1767, lugl. 8 |
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Pianta di Alessandro Rota, relativa alla richiesta di fondo pubblico da parte del linaiolo Domenico Dosso (B.C.U., ms. XXXVI, f. 108). |
1768, mar. 26 |
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Domenico Dosso «chiede — che siagli graziosamente conceduta una piccola porzione di pubblico infruttuoso terreno presso la Porta del borgo di Gemona contermine ad altro suo fondo a bella posta acquistato per ridurre le tele della sua fabbrica a quel grado di bianchezza e perfezione di cui sono maggiormente capaci, valendosi de que’ mezzi che con tanto loro profitto impiegano le altre nazioni e specialmente l’Irlanda e la Germania; e ciò affine di chiudere uno spazio capace a contenere in lunghezza una delle solite pezze di tela che qui si fabbricano —. Sta il poco fondo, che ora s’implora, situato in fine d’un ampio spazio di terra già ad uso d’orto ed ora ridotto in semplice prato, atto al biancheggiamento di tele —. La roia bagna appieno un lato di quello spazio ed un dolce pendio appresta il mezzo di adaequare le tele esposte pienamente ai raggi del sole con tutte quelle avvertenze e regole che s’usano dalle forestiere nazioni —» (A.S.U., C.A., 14/54). |
1801 |
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Francesco Dossi (Nomenclatura, f. 52v). |
1809 |
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È di Rosano Basaldella, mugnaio (Registro delli aloggi, f. 39v). |
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Vi abitano il tessitore Agostino Rizzatti e Nicolò Spangaro (ibid.). |
1818, dic. 18 |
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Relazione di Giuseppe Presani, commesso d’ornato, sulla richiesta inoltrata dal sig. Manzoni per modifiche alla facciata della casa n. 1406: «Le — finestre siano della medesima altezza e livello alle altre — dell’istesso fabbricato» (A.S.U., C.A. I, 18/II). |
1821, dic. 30 |
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«Opifizio di piloni situato sul canale di Udine in borgo di Gemona al c.n. 1406. Proprietario Francesco Basaldella. Rimborso preventivo: L 739,18» (A.S.U., C.A. I, 88/XIII, n. 6, Prospetto compensi ai proprietari dei locali da abbattersi e da tagliarsi ed all’imprenditore pei lavori di riduzione in essi occorrenti). |
1821, dic. 30 |
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«Braida o brolo ad uso di biancheggio, situato nel borgo Gemona al c.n. 1406. Proprietari Giupponi eredi sig. Angelo q. Francesco di Udine. Rimborso preventivo: L 1049,31» (A.S.U., C.A. I, 88/XIII, n. 6, Prospetto compensi ai proprietari dei locali da abbattersi e da tagliarsi ed all’imprenditore pei lavori di riduzione in essi occorrenti). |
1823, nov. 27 |
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«— Francesco del defonto Rosano Bassaldella, possidente, — in ecclesiastico patrimonio concede al — chierico — don Rosano di lui figlio — una casa copperta di coppi, composta di due stanze terranee e da tre camere e coridore sopra e grannaro in terzo appartamento con picola corticella chiusa da muro, promiscuità di cortivo, porton e portello con ponte sulla roia, il tutto unito situato — nel recinto del borgo di Gemona al c.n. 1406 —, qual confina a lev. — Nicolò Spangaro, a mezz. cortivo, porton e ponte promiscuo tra questa ragione e li sigg. Pietro Rioli e Nicolò Spangaro, a pon. la — roia ed a tram. famiglia Giupponi —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10309, 1816; alleg. misura e stima del 3 sett. 1823 ad opera dei pubbl. per. Giovanni Picco e Giacomo Bertolini). |
1830, nov. 16 |
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Domenico Giupponi vende per austr. L 5837 a Luigi Andrea Delfino una casa in borgo Gemona, n. 1406, confinante lev. e tram. circonvallazione interna, mezz. Francesco Basaldella pon. strada (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10622, Rep. IX, 5221, f. 35v). |
1844, dic. 13 |
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Luigi Andrea Defino vende per L 12000 ad Antonio Linussio «— una casa con fondi, cortile e brollo e con diritto di un canaletto d’acqua che si estrae dal canale della roggia, situata — al c.n. 1406, — che consiste in un fabbricato aderente al canale della roggia, composto di tre stanze terranee e corrispondente piano superiore, al quale specialmente, oltrecché per tutto il fondo, è inerente l’uso d’acqua —; altra fabbrica per uso di stalla e legnaia nel lato opposto del cortile verso le mura della città ed altra fabbrichetta a tram. del brollo, che in corpo unito confina a lev. e tram. strada di circonvallazione interna della città mediante muro di cinta compreso, al mezz. Basaldella — Francesco, a pon. la roggia del borgo di Gemona —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10510, 16915). |
1845 |
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È di Antonio Linussio (A.S.U., C.A. I, 390/VI, 3807 Orn. II C). |
1845, mar. 15 |
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L’ing. Lavagnolo trasmette alla congregazione municipale relazione di sopralluogo per «stima del fondo e muro di ragione comunale che va ad occuparsi colla nuova fabbrica del sig. Antonio Linussio ad uso di birreria» (A.S.U., C.A. I, 390/1845/VI, 3807 Orn. II C, con dis.). |
1845, apr. 8 |
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Antonio Linussio presenta quietanza di L 189,93 per l’acquisto di fondo comunale in via Gemona (A.S.U., C.A. I, 390/VI, 2022 Orn. II C). |
1845, lugl. 2 |
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Dopo l’approvazione ottenuta il 5 apr., Antonio Linussio, «ha divisato di ommettere i due padiglioni che erano ideati sulla linea della roggia nella parte inferiore del fondo e di sostituirvi una chiusura a pilastrini e cancelli ripettendola per simmetria anche nella parte superiore del fondo» (A.S.U., C.A. I, 390/VI, 3807 Orn. II C, con dis.). |
1851, genn. 25 |
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Vi era una fabbrica di birra di Antonio Linussio (“Il Friuli”, 3, XX, 25 genn. 1851, 4). |
1852 |
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Il n. 1406 appartiene a Nicolò Spangaro, il 1406 A ad A. Linuzzi (Competenze, II, f. 1v). |
1853, dic. 11 |
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Vi era un caffè del Linussi (“L’alchimista friulano”, 4, L, 11 dic. 1853, 400). |
1876 |
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Fabbrica di birra di Francesco Dobler (COSMI-AVOGADRO, 86). |
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BIBLIOGRAFIA |
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PICCO, Cosa era via Gemona. |