Secolo XV |
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La beata Elena Valentinis e sua sorella Perfetta donano beni in via di Porta Cassina per la costruzione del monastero delle Mantellate Agostiniane. |
1669, sett. 22 |
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«Nel parlatorio del monastero di S. Agostino ; presenti ser Antonio Cavalli q. G.B. da Parma, hoste, habita in questa città, et ser Nicolò Miotto, serve in casa Agricola » (A.S.U., N., Bertrando Brunalleschi, 7805, XIX instr., f. 9r — 11r). |
1766, magg. 2 |
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Ordine ai mugnai Francesco Fabro e Giuseppe Mesaglio di escavar l’alveo della roggia al disporta del loro molino « dal luoco in cui entra la roia presso le pubbliche mura fino all’acquedotto per cui sorte l’acqua del monastero di S. Agostino » (A.S.U., C.A., 1/II, 134). |
1801 |
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Convento femminile di S. Agostino e chiesa annessa (Nomenclatura, F. 54v). |
1809 |
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«Il fu consiglio maggiore della città con atto 1747, 9 settembre nel t. CXII degli Annali, a c. 48t ha concesso al monastero di S. Agostino in Udine un pezzo di terreno, onde lo unisse, come lo ha unito, con chiusura di muro col recinto dello stesso monastero in confine della mura della città verso l’annuo canone perpetuo di libbre due cera bianca, che ha sempre pagato, come paga attualmente con L 2,05 d’Italia» (A.S.U., C.A. I, 1/Attività e passività 1808, Elenco per le iscrizioni, n. 13). |
1810, apr. 25 |
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Decreto di soppressione dei conventi (Bollettino delle leggi del Regno d’Italia. Parte I, dal primo gennaio al 30 giugno 1810, 264-267). |
1810, giu. 12 |
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«Atto di possesso con cui il r. demanio prende possesso del convento e beni del collegio di S. Agostino dì Udine, che viene dichiarato soppresso in esecuzione del decreto imperiale e reale 25 aprile p.p.» (A.S.U., N., Domenico Prodolone, 10075, Rep. I, 156, f. 12r). |
1811, magg. 30 |
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Il demanio vende ad Angelo fu Domenico Perissini locale, chiesa, orto e fondi del soppresso monastero di S. Agostino per L 15791. Confina lev. strada, mezz. parte strada, parte Pietro Tomadoni, parte Zanni, Venerio, Micheli di Campolongo, pon. Agricola e chiesa, tram. strada circonvallazione (A.S.U., N., Antonio Lorio, b. 10423, n. 433). |
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Il disegno è firmato da «Gius.e Clochiati P.to Ing.». |
1815, lugl. 14 |
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Vendita: « Angelo q. Domenico Perissini di Udine, venditore; Giacomo q. G.B. Del Ben, pur di Udine, acquirente: la mettà al Perissini spettante del locale del soppresso ed avvocato monastero ossia collegio di S. Agostino di questa città per convenuto prezzo di it. L 7895, 972» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10582, Rep. IV, f. 10v, n. 1674). |
1823, lugl. 1 |
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L’asse della facoltà del fu Giacomo Del Bon presenta un quadro del complesso che distingue il corpo del convento, suddiviso in 34 affittanze (p. 1-39), una liscivaia (p. 41); un locale sfitto (p. 42); un locale occupato dai Sapino (p. 43), uno tenuto dai Baldas (p. 44), uno dai Celini (p. 45), uno adibito ad uso dominicale (p. 46) e uno ad osteria (p. 47). La prima parte comprende i seguenti affittuali: Giacomo Grisan, coniugi Giovanni e Rosa Frain che lasciano il granaio ad uso dominicale; Luigi e Giovanni Ceschiutti che ugualmente non possono disporre del granaio; i fratelli Luigi, Giovanni e Zaccaria Ceschiutti; Giovanni Berletti, i coniugi Antonio e Rosa Dario; Anna ved. di G.B. Vienna; i coniugi Giovanni ed Anna Prisani; Angelo Penz; Caterina Leonarduzzi; Antonio Padoano; l’ortolano Mattia Fanna che dispone di «stallotti de’ suini»; i coniugi G.B. e Marianna Bianchinf; i coniugi Andrea e Perina Pontelli; Basilio Del Conte; Domenico Callicaris; i coniugi Pietro e Caterina Borghi; il co. Giuseppe Modena; i coniugi Pietro e Domenica Travan; G.B. Scroppo; Elisabetta Vecciana; Maddalena Mer; Anna ved. di Giacomo Goz; Giacomo del fu Leonardo Colautti; i coniugi Pietro e Marianna Dario; Teresa Zecchina; Valentino Passalenti; Nicolò del fu Candido Picco; Floreano Marzona (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10548, 1972). |
1823, sett. 15 |
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Perizia trasmessa dalla congregazione municipale al consiglio d’Udine, insieme con analogo documento relativo all’ex convento delle Grazie in vista del reperimento dei locali per una caserma di truppe di passaggio. «Casa con cortili, orto e brollo, situati nel borgo di Prachiuso, componenti il monastero, vi sono li seguenti fabbricati1. Nel primo a pian terreno alla parte di mezzogiorno evvi un porticato il quale prosiegue verso levante; ed a questa parte vi sono alla sua destra n. 6 stanze parte ordinarie e parte rustiche con due passetti intermedi che servono di cantina, salvarobba, liscivera, magazzino et cantina; sottoportico verso tramontana con a destra due stanze ad uso di cantina; indi altre tre stanze, due rustiche per bassi servigi ed una ordinaria con sottoportico intermedio; prosegue detto sottoportico verso ponente, a destra del quale vi sono n. 6 stanze con passetto intermedio, delle quali tre rustiche e tre ordinarie con attiguo forno e cucina; susseguita poscia a questa un sottoportico e due stanze ordinarie ad uso di parlatorio interno ed esterno con piccolo sottoportico alla parte d’altra corticella. Si sporge verso ponente altro tronco di fabbrica in cui evvi a pian terreno un passetto con un camerone ordinario per refettorio con attigua stanza ad uso di cantina ed altre quattro stanze rustiche per legnera e magazzino. Al primo piano verso mezzogiorno evvi un lungo corridore; continua questo alla parte di levante con a destra camere civili n. 8; segue alla parte di tramontana con 6 camere simili ed alla parte di ponente n. 9 con attigui 2 camerini, alli quali seguono altri tre consimili, un passetto ed altra camera; seguono poscia verso il tronco di ponente altre tre camere, indi un corridore con altre n. 4 camere civili. Sopra tutte le descritte camere evvi parte granaio e due camerini, che servono per le educande». Il complesso, nel quale sono valutati separatamente fabbrica, fondo, cortili, orto e brolo, viene stimato fiorini 4545.69. In calce chiude un’avvertenza: «Il sudescritto monastero avvocato al demanio fu quindi ridotto in n. 31 affittanze avente ciascuna una stanza a pian terreno, una camera civile superiore e granaio rispettivo, eccetto alcune che hanno due camere. Tutte le dette affittanze sommano stanze n. 102». Segue l’accenno alla chiesa: «Chiesa annessa al predescritto convento, con attigua sagrestia e coro a pian terreno ed altre quattro piccole stanze e quattro superiori ad uso di oratorio». Il suo valore è indicato globalmente per fiorini 180. L’avvertenza successiva informa: «Fu demolita la chiesa e le altre stanze annesse furono ridotte ad uso di affitto. Il fondo però, quantunque sia ritenuto per il fondo di casa, però fu ragguagliato il suo valore colla diminuzione del prezzo» (A.S.U., C.A. I, 89/XIII, con pianta del complesso). |
1824, mar. 11 |
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« Teresa figlia del def. Pietro Del Bon, moglie del sig. Giacomo Cimarosti di Maniago , vende al sig. Francesco Heidersdorf una fabbrica di muro copperta di coppi con corticella, ove fu la chiesa di S. Agostino di questa città, muri scopperti ed isolati, fabbrica del coro verso pon. copperta di coppi cadente, il tutto unito situato nel recinto del borgo di Prachiuso ; confina a lev. la strada, che dal ponte di Prachiuso va alle mura della città, a mezz. sigg. Tomadoni, Zanni, Venerio e Micheli, a pon. fam. Agricola ed a tram. fabbrica e fondi rimasti alla venditrice . La qual fabbrica e fondi pervenν in essa venditrice per i di lei titoli nell’eredità del fu di lei zio Giacomo Del Bon di Udine ed il tutto descritto nell’opperazione primo lugl. 1823 al n. 1 eseguita dal pubbl. per. Vincenzo Moro e di me notaio . E questo per lo prezzo di it. L 825 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10309, 1847). |
1824, ott. 1 |
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«Teresa Del Bon Cimarosti vende al sig. Giuseppe Fedricis le fabbriche coi respetivi fondi e cortivo situate nel recinto del borgo di Prachiuso, contenute nell’opperazione periziale primo luglio 1823 alli n. 2,3,4 e 5 di detta opperazione e la mittà del porticale ; confina a lev. con strada che conduce attorno le mura della città, a mezz. con fabbricatto contenuto al n. 1 di detta opperazione, da essa sign. Teresa venduto al sig. Francesco Heidesdorf, a pon. con fondi delli sigg. Vincenzo e fratelli Agricola ed a tram. con i figli del q. Vincenzo Del Bon ed parte anco con case del sig. Giovanni Del Bon ; piϊ un pezzo d’orto del corpo di maggior quantità descritto in detta opperazione periziale al n. 37, appartiene la sola quantità di ps 233 a detta sign. Teresa venditrice e confina verso lev. con case del sig. Vincenzo Del Bon, a pon. orto di detti signori q. Vincenzo Del Bon ed a tram. orto del sig. Giovanni Del Bon e coll’ingresso per il porton e cortivo a mezz. d’esso orto . La vendita viene accettata per la somma di it. L 2250 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10309, 1928). |
1824, nov. 6 |
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Nell’elenco dei pozzi, compilati da Francesco Del Zan, capo del primo quartiere, è citato anche quello «scoperto» del convento (A.S.U., C.A. I, 88/IX). |
1825, apr. 27 |
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È di Giuseppe Federicis (A.S.U., C.A. I, 100/1825, I, Provvidenze generali). |
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Il proprietario «desiderando di poter eseguire il riattamento della casetta marcata colla lettera D, addiasente ed esteriore al c.n. 1444, nel locale era del soppresso convento S. Agostino in borgo di Prachiuso », chiede il permesso di spostare nell’asse centrale la porta e aprire un finestrino simmetrico a quello già esistente al pian terreno (A.S.U., C.A. I, 100, 1413 Orn. II C). Il permesso non viene accordato «per irregolarità cogli altri fori e per difetto di solidità» (A.S.U., C.A. I, 100/1825, I, Provvidenze generali). |
1825, ag. 28 |
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« Elena Del Bon Biscontini , erede per una porzione della facoltà del fu Giacomo Del Bon, di lei zio paterno , vende al sig. Giuseppe Fedricis le seguenti fabbriche situate nel recinto del borgo di Prachiuso, dal corpo del locale di S. Agostino: cioè una stanza terranea ad uso di cocina, marcata in asse generale seguita fra tutti li colonelli ereditari del sig. Giacomo Del Bon con le lettere GG al n. 34, e sua camera in primo appartamento sopra la citata cocina, porzion di pergolo e grannaio sopra, altra fabbrica a lev. ed in seguito all’antedetta, composta in piano da due stanze terranee, due camere sopra e grannaro in secondo appartamento, marcato in asse citato con le lettere HH n. 35, con sua porzione di pergolo, suo fondo e stilicidio a tram. appresso l’orto longo pd 6 oltre il muro di tram. e in larghezza a pien muro sν di questa fabbricha che dell’altra al n. 34 con promiscuità di corticella, portichetto, portico e porton fin alla strada pubblica di lev. appresso la pubblica roia ed esse tre stanze e caratto di corticella confinano a lev. calisella che introduce nell’orto e fondi consortivi , a mezz. detto acquistante, a pon. case dell’eredità suddetta, ed a tram. orto dell’eredità stessa . La vendita viene fatta per L 1500 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10310, 2044). |
1826, lugl. 28 |
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F. Heidersdorf alla congregazione municipale: «Determinato avendo di servirmi d’una parte di fabbricato della fu chiesa di S. Agostino ad uso di magazzino di pane, accompagno in duplo il disegno dimostrativo che mi occore di ridure. Sicome poi la stanza, che riferisce su la strada, ha di servire per la dispensa del pane, cosν va ad occorermi un foro provisorio per tal uso, il quale è dimostrato con la lettera a». Il progetto è respinto perché «il tipo non presenta che una sola parte del fabbricato» (A.S.U., C.A. I, 100/1826, 2669 Orn. II C). |
1826, ott. 13 |
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A. F. Heidersdorf, volendo «proseguire una porzione di fabbrica nella fu chiesa di S. Agostino, nella contrada che conduce alle mura urbane, accompagna in dupplo il disegno dimostrando con le linee nere ill’esistente e le linee a tinta rossa quello da eseguirsi da nuovo. Quindi implora l’autorizzazione per far l’opera indicata». Il progetto viene approvato (A.S.U., C.A. I, 100/1826, 3627 Orn. II C, con dis.). |
1830, genn. 13 |
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« G.B. del fu Giacomo Tomba vende la terza parte a lui spettante delle stanze terranee in primo appartamento e superiori e dell’orto, il tutto descritto alli n. 6, 7, 8, 9, 10, 11 e 37 della operazione 1 lugl. 1823 praticata dalli periti in Udine Vincenzo Moro ed Osvaldo Colomba dal corpo dello stabile in Udine, borgo Pracchiuso, fu monastero di S. Agostino; confina a lev. strada che dal ponte di Pracchiuso va alle mura della città, mezz. detta strada, fabbriche e fondi di ragione Tomadoni, Venerio, Agricola ed altri, pon. Agricola ed androna che da Giardino va alle mura della città, e tram. strada che gira entro le mura della città . Questa vendita viene fatta dal Tomba al sig. Giacomo Federici per il prezzo di austr. L 1200 corrispondenti a ven. L 2100 » (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10556, 3374). |
1836 |
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«Inventario generale di tutti gli effetti, utensili ed altro che trovansi nel locale di S. Agostino, destinato ad ospitale per cholerosi» (A.S.U., C.A. I, 252/V). |
1836, dic. 16 |
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Il consiglio comunale approva l’acquisto del locale di S. Agostino per L 53768,76 perché sia adibito ad uso di caserma transeunte (Arch. del Comune di Udine, Consiglio 1836-1838, Prot. verbali consiglio comunale, n. 6900, I, p. 46). |
1841, ag. 19 |
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La delegazione provinciale ordina alla congregazione municipale che le meretrici, le quali durante il colera hanno subito la visita settimanale in ospedale civile, finito il periodo eccezionale, ritornino «nella stanza appartata dello stesso locale di S. Agostino a ciò dapprima destinato» (A.S.U., C.A. I, 329/XII, 5489 Sanità XI). |
1842, nov. 10 |
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Comunicazione del podestà Asquini all’intendente di finanza: «Per ogni opportuno provvedimento si accompagna il rapporto del primo capoquartiere, col quale partecipa essere crollata parte della mura urbana vicino al giò convento di S. Agostino, con ingombro della roggia, il quale ingombro è mestieri che sia tolto col massimo della sollecitudine» (A.S.U., C.A. I, 342/IV, 7082 Orn. II C). |
1848 |
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Nel capitolo Fitti di case, fondi e spazi, al n. 23: «Fabbricato con il fondo ortivo aderente, fu convento di S. Agostino, affittato a Francesco Marcotti dal 22 genn. 1841, scadenza ad annum» (A.S.U., C.A. I, 422, Preventivo 1848 della r. città di Udine). |
1852 |
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«Monastero di S. Agostino» (Competenze, II, f. 2v). |
1859, dic. 28 |
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L’ingegnere municipale G.B. Locatelli alla congregazione municipale invia perizia di stima per l’assicurazione «contro i danni d’incendio delle tre nuove fabbriche ad uso di stalla alle caserme di S. Agostino» (A.S.U., C.A. II, 76, 391). |
1880, lugl. 17 |
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Il consiglio comunale approva il preliminare della cessione all’autorità militare della caserma di S. Agostino (Parti prese prese dal consiglio comunale di Udine nel periodo da ottobre 1866, 353). |
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NOTE |
1 |
Nella lettera accompagnatoria si precisa che il locale è proprietà degli eredi del fu Giacomo Bon, separata in 30 azioni. |
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STUDI INEDITI |
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FACCIOLI-JOPPI, Chiese, f. 166r. |
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BIBLIOGRAFIA |
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Appendice alla stampa della vita della b. Elena; BALDISSERA, Chiesa cattolica, 94; BATTISTELLA, Il giardino, 22, 25; G. BIASUTTI, Profilo spirituale della beata Elena Valentinis; DELLA STUA, Vita della b. Elena; DE PIERO, Antiche parrocchie, 78-79; Due chiostri come gioielli; L. FABRIS, Vita della b. Elena Valentinis; Formula da praticarsi nel ricevere le secolari dell’abito... nel monastero di S. Agostino; IACOBI PHILIPPI BERGOMENSIS De beata Helena; Parti prese... 1880, 25, 85, 89, 121, 173, 253, 258, 291, 353; Parti prese... 1887, 53, 201; Parti prese... 1893, 5,19; Poetici applausi alla nob. sign. cont. Maria Antonini; della PORTA, Toponomastica, 208-209; de RUBEIS, Catalogo, 3 (1937), 12; 3 (1937), 15; Il sacro chiostro di Cassine; SIMONE DA ROMA, Vita della b. Elena; SOARDO, De b. Helena vidua; TENTORI, Udine, 298; Il Tomadini, 25, 27. |
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ICONOGRAFIA |
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GAZOLDI-COSATINO-RUFFONI, Udine metropoli, n. 22; GIRONCOLI-de BAURAIN, Stemma della città, n. 20; MAJERONI-LEONARDUZZI, Città d’Udine, n. 7; MURERO, Udine metropoli, n. 23; SPINELLI-DALLA VIA, Novissima pianta, n. 14. |