1558, ag. 19 |
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Giovanni q. Pietro Gomboso, calligaro, compera da Bastian q. Antonio Zampa la sua porzione delle case (A.S.U., Confraternita Calzolai, Prot. 458, f. 122r). |
1594 |
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«Hieronymo Marquardo paga d’affitto sopra la casa che fu di ser Zuan della Gombosa L 62. Hora è affittada a simplice affitto a ser Bortholo Merlo . Casa posta in Udene, in borgo di S. Lucia murada, solerada, coverta de coppi, con corte et area drio, confina de sol levado con le case del q. ser Venturin drapiero, a mezo dν la via publica, a sol a monte case de ser Zuan Baldassariis calligaro, alli monti li sigg. Antonini» (ibid.). |
1568, dic. 12 |
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Giovanni Gomboso lasciò i suoi beni alla confraternita dei Calzolai, tra cui una casa in borgo S. Lucia (A.S.U., Confraternita Calzolai, Prot. 458, f. 122v). |
1695, ag. 8 |
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«Il nob. G.B. Fistullario tanto in nome proprio, quanto come procuratore del nob. Giovanni Girolamo, di lui padre , vende alli rev.mo Giovanni Florio, canonico d’Aquileia, e fratelli Callisi, nobbili di Tolmezzo, qui presente il rev. Callise Callise , una casa con corte et stalle, posta nel borgo di S. Lucia, li muri della quale, cioè le facciate verso pon. et lev., tutte di questa ragione, tempiaro a mezodν per quello riguarda la casa alta e per mittà et il muro divisorio e quello della stalla, tutto di questa raggione, l’altro tempiaro alli monti e divisorio, tutto per mittà; e confina a sol levado, l’ecc. Vittorio e fratelli Seccante, mezodν fratterna della Ss.ma Anonciata dei Calligari di questa città , sol a monte strada del borgo, et alli monti detti Seccante , et ciò per il prezzo di d 400» (A.S.U., N., G.B. Cavalli, 8051, VI instr., f. 5r — 6r). |
1696, magg. 20 |
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«Fatto in Udene, nel borgo di S. Luccia, in casa dell’infrascritto sig. Callisi». Il Calice presente è Giovanni Florio, che rappresenta i fratelli (A.S.U., N., G.B. Cavalli, 8051, VI instr., f. 29v). |
1700, mar. 7 |
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« II rev. don Calice Calice , facendo per nome suo e del rev. Giovanni Florio, canonico d’Aquileia, suo fratello, e degl’altri fratelli , vende all’ecc. Vittorio Sechante una casa con corte et stalle, posta in questo borgo, per essi acquistata dalli nob. Giovanni Girolamo e figlioli Fistularii, con instrom. di 8 ag. 1695 in atti dello sp. G.B. Cavalli , li muri della quale, cioè le facciate verso mezo dν e tram., tutte di questa raggione, tempiaro a pon., quello riguarda la casa alta et il muro divisorio della parte di detto Sechante sino alle stalle per mittà, et quello di esse stalle, et il divisorio dalla parte di lev., tutto di questa raggione, e l’altro tempiaro pur a lev. per quello riguarda la casa alta divisorio per mittà, tutto confina a lev. con la fraterna della Ss.ma Annontiata de’ Calligari di questa città , a mezodν con la strada del borgo, a pon. con detti sig. Vittorio e fratelli et alle monti parimente ; et ciò per il prezzo di d 400, prezzo della loro compra, et d 230 L 3 di meglioramenti da essi fratelli fatti nella casa » (A.S.U., N., Bertrando Brunalleschi, 7805, XIX instr., f. 40r — 43r). |
1704, magg. 7 |
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«Udine, in borgo di S. Lucia, in un mezado delle case dell’ecc. Vittorio Secanti» (A.S.U., N., Francesco del fu Andrea Brunalleschi, 8300, III instr., f. 14v). |
1709, lugl. 5 |
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La confraternita dei Calzolai vende ad Antonio q. Apollonio Bergagnino di Porpetto a «livello parte infrancabile e parte francabile la casa situata nel borgo di S. Lucia, che ultimamente era condotta a semplice affitto da d. Agata e Pietro fratelli Della Maestra, detti Beacci , presso li confini descritti nella stima di quella fatta il 14 giugno dal sig. Andrea Corradino perito , per il prezzo di d 386 . Il Bergagnino si costituν pagare annuo affitto ad essa fraterna di lire centodisnove soldi tredici » (A.S.U., Confraternita dei Calzolai, 459, Catastico Gallafà, f. 108v — 109v). |
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Sotto la stessa data un diverso documento della fraterna precisa che si tratta della cessione «ad affitto parte infrancabile e parte francabile» e che la casa «ultimamente era condotta a semplice affitto da Angela e Pietro e fratelli Della Martina detti Deani presso li confini descritti nella stima fatta il 14 giugno dal sig. Andrea Corradino perito». La stima allegata precisa: «una casa di muro, copperta di coppi, con corticella, posta nel borgo di S. Lucia, confina a lev. parte coo. Pompeo e fratelli Caimi, già coo. Antonini e parte nob. Girolamo Franceschinis, mezogiorno strada publica del borgo, pon. li eredi Vittorio e fratelli Seccante e tram. detti coo. Caimi, tenuta ad affitto da Pietro Bravo » (A.S.U., Confraternita Calzolai, 453, f. 23r — 27r). |
1718, ag. 2 |
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La casa passa a Pomponio e al sac. don Sebastiano fratelli Secanti1 (A.S.U., Confraternita dei Calzolai, 459, Catastico Gallafà, f. 109v — 110r). |
1751 |
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La casa è gravata di un livello a favore della fabbrica del duomo, per la quale vengono indicati i confini: « Dissero i confinatori che l’antedetta casa viene al presente abitata dall’ecc. sig. Giacomo Seccanti parte di ragione di detto sig. Seccante, e parte delli coo. Antonini q. co. Ascanio, che confina a lev. l’orto del palazzo Antonini abitato dal co. Eusebio Caimo, a mezz. casa del Seccanti, a sol a monte il borgo di S. Lucia, et alle monti casa delli coo. Francesco e fratelli Collussi dell’Ospedaletto, fu di ragione Celosia » (B.C.U., ms. F. XXI, f. 36r). |
1765, giu. 1 |
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«Udine, nel borgo di S. Lucia nel mezzado dell’abitazione dell’infrascritto sig. Seccanti». Si tratta di Giacomo del fu Pomponio, come precisa l’atto (A.S.U., N., Francesco del fu Alessandro Brunalleschi, 9196, XII instrom., f. 104r). |
1782, nov. 24 |
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Registrazione delle reconfinazioni operate il 15 nob. 1781: «una casa posta in borgo di S. Lucia, come nel libro Galafà c. 108, paga l’ecc. sig. dott. Secante di contadi L 73 s 3; confina a sol levado il sig. dott. Cosatini, a mezodν strada publica, a sol a monte et alle monti l’ecc. sig. Secante. Paga il signor dottor suddetto ed abita la sign. Anna Boschetti» (A.S.U., Confraternita dei Calzolai, 434, Reconfinazioni 1750 usque 1781, f. 92r). |
1801 |
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Nicoletto e Vittorio Secante (Nomenclatura, f. 47v). |
1804, genn. 6 |
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Il nob. Vittorio Secanti vende al co. Carlo q. Prospero Antonini casa con corte ed orto ai n. 1257, 1258 per d 5888 L 4, «che tutta confina a lev. co. Antonio Antonini e G.B. Cosattini, a mezz. il borgo , pon. nob. Voraio fu Colussi e monastero di S. Lucia ed a tram. monastero ; qual casa fu assegnata al suddetto colle divisioni 5 ag. 1803 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Andrea Paderni, XLVI instr., 3502, f. 4584v — 4585v). |
1809 |
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Appartiene a Carlo Antonini. Vi abitano il locandiere Massimiliano Albertini e l’impiegato Giacomo Tedeschi (Registro delli aloggi, f. 35v). |
1810, genn. 28 |
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Carlo q. Prospero Antonini vende parte della casa 1257 al march. Tomaso fu Carlo Obizzi (A.S.U., N., Domenico Prodolone, 10075, Repertorio I, 118, f. 9v). |
1810, mar. 16 |
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Carlo fu Prospero Antonini vende per L 13641,36 a Tomaso Obizzi la casetta 1257 interna, confina a lev. eredi di Antonio Antonini, mezz. parte Carlo Antonini parte Antonio Miutti, pon. Obizzi, tram. eredi Antonini (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10585, 223). |
1817, mar. 4 |
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Tomaso Obizzi vende al sig. Bortolo Prane «la casa posta nel borgo di S. Lucia, marcata col c.n. 1257, con fabriche interne, fondi, cortivi, orto e diritto di un canale d’acqua, proveniente dalla roia in solidarietà colla r. finanza e colli coo. Antonini, detti di Ceresetto ; confina a lev. r. finanza con orto, mezz. coo. Rodolfo e fratelli q. co. Antonino Antonini ed il co. Carlo Antonini, pon. lo stesso co. Carlo ed il borgo di S. Lucia ed a tram. nob. Mario e fratello Voraio di Venzone . Questa vendita si fa per il prezzo di it. L 14000 » (A.S.U., N., Nicolò Cassacco, 10598, 2050). |
1818, genn. 28 |
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E di Bortolo Prane. Fu fatto il portone in pietra (A.S.U., C.A. I, 18/II, 356 Orn. II C, con dis.). |
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Si tratta di riforma radicale, come appare dal disegno (ibid.). |
1835 |
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Recapito del medico fisico Giuseppe Dobsch (A.S.U., C.A. I, 237/XII). |
1852 |
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È di Bortolo Prane (Competenze, I, f. 34v). |
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Vedasi n. 1258. |
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NOTE |
1 |
Sulla famiglia dei Secante vedasi n. 1421. |