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Costruita nel 1783. Consacrata nel 1788. |
1831, apr. 6 |
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I fabbricieri Bortolo Braida e Vittorio Mattioli firmano la richiesta dei parrocchiani «d’erigere una cappella per collocare l’altare di S. Nicola, essendo l’attuale cappella incapace di contenerlo non avendo che il solo nicchio di mezzo muro» (A.S.U., C.A. I, 182/1831/V, 1298 Orn. II C, con dis.). |
1831, magg. 9 |
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A conclusione della vertenza tra la deputazione d’ornato e i fabbricieri della chiesa, chiamati nell’ufficio della prima, costoro «dichiararono che grati alla defferenzia in essi riposta col lasciarli nella facoltà di scegliere o la prossecuzione o la sospensione de’ lavori incoati per costruzione capella in quella chiesa, comunque convinti delle ragion loro addotte dalla deputazione per fargli conoscere in linea d’arte la sconvenienza del lavoro e della preferibilità del partito proposto del prolungamento della chiesa, pure si trovano nella necessità di prescegliere il partito del compimento della cappella, atteso il desiderio universale manifestato nella popolazione di vedere ultimato questo già incominciato lavoro e togliere cosí la sinistra impressione ed il malumore in essa derivato dallo stato di sua sospensione e negato permesso. Aggiungono che tanto più devono adottare questo partito poiché secondando in questo momento il desiderio della popolazione, possono essi da questa circostanza cogliere partito per disporla all’adattazione del progetto della deputazione, di pensare cioè al neccessario prolungamento della chiesa con il toglimento dell’attuale provvisorio lavoro. Dietro questa dichiarazione domandano pertanto la relativa abilitazione, non che la restituzione degli atti, onde poter regolarmente procedere nel lavoro, che per garanzia della solidità e pubblica sicurezza e per l’esatta osservanza di regolamenti d’ornato venne anzi appoggiato alla direzione del commesso d’ornato e capomastro sig. Giuseppe Presani». Il documento è firmato dal fabbriciere Vittorio Mattioli, dal parroco Valentino Paiani, dal «rappresentante i divoti» G.B. Cantoni, da Giuseppe Mangilli, G.B. Bassi, Gabriele Pecile e dal direttore dei lavori Giuseppe Presani (A.S.U., C.A. I, 182/V). |
1833, magg. 7 |
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Alla congregazione municipale la commissione incaricata dell’esecuzione dei lavori nella chiesa del Redentore: «Essendosi deliberato di prolungare la chiesa parrocchiale del Ss.mo Redentore seguendo l’architettura esistente, e di ornare l’esterno della facciata con un ordine analogo all’interno, occupando per questo progetto parte dello spazio che è fra l’attuale facciata e la carriera stradale, la fabbricieria e la commissione scriventi presentano — il disegno —» (A.S.U., C.A. I, 206/1833/I, 1981 Orn. II C, con dis., firmato da Giuseppe Presani «architetto»). |
1833, magg. 14 |
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La congregazione municipale approva il progetto a condizione «che la porta sia un poco più larga e proporzionatamente piú alta, per cui dovrassi diminuire la larghezza degli intercoloni laterali, riducendoli n. due moduli anziché n. due ed un quarto; che li gredini siano un poco piú larghi, riducendoli a metri 6,40 anziché n. metri 6,30, modificazione facilmente eseguibile (A.S.U., C.A. I, 206/1, 2029). |
1835 |
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Pratiche relative all’ampliamento della chiesa (A.S.U., C.A. I, 254/X). |
1839, sett. 26 |
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Il parroco Giovanni Cantoni alla congregazione municipale: «Richiamata dalla decenza e dal decoro dovuto al tempio ora riformato del Ss.mo Redentore la sostituzione di un altare di marmo all’attuale esistente in legno, il sottoscritto parroco per quelle viste che in qualche parte potessero riflettere il pubblico ornato civico, ha creduto di sottopore il disegno del nuovo altare da erigersi in marmo alle ispezioni della commissione d’ornato —» (A.S.U., C.A. I, 299/1839/XX, 5416 Orn. II C, con dis.). |
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BIBLIOGRAFIA |
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BALDISSERA, Chiesa cattolica, 86, 89; BIASUTTI, Note d’archivio, 19; B[LASICH], Ss. Redentore e S. Quirino; CICONI, Udine, 467-468; DE PIERO, Antiche parrocchie, 91-93; Divoto esercizio cc. con alcune preci; Divoto triduo a S. Andrea Avellino; GIOSEFFI, Udine, 232, 234; Manuale dei devoti della b. Vergine della Consolazione; PALLADIO degli OLIVI-CAIMO DRAGONI, Memorie udinesi, 16; PARONI-BARBINA, Arte organaria, 235; PICCINI, Primizie devote; Regolamento disciplinare e sommario delle indulgenze; de RUBEIS, Catalogo; SACCOMANI, Il ristauro, 11; SCHIEO, Giambattista Bassi, 85-86; TENTORI, Udine, 304; VALE, Contributo, 55, 61, 63; VALENTINIS, Udine antica, 15. |
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ICONOGRAFIA |
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MAJERONI-LEONARDUZZI, Città d’Udine, n. 4. |