1801 |
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Maria Cerna (Nomenclatura, f. 48v). |
1809, apr. 27 |
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Anna Maria Cestaris, vedova ed erede di Giuseppe Cerne, vende a Girolamo q. Antonio Borgobello la casa n. 1287 «composta in piano da una stanza ad uso di bottega, altra ad uso di cocina e salvarobba con tre solari sopra, copperta di coppi; confina essa casa verso lev. con il pubblico borgo, a mezz. — Domenico Giorgini, a pon. — Giuseppe Perissutti ed a tram. la contrada — Cicogna —. La presente vendita viene fatta — per lo prezzo — di it. — L 4124,13 —» (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10295, 25). |
1809 |
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Appartiene al pizzicagnolo Girolamo Barcobello. Vi abita il domestico Valentino Travisano (Registro delli aloggi, f. 35v). |
1816, genn. 18 |
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Girolamo Barcobello vende a Giacomo del fu Giovanni Calice la casa 1287 per L 3837 (A.S.U., N., Francesco Nicolettis, 10622, Rep. V, 1837, f. 1v). |
1821, dic. 30 |
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È prevista la demolizione della parte anteriore e la ricostruzione della facciata della casa per la sistemazione della strada. «Nella nuova facciata saranno riaperte la porta e tutte le finestre come nell’attuale e vi saranno rimessi gli stipiti e le soglie di pietra, così gli scuri e li telari ed invetriata attuale saranno pure adattati i pavimenti ed il coperto al nuovo muro —» (A.S.U., C.A. I, 88/XIII, Prospetto compensi ai proprietari dei locali da abbattersi e da tagliarsi ed all’imprenditore per lavori di riduzione in casi occorrenti). |
1836, ott. 11 |
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Proprietà degli «eredi di Giacomo Callici» (A.S.U., C.A. I, 254/X, 5685 Orn. II C, dis.). |
1841, lugl. 9 |
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Caterina fu Giacomo Calice, moglie di Giovanni Fadini, vende la casa 1287 per L 4500 a Fortunato Facci (A.S.U., N., Giovanni Giuseppe Clochiatti, 4827, 3717). |
1841, sett. 6 |
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Caterina Calice Fadini «rinunzia al diritto della ricupera della casa» (A.S.U., N., Andrea Bassi, 10638, 125). |
1841, ott. 9 |
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Fortunato fu Domenico Facci vende a Luigi fu Antonio Caneva la casa 1287 per L 5400. «Confina a lev. borgo, mezz. Croattini Francesco, pon. Berghinz Cucaro, tram. calle Cicogna; la qual casa consiste in cucina, bottega e sottoscala al piano terra, due andito nel primo e secondo piano e granaio superiore» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10501, 14444). |
1844, giu. 16 |
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È di Luigi Caneva. La facciata su via Gemona ha tre finestre per piano (A.S.U., C.A. I, 375/III, 3699 Orn. II C, con dis.). |
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Il proprietario inoltra la richiesta per la riforma del pian terreno. Il progetto è firmato da F. Nardini (ibid.). |
1852 |
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Appartiene a Luigi Caneva (Competenze, I, f. 35v). |
1876 |
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Pizzicheria di Antonio Bulliani (COSMI-AVOGADRO, 110). |