1751, mar. 28 |
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Si delibera di acquistare il molino Mantica in via Gemona per l’edificio dell’acquedotto (Annales, CXIII, f. 113r)1. |
1751, mar. 30 |
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Il luogotenente accorda alla co. Cassandra Paderni Mantica di vendere alla città il mulino «di ragione feudale» situato in borgo Gemona al ponte d’Isola e da lei posseduto per «titolo dotale». Dagli atti uniti si deduce che l’acquisto da parte dei Mantica risale al 6 giugno 1661 (A.S.U., C.A., 14/1, n. 23). |
1751, mar. 30 |
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La nob. Cassandra q. ser Antonio Paderni, moglie di ser Leonardo Mantica, vende al comune il mulino di cinque ruote situato al ponte d’Isola in borgo di Gemona per d 3100 (Annales, CXIII, f. 119r — 124r). |
1751, ag. 14 |
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«Promemoria di spese per l’acquisto del mulino fu Mantica in borgo Gemona». Il complesso è stato acquistato dal comune e affittato. Viene citato uno «stato e grado» redatto dal per. Leonarduzzi. Il documento non è pervenuto (A.S.U., C.A., 14/1, n. 24). |
1752, lugl. 7 |
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Il mulino viene ceduto in affitto, dopo un appalto, ad Antonio Plot (A.S.U., C.A., 3/50). |
1755, lugl. 3 |
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Polizza di spese per le fontane pubbliche della città: «Per giorni sei a levare la terra del molino fu Mantica di raggione della magn. città cari n. 870» (B.C.U., ms. GG. VII, f. 162r). |
1759, mar. 27 |
°° |
Vedasi n. 1421. |
1801 |
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«Edifizio pubblico per le fontane» (Nomenclatura, f. 53v). |
1808, sett. 2 |
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Descrizione e stima della fabbrica ad opera di Francesco Moretti (A.S.U., C.N., 1, Stima di altri fondi e fabbricati di raggione della comune di Udine praticata da me sottoscritto in ordine a commissione vocale del sig. cav. podestà, 12 agosto 1808, f. 1r — 3r). |
1809 |
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«Fabbricato delle fontane in borgo di Gemona, valutato L 8293,49, inaffittato. Il — locale fu acquistato dalla comune per convertirlo ad uso delle fontane. Servi semplicemente al machinismo delle medesime, come attrovasi anco presentemente quantunque inattivo nell’oggetto della sua originaria destinazione. È situato in borgo di Gemona vicino al centro della comune; la sua configurazione però potrebbe essere un ostacolo alla sua alienazione. D’altronde servirebbe utilmente alla comune nel caso di repristinare il corso delle fontane» (A.S.U., C.A. I, 1/Attività e passività 1808, Relazione sulle attività, Case e fabbricati, n. 17). |
1809 |
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Appartiene al comune di Udine: «locale ad uso di beccaria» (Registro delli aloggi, f. 39v — 40r). |
1821, dic. 30 |
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Nell’elenco degli edifici coinvolti nell’allargamento di via Gemona: «Fabbricato in cui innalzavasi l’acqua per le pubbliche fontane di Udine al c.n. 1420. Proprietaria r. città d’Udine. L 3859,48 (A.S.U., C.A. I, 88/XIII, n. 6, Prospetto compensi ai proprietari dei locali da abbattersi e da tagliarsi ed all’imprenditore pei lavori di riduzione in casi occorrenti). |
1836, sett. 10 |
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Disegno in pianta nel progetto di rettificazione della roggia. L’edificio sorge a pon. della roggia. Vedasi n. 1421. |
1852 |
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Edificio demolito (Competenze, II, f. 1v). |
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NOTE |
1 |
Il della Porta attribuiva questa notizia e quella del 30 marzo 1751 al n. 1421. Tuttavia, alla luce dei documenti reperiti nel corso del lavoro di edizione, sembra opportuno attribuire questi dati al n. 1420. |
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STUDI INEDITI |
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G.D. CICONI, Cenni storici sulle fontane di Udine, B.C.U., ms. 513/6. |
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BIBLIOGRAFIA |
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Archivum... Catastico, I, 292,360; G. BIANCHI, Le fontane d’Udine restaurate; A. della FORZA, Diario, 84-85; L. PALLADIO degli OLIVI-CAIMO DRAGONI, Memorie, 14-15; Per la fedelissima città di Udine, 85-87; della PORTA, Toponomastica 98; A. SOSTERI, Nais. Elegia... Aquaeductibus Utini reparatis; T. V[ATRI], Le acque di Lazzacco e le fontane d’Udine; “Annotatore friulano”, 36 (1858), p. 27-28. |