiaruttini, 263; MUSONI, Architettura di Andrea Palladio, 6-7; A. PALLADIO, I quattro libri dell’architettura, II, cap. III; L. PALLADIO degli OLIVI-G. CAIMO DRAGONI, Memorie, 17, 32, 37; PICCO, Un distinto pittore decoratore; PICCO, La scultura in Friuli, “Patria del Friuli”, 20 (24 genn. 1881) ; PICCO, Udine il primo gennaio dell’anno...2000; della PORTA, Toponomastica, 12, 96; PUPPI, Andrea Palladio; QUERINI, Nel primo centenario, 69; RIZZI, Pluralità, 307-308, 414, 492, 503; RIZZI, Storia...Il Settecento, 37, 58; ROMA, Dalle nostre filiali; ROTA, Cenni, 25; de RUBEIS, Catalogo, 6 (1938), 16; S[ACCOMANI], Il ristauro, 14, 43, 44, 48; SBUELZ, L’antica e illustre famiglia, 11; TEMANZA, Vita di Andrea Palladio; TENTORI, Architettura e architetti, 317, 396; VALENTINIS, Udine antica, 21; VALLE, Palazzo Antonini; VASARI, Le vite (Descrizione dell’opera di Jacopo Sansovino), VII, 396; VENTURI, Storia... Architettura del Cinquecento, III, 383-385; ZORZI, Le opere pubbliche, 224-227. |
|
|
|
ICONOGRAFIA |
|
MAJERONI-LEONARDUZZI, Città d’Udine, 11. |