Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1306
  * Sulla casa, a partire dal 1404, grava un livello a favore della fabbrica del duomo. Ne abbiamo notizia attraverso le confinazioni operate nel sec. XVII e XVIII, che citano documenti sui quali si fonda il diritto di esazione.
1404 * Da un testamento emerge che nell’edificio abita Elena figlia del fu m. Biasutto calzolaio. Si tratta di casa «murata tegulisque cohoperta —; ab una parte possident heredes olim ser Wargenti de Attemps, a secunda parte possident heredes olim Alexii peliparii de Utino, a tertia parte adest via publica» (A.S.U., C.A., 89/20, n. 38).
1413 * Vi abita Giovannina moglie di Blasut calzolaio (ibid.).
1420 * Giovanni figlio di detta Giovannina. Questa risulta essere figlia del fu Sirone notaio (ibid.).
1440 * Uliano figlio di Domenico Del Sent fabbro (ibid.).
1525 * «M. Zorze e fradelli fioli del q. m. Michiel q. m. Lucco, favro, lavorano nel battiferro delli Sabbadini, overo Maria sorella delli detti, deono dar a livello — in logo delli eredi del q. ser Nicolò di Candido — sopra una casa che fo di Nicolò favro, all’incontro del molino, abitado per m. Antonio di Ceresedo; confina con una casa di Antonio di Maria favro e con una androna che va in borgo delle Cavalle» (ibid.).
1555 * È di proprietà di ser Domenico Peloso, «maestro d’abaco, abita in borgo d’Aquileia» (ibid.).
1643, apr. 16 * Confinazioni: «Alla partita degli heredi del q. mess. Domenico Peloso, maestro d’abaco, — in luogo di mess. Antonio di Ceresetto fornaro, sopra una casa fu di m. Michel fabro, posta all’incontro del molino, confina coll’androna per andar dalli — Capuccini; pagava già mess. Luca Paternoster, overo l’ecc.mo — dott. Arrigoni, poi Lorenzo Menon hoste, hora paga mess. Domenico Cisilatto. Dissero i confinatori che la casa — per mezo il molino è di presente possessa per — Ascanio Arrigoni, overo per ser Domenico Cisilatto sudetto, mediante un livello, tenuta hora per Gioseffo Bianchi di Baivars portator di biade; confina a sol levado col borgo, a mezodν con ser Domenico Piovano, a sol a monte coi sigg. Trittonii et ai monti coll’androna dei — padri Capuccini» (A.S.U., C.A., 87/3, p. 57-58).
1743 * Confinazione. «La — casa è di ragione et abitata da ser G.B. Facile, detto Malisano, fa l’oste; — confina a lev. la strada del borgo di Gemona, a mezz. ser Antonio Gobbesso fa il manginadore, a sol a monte parimente mediante la stalla, et alle monti coll’androna che va ai — Capuzini —» (B.C.U., ms. F. XXI, f. 26v).
1781, magg. 30   Il co. Girolamo q. Pamfilo Antonini vende ad Antonio q. Valentino Pilosio una casa in borgo Gemona già acquistata dalle mani di Antonio q. Giacomo Tomasoni li 26 luglio 1779 (not. Francesco Cantone). Prezzo d 1011 (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9973, II instrom., 131, f. 160v — 161v ).
1782, sett. 6   Antonio Pilosio vende la stessa casa ai fratelli Francesco e Bernardino Franchi1 (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9973, III instrom., 222, f. 280v — 281r).
1782, nov. 19 * «Fatto in Udine in — casa dell’infrascritti fratelli Franchi, nel tinello di detta casa — .Doppo che li q. sigg. Pietro, Bernardino e Francesco fratelli Franchi hanno disposto con donazione 31 ag. 1742 di mano del q. Francesco Tracanelli —, della casa posta nel borgo di Gemona — che fa canton nella contrada de’ rr. pp. Capuzini —, presentemente abitata dalli sigg. Francesco e Bernardino fratelli del q. — Pietro, a favore delle — sorelle Lucia e Marcensia, facendoli il valore della — casa di d 778 L 2 s 4 —, ebbero occasione — Francesco e Bernardino —Franchi di riacquistare — porzione — della casa —» (A.S.U., N., Pietro del Torso, 10151, Plico minute).
1801   Francesco Franchi (Nomenclatura, f. 49v).
1801. mar. 5   Francesco q. Pietro Franchi — vende a Gian Domenico Cargnelutti «una — casa coperta di coppi, con corticella — in borgo Gemona —, confina a lev. con il borgo di Gemona, mezz. e pon. con case di — Giuseppe Zampis ed a tram. con il borgo Cappuccini —» per d 2200 (A.S.U., N., Antonio Marchi, 9866, III instrom., 469, f. 461r — 461v).
1809   Giovanni Domenico Cargnelutti, armaiuolo (Registro delli aloggi, f. 36v).
1822, mar. 21   È di Antonio Visentini2.
  * Il proprietario chiede il permesso per riformare i «rebati» della bottega al pianterreno (A.S.U., C.A. I, 68, 1160 Orn. II C, con dis.).
1852 * È degli eredi fu Antonio Visentini (Competenze, I, f. 35v).
     
NOTE 1 Per i Franchi vedasi n. 1419.
  2 Circa il Visentini e il suo negozio di coloniali, cfr. PICCO, Cosa era via Gemona.
     
BIBLIOGRAFIA   PICCO, Un distinto pittore decoratore.