Consiglio dei Distretti Notarili Riuniti di Udine e Tolmezzo
Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura Università degli Studi di Udine
Memorie su le antiche case di Udine di Giovanni Battista della Porta: un archivio aperto per la conoscenza della città storica
progetto di ricerca a cura di Anna Frangipane dall’edizione a stampa curata da Vittoria Masutti, 1984-1987
1279
  * A partire dal 1519 la casa risulta gravata da un livello a favore della fabbrica del duomo, come attestano le carte della seconda metà del Settecento, che ne citano i fondamenti.
1519 * La casa si trova presso quella del not. Alvise Cerei e a quella degli eredi di Nicolò Guberto. Vi abita Giovanni Dordolo (A.S.U., C.A., 89/20, partita 36).
1522 * Appartiene agli eredi di Giovanni Dordolo (ibid.).
1543 * Vi abita Giovanni Pontana. La casa vicina degli eredi di Nicolò Guberto è passata agli eredi di Andrea Tunin (ibid.).
1598 * Abitazione del notaio Lonardo Pontana (ibid.).
1643, apr. 16 * «Alla partita dei sigg. Leandro et fratelli Antonini in luogo del q. — Lonardo Pontana nodaro —, comprata per li detti signori; pagava già il q. Bernardino Antonino, hora li sigg. Carlo et fratelli suoi figliuoli possessori della casa; dissero i confinatori che la casa — è di presente possessa per li sigg. Carlo et fratelli Antonini, posta nel borgo di Gemona, confina a sol levado la strada publica, a mezodν il palagio Antonino, col qual è congiunta, a sol a monte col detto mediante l’horto, et ai monti col sig. Giacomo Antonino —. Paga s 9 p 4» (A.S.U., C.A., 87/3, p. 55).
1662 * Proprietà di Ascanio Antonini. Secondo l’estensore del documento, gli Antonini hanno acquistato l’edificio dai Pontana. «Questa casa è appresso il palazzo di detti signori» (A.S.U., C.A., 89/20, partita 36).
1743, magg. 6 * «La casa è presentemente possessa dal nob. Antonino Antonini, quale confina a levante strada — del borgo, a mezz. il palazzo Antonini, al quale è congiunta, a sol a monte parimente mediante l’orto, et alle monti casa, abitata al presente da un marescalco, di ragione di detto sig. Antonini» (ibid.).
1794, genn. 3   «Le — coo. Teresa, moglie del — co. Giovanni Maria Beretta, e Marianna, moglie del — co. Francesco di Sbruglio, ambi figlie del q. — co. Fabio Antonini, eredi del q. — co. Girolamo Antonini -, vendono — la casa, cortivo ed orto, situata in — borgo di Gemona, nello stato e grado e stima compresa nell’asse di facoltà formato dal pubbl. per. — Antonio Bernardinis 21 sett. passato, da c. 49 in c. 77, importante d 41000 s 18 1/2 e per le relative divisioni senza precisa assegnazione in data suddetta aspettante alla co. Teresa Beretta per d 1187 L 3 s 15 p 9 ed alla co. Marianna di Sbruglio per d 2912 L 3 s 6 p 9, al nob. — co. Niccolò Bisanti —per il — prezzo di d 2100 —. E comeché li granari nello detto stabile sono affittati al nunc q. Giacomo Cicogna, con locazione 18 genn. 1758 per annue L 66 —, e l’orto è affittato a — Zuanne q. Osvaldo Padoano con locazione 18 marzo 1793 per annue L 45 cosν rissultando esse — sorelle creditrici dal — Cicogna per affitto scaduto 31 dic. p.p. di L 66 e per rata di tempo sin oggi di s 11 e dal Padoano di rata di tempo sin oggi di L 35 s 12 1/2, che tutto fanno L 102 s 3 1/2, queste vengono dal co. Bisanti — esborsate alla co. Beretta per L 28 s 6 ed alla co. di Sbruglio per L 73 s 17 1/2 —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9977, XXV instr., 1861, f. 2499r - 2500r).
1795, magg. 25   Il co. Pietro Antonio e fratelli il canonico mons. Giulio e Federico di Girolamo di Brazzà vendono per d 2300 al co. Trifone Bisanti «porzione del palazzo con cortivo e corticella, posto in borgo di Gemona, stata assegnata alla — q. — co. Isabella Antonini, fu moglie di Pietro Antonio di Brazzà —. Siccome poi nella suddetta porzione di palazzo che viene tenuta presentemente in affitto dal — co. Carlo Trittonio, esistono alcune paradane di tavole, state fatte dalli — coo. di Brazzà, resta convenuto che quando avrà detto — co. Trittonio a sloggiare da colà, abbiano le paradane suddette ad essere consegnate alli medesimi — coo. di Brazzà —» (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, 9978, XXX instr., 2167, f. 2938v - 2940v).
1801   Co. Trifone Bisanti (Nomenclatura, f. 48v).
1809 * Appartiene a Trifone Bisanti, che vi abita (Registro delli aloggi, f. 35v).
1824, ott. 28 * Nel rilievo del capoquartiere si segnala in questa casa l’esistenza di una cisterna per l’acqua (A.S.U., C.A. I, 88/IX).
1830, magg. 10 * Vedasi n. 1277.
1831, ott. 22   È degli eredi Bisanti. Vedasi n. 1280.
1835, ott. 16 * Vedasi n. 1278.
1837, lugl. 8 * Vedasi n. 1278.
1849 ° È di Francesco Cernazai (A.M.U., Ornato, 1843-1851).
1876 * Studio dell’ing. G.B. Locatelli e laboratorio del falegname Giovanni Sello (COSMI-AVOGADRO, 93, 97).
1883 * Laboratorio di Mattia Measso, coltellinaio e fabbricatore di strumenti chirurgici (AVOGADRO, 142).
1937   Casa a tre piani di quattro finestre. Al primo, bifora ad archi.
     
BIBLIOGRAFIA   “L’alchimista friulano”, a. II, 27 (6 lugl. 1851), 216; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 226; BERTOLLA, La Biblioteca del Seminario; A. della FORZA, Diario, 48, 242; JOPPI, Della nobiltà della famiglia Burovich; Per il Nob. Sig. co. Adriano Antonini.