1760, ag. 31 |
* |
I coo. Fabio, Girolamo e Giulio del fu Pamfilo Antonini vendono «al sig. Francesco, figlio del sig. Lorenzo Sbroiavacca , una casa posta in borgo di Gemona, di due stanze terranee e sotto portico d’ingresso verso mezodν, il tutto con tre sol-lari sopra, corticella ivi annessa verso pon., con altra stanzietta in tappo d’essa corticella parimenti verso pon., pur di muro e copperta di coppi, che tutta in un corpo confina a lev. la strada del borgo di Gemona, a mezodν case furono Antonini, ora della co. Zanetta n. Franceschinis e moglie del co. Allesandro Monaco, una delle eredi della q. co. Laura di Prampero Antonini; a pon. orto de’ coo. venditori Antonini ed a tram. case furono parimenti Antonini, poi del monasterio di S. Chiara d’Aquileia, ora delli sigg. Antonio e fratelli Cavalli. E ciò fa per il prezzo di d 900 ». Nella procura si precisa che la casa è al momento abitata da un tintore, del quale non è precisato il nome (A.S.U., N., Francesco Cantone, 9415, III instr., f. 13v — 15r). |
1785, febbr. 21 |
* |
«Fatto in Udine, in borgo di S. Cristoforo nell’edifizio dell’infrascritto sig. Sbroiavacca» (A.S.U., N., Camillo Merluzzi, 9692, III istr., 404, f. 296r - 296v). |
1801 |
|
Angela Sbroiavacca (Nomenclatura, f. 48v). |
1807, nov. 14 |
|
Francesco del fu Lorenzo Sbroiavacca « vende al sig. Girolamo q. Francesco Pasalenti una di lui casa , situata nel borgo di Gemona , marcata col n. 1281, con cortivo, il tutto confina a lev. col borgo, mezz. con cale che conduce alla casa fu Antonini ed ora di Nicolò e Triffone fratelli Bisanti, eredi Antonini, pon. colli stessi Bisanti ed a tram. parte colli medesimi fratelli e parte col sig. Giuseppe Canal . E questa vendita fa esso Sbroiavacca per prezzo di ven. L 29000, che fanno d’Italia L 14838,69 , compresi n. 19 fornelli colle sue caldaie di rame, che si trovano erretti in detta casa » (A.S.U., Luigi Bertoldi, 10356, 2). |
1809, lugl. 22 |
|
Girolamo q. Francesco Passalenti, «mercante di grassina», vende a Giuseppe q. G.B. Feruglio una «porzione di casa nella parte di mezzo, per esser questa piϊ bassa e senza cortivo», dal corpo del n. 1281, «a mezz. della casa alta, rimane al venditore, con la mittà del muro appieno divisorio colla casa rimasta a tram., composta in piano di una stanza ad uso di bottega, verso il borgo ed altre tre stanze in seguito verso pon. con solari sopra; confina a lev. il borgo, a mezz. la calisella promiscua con li sigg. Triffone e Nicolò fratelli Bisanti, eredi Antonini, pon. ed a tram. con cortivo e casa rimasta al venditore . La vendita viene fatta per la summa di it. L 4605,12 » (A.S.U., N., Osvaldo Colomba, 10295, 32). |
1809 |
* |
Appartiene al «casolino» Girolamo Passalenti (Registro delli aloggi, f. 35v). |
1811, giu. 23 |
* |
In seguito ad atto oppignorativo del 26 febbr., processo d’asta di una stanza a pian terreno «quale serve ad uso di bottega di calderaro». Debitore per L 124,69 risulta Girolamo Passalenti. Nel verbale si precisa che costui si presenta all’asta ed offre il prezzo piϊ alto, riprendendosi la bottega. «A titolo di caparra rilasciò un orologio d’oro basso con quattro piccioli sigilli del medesimo oro » (A.S.U., C.A., 81, Asta). |
1811, lugl. 17 |
|
Il fisco vende a Giuseppe fu Leonardo Marcuzzi, per persona da dichiarare, la casa n. 1281, già di Girolamo Passalenti e Francesca Sbroiavacca per L 2000 (A.S.U., N., Domenico Micheloni, 10326, 577). |
1812 |
* |
Asta di una stanza a pianterreno, quale serve ad uso di bottega di calderaro, verso la strada dal corpo della casa al n. 1281. Debitore risulta Gerolamo Passalenti per L 124,09 sull’imposta prediale del 1811 (A.S.U., C.N., 81, Asta). |
1836, mar. 29 |
* |
« Girolamo fu Francesco Passalenti vende al sig. Angelo Bertuzzi una casa con corte e fornelli da setta coscritta col c.n. 1281 ; confina a lev. col borgo di Gemona, a mezz. callisella, ed altre eredi Bisanti, a pon. detti eredi Bisanti ed a tram. Mini, erede Tomada sig. Valentino; qual casa pervenne in proprietà del Passalenti in forza dell’istr. 25 nov. 1811 a rogiti di questo not. Graziano Cantoni . La casa con corte e adiacenze viene venduta per il prezzo di ven. L 24000 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10486, 10166). |
1836, magg. 19 |
|
È di Antonio Bertuzzi. Era di tre piani di cinque finestre al primo piano finestre ad arco, a destra una bifora1 (A.S.U., C.A. I, 254/X, 2571 Orn. II C). |
|
* |
Il proprietario chiede di « costruire due rebatti in luogo delle attuali due irregolari finestre a lato di un porton d’ingresso ad una porta della casa stessa ». L’edificio corrisponde a quella parte che viene censita col n. 1281 A (ibid.). |
1852 |
* |
È di Elena Bertuzzi (Competenze, I, f. 34v). |
1876 |
|
“Caffè Romano” (COSMI-AVOGADRO, 87). |
|
* |
Gestione di Gaetano Marinato (ibid.). |
|
* |
La casa ospita anche il laboratorio di Beniamino Guizzetti, fabbricatore di pesi e misure (COSMI-AVOGADRO, 109). |
1883 |
|
Caffè “All’albino” (AVOGADRO, 139). |
|
* |
Gestione di Pietro Rodaro (ibid.). Nello stesso edificio, bottega del calzolaio Giovanni Bigotti (AVOGADRO, 140). |
|
|
|
NOTE |
1 |
Il disegno, cui della Porta fa evidentemente riferimento, non è reperibile oggi. |
|
|
|
BIBLIOGRAFIA |
|
CORGNALI, I nostri vecchi caffè, 114. |