Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1280
  * La casa appare fin dal sec. XV gravata da un livello a favore della fabbrica del duomo.
1408 * Nicolò fu Agostino «de Bayartio» è censito come il primo proprietario. La casa di muro, con soffitti e tetto di tegole, è dotata di cortile e orto, «iuxta heredes Ioanneni fabri et modo iuxta domum Zannitici de Savorgnano, iuxta d. presb. *** de Valvosono, in qua habitat Nicolaus Wayta, iuxta ariam Venuti de Caprileis» (A.S.U., C.A., 89/20, n. 41).
1544 * «— Gregor fabbro possessor della — casa, qual è per mezzo mess. Tion di Marcon et confina con ser Zuan Pontana nodaro e ser Paulo Signorin misseta, mediante una stradella fra essi —» (ibid.).
1555 * «— La — casa è pervenuta in man di Pietro di Fanna, altre volte fatta dal q. mess. Andrea Antonino —» (ibid.).
1556 * «— Possede al presente — ser Pietro Pit e nota che sono state comprate all’incanto da messer Francesco inferador con incargo di pagar solamente oglio lb 3 —» (ibid.).
1643 * «La casa — è posta nel borgo di Gemona, possessa per — Giacomo Antonino, abitata di presente per — Lunardo Brunalesco, confina a sol levado con la strada publica, a mezz. la casa piú avanti descritta, a sol a monte con gli orti Antonini et ai monti l’androna che va alla corte Antonina —» (ibid.).
1743 * «La casa è — del sig. Bernardo Cancianino, al presente abitata da — Antonio Torre, marescalco; confina a lev. la strada publica del borgo di Gemona, a mezz. la casa Antonini, — contigua al palazzo, a sol a monte con gli orti Antonini —» (ibid.).
1801   Giovanni Cantoni, fabbro (Nomenclatura, f. 48v).
  * «Zio, nipoti e cugini fabbri» (ibid.).
1809 * Appartiene al fabbro Giovanni Cantoni (Registro delli aloggi, f. 35v).
1812 * Biliardo di Francesco Pilosio (Esercenti).
1821, ag. 6   G.B. q. Girolamo Strolino vende per L 2840 ad Antonio fu Antonio Carlino la «casa — al c.n. 1280 — descritta — co’ suoi confini nell’ — operazione del pubbl. per. G.B. Massarini 25 luglio decorso —». Confina lev. borgo, mezz. e pon. eredi del co. Trifone Bisanti, tram. bottega di Giacomo Cantoni (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10602, 2830).
1830, nov. 27 ° Giovanni q. Antonio Cantoni vende la casa n. 1280 per L 4650 a Luigi e rev. Arcadio q. Antonio Pascottini. Confina lev. borgo, pon. casa Bisanti Burovigh, tram. callesella (Not. Nicolò Cassacco).
1831, febbr. 24 - ott. 22   È di Francesco Cosattini e Pietro Cattarossi (A.S.U., C.A. I, 182/1831/V, 4669 Orn. II C, con dis.).
  * Si tratta di richieste di riforma della casa (ibid.).
1836, genn. 3 * «— Francesco q. Angelo Croattini —, calzolaio, — vende — alli — sigg. Luigi ed Amadio fratelli Pascottini — una casa — situata nel borgo di Gemona, portante il c.n. 1280 —, confina a lev. col detto borgo di Gemona, mezz. con altra casa segnata nel mapale n. 583, pon. con casa Bisanti Burovigh, tram. con calesella —; qual casa, che è stata acquistata da esso Croattini col contratto 27 nov. 1830 —, venne da lui accresciuta nel fabricato, viene ora — rinunziata alli — Pascottini con tutte le inerenti ragioni —. Questa — vendita — si fa del prezzo —di austr. — L 4650 —» (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10612, 4842).
1838, febbr. 7 * Pietro fu Francesco Cattarossi vende ai coniugi Francesco e Anna Cattarossi «— il secondo, terzo e quarto appartamento, consistenti in due camere ed una soffitta sotto il coperto della sua casa — n. 1280 — per L 240 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10489, 11217).
1852 * È dei fratelli Cattarozzi (Competenze, I, f. 34v).
1874 * Il complesso, ormai diviso in due parti con due numeri diversi nella via (n. 22 e 24), viene censito coi n. 1280 e 1280 A (Prospetti di confronto, 116).
1876 * Al n. 1280, oltre alla bottega del coltellinaio Giacomo Menegoni1, sono ospitati lo stallaggio di Ilario Pittini e il magazzino di vini all’ingrosso di Vittorio Passamonti (COSMI-AVOGADRO, 114 e 116); nel 1280 A ha bottega l’orefice cesellatore, argentiere e gioielliere Pietro De Savi2 (COSMI-AVOGADRO, 90, 104).
1883 * Nella parte 1280 A, bottega dell’intagliatore in legno Giulio Zamparo (AVOGADRO, 146).
     
NOTE 1 Espositore nella mostra udinese del 1868 (Esposizione, 13).
  2 Sugli argentieri Savi: BERGAMINI-GOI, Il Duomo di Maniago, 132; GANZER, Orafi, 363. Vedasi anche infra n. 1576.