1801 | Nob. G.B. Liruti (Nomenclatura, f. 48v). | |
1809 | * | Appartiene a G.B. Liruti. Vi abita l’orologiaio Valentino Capellari (Registro delli aloggi, f. 35v). |
1835, lugl. 30 | * | G.B. Lirutti chiede il permesso di riformare le finestre del pianterreno nella casa di sua proprietà al n. 1293. Il permesso non gli viene accordato, perché il progetto è giudicato «sproporzionato» (A.S.U., C.A. I, 236/1835/XVI, 3624 Orn. II C, con dis., firmato dal muratore G.B. Agosto). |
1852 | * | Appartiene a Bernardo Levis (Competenze, I, f. 35v). |
NOTE | 1 | Di proprietà Liruti — vedansi pure i n. 1294, 1295 e 1296 —, esistono notizie fin dal 1650, anche se non è possibile precisare a quale di queste il doc. si riferisca: 1659, genn. 11. «Fin sotto l’anno 1650 a 4 marzo fu formato manuscritto fra lo nob. — co. Leonardo Caisello da una e il sig. Nicolò Lirutto di Villa Freda — il quale sig. Nicolò s’obligò comprar una casa — posta in questa città nel borgo di Gemona per d 531 L 1 s 4 —». Segue l’atto di vendita, col quale il co. Caiselli cede «alli — Nicolò e fratelli Lirutti e G. Giuseppe Lirutto loro cugino di Villa Fredda — una casa posta — in borgo di Gemona et confina a lev. la strada del borgo, mezo di — Gioseffo Cillio, sol a monte un’androna et alli monti Pietro di Bortolo —» (A.S.U., N., Gasparo Agricola, Liber instr. II, f. 90r — 90v). Vedasi CARGNELUTTI, Note sulla famiglia Liruti, 137. |