1720, apr. 7 |
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«In borgo di Prachiuso. Li coo. Antonio e fratelli Freschi, essendo in possesso della casa di questo borgo in vigor d’instrom. 1700, 13 apr., stipulato col q. sig. Gioseffo Morasso di Trivignano, patrone della casa, a conto della quale fu esborsato a quel tempo ducati n. 200, oltre le francationi di due capitali, uno di d 45 dovuto alli eredi q. Feliciano Agricola et l’altro di d 36 dovuto alla chiesa di S. Maria di Orzano , desiderando esso co. Antonio farsi patrone assoluto della casa e il sig. Marc’Antonio figlio del q. Giuseppe di vender deffinitivamente la casa stessa , resta tra le parti stabilita la vendita e compra della medesima » (A.S.U., N., Giuseppe Bertoldi, 8442, III instr., f. 4v — 5r). |
1720, apr. 16 |
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Giuseppe Morassi di Trivignano vende ad Antonio e fratelli Freschi «una sua casa con altre casete staline et orticello dentro gl’infrascritti confini, cioè a lev. parte strada del borgo di Prachiuso, parte caseta delli nobb. Agricola e parte calisella, mezodν anco strada , a pon. la roia et a tram. detti Agricola » (A.S.U., N., Giuseppe Bertoldi, 8442, III instr., f. 5r — 6r). |
1801 |
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Co. Antonio e fratelli Freschi (Nomenclatura, f. 54v). |
1809 |
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Appartiene a Lodovico Freschi, che vi abita (Registro delli aloggi, f. 40v). |
1827, ag. 17 |
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«Il nob. q. co. Antonio Freschi per sé e qual procuratore della madre Catterina n. d’Attimis e del nob. Gherardo q. co. Antonio Freschi vende alli sigg. G.B. e Pietro fratelli Sburlini una casa con sedime e adiacenze , situata nel borgo di Pracchiuso, coscritta col c.n. 1445 che a lev. confina col n. 1052 Venerio Girolamo ed Antonio q. Francesco e calletta, mezz. il borgo di Pracchiuso, pon. il canale della roggia ed a tram. col detto n. 1052 Venerio , pervenuta in proprietà nella famiglia Freschi di Cucagna in vigor di pubblico instrumento 1720, 16 apr. di mano del fu not. Giuseppe Bertoldi . La alienazione viene fatta per il prezzo d’it. L 8500 » (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10634, 4349). |
1841, magg. 8 |
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Antonio Nardini, proprietario della casa, chiede ed ottiene il permesso di aprire una porta «per l’uso di alcuni locali interni della casa» nel muro di cinta «dell’orticello annesso» (A.S.U., C.A. I, 328/VI, 3103 Orn. II C, con dis.). |
1843, ott. 3 |
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Antonio Nardini chiede di «riformare la facciata della sua casa al n. 1445 in borgo Pracchiuso ». Il permesso è accordato (A.S.U., C.A. I, 359/1843/IX, 7114 Orn. II C, con dis.). |
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Il disegno è firmato da «GBraidotti Ing. Civile». |
1846, apr. 18 |
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Antonio Nardini inoltra domanda per riformare la facciata. Il progetto è approvato (A.S.U., C.A. I, 406/II, 5803 Orn. II C, con dis.). |
1852 |
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Antonio Nardini (Competenze, II, f. 2v). |
1852, mar. 1 |
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G. Nardini, «in riferimento alla differenza 29 febbr. scorso n. 706 , si fa un dovere di prevenire codesta congregazione che la casa di sua proprietà rimpetto S. Agostino è tuttora in continuazione di fabbrica e che forse potrebbe subire alcune modificazioni anche esterne » (A.S.U., C.A. I, 527/VIII, 1824 Orn. II C). |
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L’edificio è vincolato con D.M. del 22 nov. 2006 ai sensi del D.Lgs. 42/2004. |
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BIBLIOGRAFIA |
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PICCO, I nostri giardini. |