1801 |
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Francesco Rota (Nomenclatura, f. 51v). |
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Affittata a Valentino Storti, «scodellaro» (ibid.). |
1809 |
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Insieme col n. 1380 appartiene all’agrimensore Francesco Rota. Vi abita lo scodellaio Francesco Storti (Registro delli aloggi, f. 38v). |
1812, lugl. 6 |
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Le due casette 1379-1380 di Francesco Rota passano a Giovanni e G.B. Cortolezzis per aggiudicazione giudiziaria1. |
1813, apr. 28 |
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Giovanni e fratelli Cortolezzis q. Osvaldo vendono a Giuseppe q. Domenico Fabretti le case n. 1379-1380 per L 2200. Confina a lev. Giuseppe Mauro, mezz. contrada, pon. Domenico Brisighelli, tram. orto di Giusto Garzolini (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10582, Rep. II, 974, f. 42v). |
1814, apr. 11 |
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Giuseppe Fabretti le vende a Carlo q. Natale Bonanni (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10594, 1242). |
1814, magg. 9 |
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Valentino Storti avvisa l’autorità competente che egli «nella — sua casa d’abitazione, situata in — borgo Gemona — n. 1379, ha deciso, sulla facciata — che guarda sulla strada, di rompere il muro per fare due finestre» (A.S.U., C.N., 180, 2529, 0/19). |
1826, magg. 28 |
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Carlo Bonanni e consorte vendono a Rosa Casali Zamparo le case 1379-1380, «composto il bene stabile — dalle due casette con fondi, cortivo e picciolo orto» (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10552, 2656). |
1834, lugl. 23 |
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«— Rosa Casali Zamparo — dona, con titolo di alienazione irrevocabile tra vivi, all’unico — figlio — Giuliano Zamparo — la casa — alli c.n. 1379, 1380 —» (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10560, 4248). |
1834, dic. 22 |
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Giuliano Zamparo presenta progetto per «ridurre in due grandi finestre le due porte ora esistenti nella facciata della porzione di sua casa sita in borgo Capuccini — n. 1379, 1380». La deputazione d’ornato suggerisce alcune modifiche al disegno (A.S.U., C.A. I, 236/XVI, 6187 Orn. II C, con dis.). |
1852 |
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È proprietà di Giuliano Zamparo (Competenze, I, f. 37v). |
1858 |
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Filanda per seta con ventiquattro fornelli, gestita da Giuliano Zamparo (A.S.U., C.A. I, 648/XIV, Prospetto delle filande da seta riconosciute attive nell’anno 1858 in comune di Udine, n. 39). |
1868, magg. 13 |
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Vi ha sede la «fabbrica d’acque gazose» di Costantino Canevari, come avverte una réclame (“Giornale di Udine”, 3, CXIII, 13 maggio 1868, 4). |
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NOTE |
1 |
Senza indicazione di fonte. Probabilmente il della Porta desume la notizia dall’atto notarile del 28 aprile 1813. |
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BIBLIOGRAFIA |
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PICCO, Ricordi, 132. |