1679 |
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Fabio q. Bernardino Antonini edificò il palazzo che poi passò ai Cernazai (Raccolta Frangipane). |
1744 |
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«Antonini (ramo di Antonino e Virginia Florio) abitavano la metà del palazzo, essendo l’altra metà conceduta a godere a Eusebio di Pompeo Caimo. La metà abitata dagli Antonini venne abitata poi dal ramo Antonini di Bernardino e Caterina Boldu. Questo palazzo si incontra subito passato il portone di S. Lucia» (FRANGIPANE, Da chi furono possedute, 175). |
1762, lugl. |
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I fratelli Marcantonio, Odorico, Vicenzo e Pompeo Caimo, «abitavano in Grizano apreso il palazzo fu del co. Daniele Antonini in piciola casa. L’anno 1705 circa, con l’esborso di 5 mila ducati, presero a goder la mità dell pallazo fabricato dall q. Fabio Antonino in borgo di Gemona, cessoli dal co. Antonino e Francesco fratelli Antonini, vulgarmente detti Antonini di Cereseto et avanti Antonini di Olanda. Vissero in esso pallazzo li quattro fratelli Caimi per il corso di cinquanta anni circa et, doppo lori, il co. Eusebio, figlio dell co. Pompeo, qual hebbe dalla di lui moglie, nata Gorgo, per nome Betta, un figlio per nome Giacomo. Questo, amogliatosi, prese Doralice, figlia dell nob. Carlo Gabrieli, da cui hebbe molti figli maschi. Quel anno 1762, parendoli il palazzo Antonini poco comodo, se bene nobile in vista, rosolse di rinunciarlo et, fatte le debite formalità della giustizia, lo rinuntiò» (L. PALLADIO degli OLIVI, Cronaca, B.C.U. ms. 642, p. 166). |
1765, nov. 25 |
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« Il co. Francesco Antonini, della famiglia abita in Cereseto, detti Antonini d’Olanda, possessori della mittà dell pallazzo posto in borgo di Gemona, mori li 25 nov. » (L. PALLADIO degli OLIVI, Cronaca, B.C.U, ms. 642, p. 301). |
1801 |
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Adriano Antonini. «Sua abitazione» (Nomenclatura, f. 48v). |
1809 |
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Appartiene a Teresa Antonini, che vi abita. Nell’edificio è ospitata anche la famiglia dell’ortolano Simone Padoano (Registro delli aloggi, f. 35v). |
1820, apr. 21 |
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I fratelli Ridolfo e Germanico Antonini inoltrano progetto per costruire una parte interna dell’edificio. Il 29 maggio Daniele Cossio, rappresentante di Anna Cargnelli, e Giuseppe Venuti, rappresentante degli Antonini, s’incontratisi nell’ufficio competente del comune per discutere sulla vertenza circa la «fabbrica incoata dagli Antonini sopra muri e fondi di proprietà contenziosa Cargnelli», non addivengono ad un compromesso (A.S.U., C.A. I, 35/V, 1559 Orn. II C, con dis. firmato dal pubbl. per. Gaetano Pariotti). |
1824, ott. 28 |
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Giuseppe Cernazai (A.S.U., C.A. I, 88/IX). |
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Il capoquartiere vi segnala l’esistenza di un pozzo coperto (ibid.). |
1830, magg. 10 |
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«Li nobb. fratelli Ridolfo e Germanico Antonini, coll’intervento ancora della co. Teresa di Colloredo, ved. del co. Antonino di loro padre , vendono sig. Cernazai1 il di loro palazzo e case con cortili due ed orto o brolo situa nel borgo di Gemona al c.n. 1277, sinora condotto in parte ad affitto semplice da deto Cernazai, in virtϊ del privato contratto mutuo e locazione del dν 11 febbraro 1820, legalizzato dal not. Giovanni Bertoldi , e la casetta attigua condotta a semplice verbale affitto dal calzolaio Giacomo Flumiani, verso il borgo di S. Lucia, al c.n. 1261 , nonché la casetta ad uso di ortolano annessa al detto orto o brolo del numero di 670, sinora stata intestata erroneamente al sig. Bortolomio Prane Francesco ed ora per emmenta trasportata in ditta de’ detti nobb. fratelli Antonini. Il tutto confina: da lev. all’angolo verso mezz. parte palazzo casse annesse, in mappa del n. 583, possesper indiviso di sigg. Bisanti Burovich Girolama, relita q. Vincenzo, e Nicolò suo figlio e da sigg. Gabibert Teresa e Giuseppe q. Francesco e Francesco q. Andrea mediante muri promiscui divisori, parte con corte in n. 585 e parte con orto del n. 584, ambidue fondi possessi dai soli sopradetti Burovich, tutto con muri di intera ragione del stabile e parte finalmente con orto del . 583, possesso dai Bisanti Burovich e Gabert pure con muri di esclusiva pertinenza del presente stabile; ai monti parte androna consortiva, olim detta delle Becarie e con orto aderente all’ex monastero di S. Lucia, avocato a quello r. ispettorato demaniale, nel quale ora risiede l’intendenza della r. finanza, tutto con mura di sola proprietà del stabile in discorso; a pon. parte lo stesso orto della r. finanza con mura di intera ragione del stabile medesimo e parte con orto, corte e case del detto Bortolomio Prane q. Francesco furono di questa ragione, tutto con promiscui divisori, eccetto quello della casetta ad uso d’ortolano faciente parte del stabile stesso, già per errore intestata al censo allo stesso Prane, i quali muri sono di esclusiva pertinenza della stessa, parte con fabbrichetta ad uso di stalla della sign. Ann. Micoli, rel. ed erede del fu G.B. q. Daniele Cargnelli, ora moglie del nob. Daniele Cossio con muri promiscui divisori, parte con corte della stessa con mura d’intera ragione del presente stabile, e parte finalmente case ad uso di abitazione della stessa mediante muri promiscui divisori; mezz. con strada o piazzetta Antonini; in un coi diritti d’acqua derivanti dalla vasca apperta nell’orto annesso ora alla residenza della r. finanza, dipendenti dalla convenzione 19 ag. 1774 seguita tra i di loro avo e prozio paterni coo. Adriano e Germanico Antonini da una ed il monastero di S. Nicolò del convento di S. Lucia dall’altra parte, che viene al sig. Cernazai consegnata e con la proprietà per tutta l’estensione del presente stabile a mezz. delli sedimenti esistenti e che si radunano nel condotto sotterraneo che traversa la piazzetta Antonini . Lo prezzo di detta compra vendita è stabilito in austr. L 52881,27 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10425, 7274). |
1830, lugl. 17 |
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Giuseppe del fu Francesco Cernazai inoltra domanda all’autorità municipale: «Ha determinato di erigere una fabbrica nel cortile della sua casa in borgo di Gemona al c. n. 1277. E siccome la fabbrica dovrebbe appoggiare da un lato sul muro divisorio le proprietà della nob. Annetta Cargnelli Cossio e del sottoscritto, a senso dell’art. 68 del regolamento civile, presenta il disegno che dimostra colla pianta, col prospetto e collo spaccato trasversale le opere da costruirsi » (A.S.U., C.A. I, 168/1830/XIV, 3022 Pol. Giud. IX D, con dis.). |
1852 |
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Gli edifici dal n. 1275 al 1279 appartengono a Giuseppe Cernazai. |
1937 |
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Collegio arcivescovile. |
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°° |
L’edificio è vincolato dal M.P.I. con D.M. del 05 giu. 1961 ai sensi della L. 1089/1939. |
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NOTE |
1 |
Giuseppe del fu Francesco, come è specificato nella prima parte dell’atto. |
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STUDI INEDITI |
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VISENTINI, Architettura civile, 42-48. |
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BIBLIOGRAFIA |
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ANTONIUTTI, Una lettera del Manzoni, 18-19; BERGAMINI, Carlo Someda de Marco, 6-13; BERGAMINI-SERENI, Tra case e palazzi, 222-225; G. BIASUTTI, Padre Luigi Scrosoppi, 423; BRAGATO, Guida, 60; Catalogo delle collezioni del conte Cernazai; II Collegio Arcivescovile ai convittori; Collegio Arcivescovile “G. Bertoni”(nel XXV anniversario della fondazione) ; Collegio arcivescovile Bertoni, Udine; Consorzio per la costituzione e lo sviluppo degli insegnamenti universitari in Udine: un intervento nel centro storico; CORGNALI, Palazzo Antonini-Cernazai; L. DAMIANI, Arte... Il liberty, 51; ERMACORA, Guida, 138; Un intervento nel centro storico; L.M., Il collegio arcivescovile; di MANIAGO, Guida, 64; di MANZANO, Cenni, 156; MIOTTI, Storia ed evoluzione dell’arte delle fortificazioni in Friuli, 319; MONTICOLI, Cronaca, 71; Per il nob.sig.co. Adriano Antonini; PERUSINI ANTONINI, Un secolo nella memoria, 17; PICCO, Alcuni cenni biografici del cav. e prof. G.B. Bassi; POJANI, Il seminario di Udine, 24; RIZZI, Il palazzo dell’Università, 158; RIZZI, Profilo... Il Quattrocento, 108; RIZZI, Storia... Il Settecento, 49; ROTA, Cenni, 26; de RUBEIS, Catalogo 6 (1938), 15; SBUELZ, L’antica ed illustre famiglia, 10-11; II seminario di Udine, 392-397; C. SOMEDA de MARCO, Le figure simboliche, 289-305; TOLLER, Pietro Cernazai; VALENTINIS, Udine antica, 22. |