1791, ag. 14 |
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G.B. Cicogna vende a Pietro Venuti sei case in borgo Gemona «cioè una tenuta in affitto semplice da Giovanni Straolino, altra da — G.B. Gonellino, altra da — Andrea e Rosa iug. Bianchi, altra dal medesimo — acquistante Venuti, altra — da Filippo e Barbara iug. Struzzo ed altra da — G.B. Spezie —, pel — prezzo — di d 2600 —» (A.S.U., N., Antonio Marchi, 9866, II instr., 304, f. 333r - 334r). |
1801 |
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Pietro Venuti (Nomenclatura, f. 48v). |
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Affittuale Giovanni Nimis (ibid.). |
1801, ott. 1 |
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Pietro Venuti concede a godere a Paolo q. Ilario Candussio due case (1288-1289) «in — borgo Gemona presentemente tenute in affitto semplice da Zuanne Nimis e — da Leonardo Carnelutti —» (A.S.U., N., Luigi Bertoldi, 10351, 370, f. 433r - 433v). |
1802, ag. 23 |
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Paolo Candussio vende queste due case a Francesca nata Lippi, vedova di Girolamo Pavona (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10578, II instr., 126, f. 158r - 158v). |
1809 |
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È di Francesco Bruni (Registro delli aloggi, f. 35v). |
1814, magg. 4 |
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Giacomo Scattono, abitante nella casa, chiede di aprire una finestrella «di quatro quarte circa» (A.S.U., C.N., 180/Orn. 19, 2390). |
1834, febbr. 22 - apr. 18 |
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Conclusione della questione sul rinnovamento delle case n. 1288 e 1289 di proprietà di Antonio Brusadola, che, inoltrata domanda il 22 febbr. per sistemare l’edificio, ha presentato un progetto soggetto a varie critiche da parte della deputazione d’ornato, soprattutto in relazione alla porta. La deputazione sottolinea «la straordinaria caparbietà» del proprietario, che non vuole cedere. Il permesso di rinnovo è rilasciato in data 18 aprile (A.S.U., C.A. I, 219/I, 774, 1505 e 1725 Orn. II C, con dis.). |
1852 |
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È di Antonio Brusadola (Competenze, I, f. 35v). |