1781, apr. 2 |
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« Evangelista q. Antonio Cosmi di Rivignano , tanto per sé, quanto come procuratore del sig. Pietro Cosmi q. Ottavio di lui zio paterno ha venduto a Pietro q. Giuseppe Dominisini di borgo di S. Lucia due stanze terranee con loro fondi e locale sopra colonne, il tutto posto nel borgo di S. Lucia, fra i confini espressi nella stima di esse stanze e lobeale, fatta dal pubbl. per. Francesco Leonarduzzi . E questa alienazione ha fatta per il prezzo di d 143 L 4 s 1 » (A.S.U., N., Giovanni Socrate, 9791, XVII instrom., 2091, f. 3028r — 3028v). |
1801 |
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Pietro Dominissini (Nomenclatura, f. 46v). |
1809 |
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La proprietà dell’immobile è divisa tra gli agricoltori Giovanni e Innocente Dominissini e il parrucchiere Francesco Forte, che vi abitano (Registro delli aloggi, f. 34v). |
1825, ag. 27 |
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Sino al 1825 era una casetta di due piani, una finestra. I n. 1240 (che era stato degli eredi Ermacora) e 1241 sono del rev. Valentino Gregoris. Vengono fusi in una stessa casa. Vedasi n. 1240. |
1828, magg. 21 |
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Giovanni Mantoani vende a Domenico Cantoni la casa n. 1241 per austr. L 775,86. «Confina a lev. mons. canonico Agostino Collossis, mezz. casa ed orto inscritti al numero del rev. p. Seraffino Dominissini , a pon. corte consortiva e tram. chiesa del Redentore , ch’è tutto il bene immobile compreso nel contratto di acquisto Mantoani e vendita Domissini 25 nov. 1826 » (A.S.U., N., Francesco Nussi, 10554, 3053). |
1831, mar. 17 |
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« Innocente del fu Pietro e Pietro, padre e figlio Dominissini, hanno venduto al sig. Biaggio Pecile una porzione di casa situata nel borgo del Redentore faciente parte del c. n. 1241, consistente in due stanze terranee, una serve di cucina, e l’altra di camera, con stalla di animali suini ed altra di animali bovini, con lobia coperta di coppi serviente ad uso di arrea e sottoportico promiscuo cogli eredi Forte e col detto Pecile, rappresentante G.B. q. Giovanni Dominissini, e con cortivo , confina a lev. col brollo del fu monastero di S. Lucia, ora demanio, mezz. orto del corpo medesimo, fu di ragione del detto G.B. Dominissini ora Pecile, pon. cortivo fu di Giuseppe Dominissini, ora Pecile, ed a tram. con orto Pecile, fu del defonto rev. Serafino Dominissini , per il prezzo di austr. L 1652 » (A.S.U., N., Riccardo del fu Antonio Paderni, 10477, 7695). |
1852 |
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I n. 1241 e 1241 A, B, C appartengono a Biagio Pecile, il 1241 D è di Francesco Forte (Competenze, I, f. 34v). |
1858, apr. 18 |
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Vedasi n. 1240. |
1937 |
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Nella chiave del portone: «1830». |