1526, ag. 10 |
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«— Ser Bertrandus q. ser Antonii Zannii de burgo Poscolli Utini — vendidit — ser Ioanni a Rasmis civi et notario Utini — duas domunculas sine sollariis simul contiguas, sitas Utini in burgo Insulę, in androna respondente in curiam ser Ioannis Moysi, iuxta aream dicti ser Ioannis, quę fuit Balzutti ab uno latere, viam andronę a parte ante, et ab aliis partibus domos dicti emptoris et iuxta alios confines dictarum domuncularum — precio convento in ducatis quadraginta quinque —» (A.S.U., N., Antonio Belloni, 5453, Prot. istr. 1426-1427, f. 11r — 11v). |
1530, giu. 13 |
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Supplica del notaio Giovanni de Erasmi per ottenere tanto spazio verso il Giardino da poter costruire i portici alla sua casa nuova su l’angolo fra via Giovanni da Udine e piazza Umberto I: «— Habbiando mi da principio de una casa nova sul canton del Zardin in cavo lo muro del viridario del nobile ser Zuan Moise1, lo qual muro recta linea procede fin alla strada nuova, dove è logo amplissimo —». Gli viene concesso con il patto che il portico risulti lungo pd 10 (m 3.40) (Annales, XLVI, f. 260r — 260v). |
1801 |
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È del monastero di S. Chiara (Nomenclatura, f. 57v). |
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Abitazione del confessore delle suore del convento stesso (ibid.). |
1809 |
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La casa appartiene al convento di S. Chiara. Vi abita il confessore delle suore, sac. Francesco Marcuzzi (Registro delli aloggi, f. 42v). |
1811, magg. 2 |
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Pietro ed Antonio Calligaris, proprietari della casa d’angolo fra il giardino e il borgo d’Isola al n. 1519, chiedono di poter chiudere con muro «le quattro arcate del porticale» ma il permesso non vien loro concesso: «oggetti di polizia, viste di pubblica sicurezza, collegate alle massime d’ornato, oppongono l’accedimeto alla presente domanda» (A.S.U., C.N., 179/XIX, con dis.). |
1811, magg. 29 |
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Il demanio vende a Pietro fu Francesco Calligaris la casa 1519 per L 2810 (A.S.U., N., Antonio Lorio, 10423, 432; alleg. perizia di stima di G. Clocchiati redatta il 28 giugno 1810). |
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Si tratta della casa destinata un tempo dalle suore di S. Chiara al loro confessore. Confiscata con altri beni in ottemperanza alle leggi del Regno italico, viene poi venduta dal demanio: «Essendo disponibile dalla cassa di ammortizzazione la casa con cortivo ed orto annesso posta nella comune di Udine, borgo d’Isola — 1519, di provenienza del monastero di S. Chiara di Udine — , Mattio Perosa, direttore demaniale, — vende — al sig. Pietro del fu Francesco Caligaris, domiciliato in Udine — al c.n. 1439 —, la casa con cortivo ed orto —» (ibid.). |
1815, sett. 13 |
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I fratelli Antonio e Pietro del fu Francesco Caligaris, «nella necessità di far restaurare nella loro casa in borgo d’Isola, al c.n. 1519, il portone che dà ingresso alla casa stessa dalla parte del pubblico Giardino, col dover sostituire per maggior solidità agli attuali pilastri di mattoni gli antili di pietra», chiedono l’autorizzazione per i lavori previsti (A.S.U., C.N., 180, 6788 Orn.). |
1819, apr. 6 |
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La deputazione d’ornato circa la proposta di «piantare delle chiaviche con rinchiele nel muro latterale lungo la linea che principia dalla casa dei — coo. Alfonso e fratelli Antonini e prosegue sino a quella dei Calligaris, per sicurezza e riunione dei cavalli a quella località —, trova indispensabile — d’invitare l’autorità podestatizia a — chiedere alli — Antonini — ed al — co. Artico Andreuzzi di cui spettanza e solo diritto vien fatto credere esser la muraglia in discorso, la rispettiva loro adesione, onde con ciò togliere qualunque oggetto d’opposizione» (A.S.U., C.A. I, 24/XI, 29). |
1852 |
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Proprietà di Antonio Caligaris (Competenze, II, f. 3v). |
1938 |
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È di Giacomo Antonini2. |
1956, giu. 12 |
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Vincolata con D.M. del ministro della P.I. |
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NOTE |
1 |
L’orto dei Moises comprendeva tutto il terreno limitato dalle vie Giovanni da Udine, Gemona, Bartolini, Porta Nuova, Piazza Umberto meno le parti su le vie Gemona, Bartolini e Porta Nuova sulle quali, ab immemorabili, esistevano case. La casa dei Moise era il n. 1541. Dai documenti 1530-1539 si rileva che lungo la via Giovanni da Udine, lato meridionale, esistevano due sole case, quella degli Erasmi e quella di cui parla il documento del 1539 al n. 1532. |
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2 |
Aggiunta a matita: «ora Toso: 1951». |
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BIBLIOGRAFIA |
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BATTISTELLA, Il giardino, 12, 15, 17,18; CORGNALI, La “sepolta viva”, 293-296; della PORTA, Toponomastica, 167. |