1801 |
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Francesco De Vit (Nomenclatura, f. 48v). |
1808, giu. 29 |
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Francesco q. Giacomo De Vit vende a Luigi di G.B. Colussi la casa 1283, per L 12689,64; «confina il tutto a lev. strada —, a mezz. Giuseppe de Canal, a pon. corte di esso — de Canal, in loco delle monache d’Aquileia, e parte casa — de’ sigg. Antonini, ed a tram. — Sebastiano Goz, loco Obizi —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10583, 55). |
1809 |
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Appartiene all’orefice Luigi Colussi (Registro delli aloggi, f. 35v). |
1816, ag. 19 |
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Luigi Colussi vende a Valentino fu Pietro Minis Tomada la casa 1283 «che comprende altre fabbriche interne con cortivo e cortivetto a mezzodí; il che tutto confina a lev. strada — del borgo, mezz. e pon. —Giuseppe de Canal ed a tram. — Giacomo Calice —» (A.S.U., N., Girolamo Cosattini, 10394, 170). |
1826, giu. 23 |
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È di Valentino Mini (A.S.U., C.A. I, 100/1826, 2050 Orn. II C). |
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Il proprietario chiedendo all’autorità competente il permesso per i lavori, sostiene che «indispensabilissima si rende — l’allargamento della picciola porta sul prospetto della sua casa — esistente nella cale attigua che conduce all’altra cale detta Cicogna, onde, mercé l’allargamento stesso, poter introdurre per essa i carri di mercanzie e prodotti de propri terreni, che di quando in quando sta ricevendo —» (ibid.). |
1852 |
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Insieme con la casa n. 1282, appartiene a Valentino Tomada (Competenze, f. 34v). |
1890 |
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È di Zeffiro del Fabbro. Unita alla precedente. Due piani di cinque finestre. Il piano terreno è bugnato. |
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L’edificio è vincolato con D.M. del 28 giu. 1986 ai sensi della L. 1089/1939. |
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STUDI INEDITI |
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BUCCO, Il Neoclassicismo, I, 82. |
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BIBLIOGRAFIA |
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BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 227-230; GIOSEFFI, Udine, 234; PICCO, Alcuni cenni biografici del cav. e prof. Gio. Batt. Bassi ed altri contemporanei; PICCO, Cosa era Via Gemona; PICCO, Ricordi, 73; SCHILEO, Giambattista Bassi, 76-77; VALENTINIS, Udine antica, 11. |